Denti
I denti sono organi molto duri, contenuti nei processi alveolari del mascellare e del mandibolare della cavità orale. Essi sono di seguito elencati e spiegati. Di numero sono, 32 negli adulti e 28 negli adolescenti.
Denti decidui: sono 5 per ogni emiarcata (2 incisivi, 1 canino, 2 molari).
Denti permanenti: sono 8 per ogni emiarcata (2 incisivi, 1 canino, 2 premolari, 3 molari). nel processo alveolare dei denti permanenti sono già presenti i denti permanenti e sembra proprio che la caduta dei denti decidui sia dovuta a:
- Pressione del dente permanente su quello deciduo.
- Rizalisi (riassorbimento della radice del dente ad opera dei cemento-blasti).
I denti incisivi derivano dallo sprone fronto-nasale (solo per un periodo breve della vita fetale costituisce un collegamento tra cavità orale e nasale). Gli incisivi ed i canini servono per mordere ed afferrare; gli altri denti per triturare bene.
Costituzione:
il dente è diviso in:
– Corona: la parte esposta.
– Colletto: la parte rivestita dalle gengive.
– Radice: la parte più interna.
Al suo interno il dente è costituito da:
– Polpa rivestita dalla dentina; a sua volta la dentina a livello della corona è rivestita dallo smalto ed a livello della radice è rivestita dal cemento. Il cemento non fa parte del dente, ma del parodonto.
-Parodonto: è l’insieme dei tessuti duri (cemento e tessuto osseo alveolare) e molli (legamento parodontale e gengivale) che circondano il dente concorrendo alla sua stabilizzazione nell’arcata alveolare.
-Polpa, cemento e dentina hanno la stessa derivazione embriologica a differenza dello smalto.
A partire dalla sesta settimana di sviluppo si forma nella bocca una lamina epiteliale che darà origine alle gemme epiteliali da cui derivano gli ameloblasti che formano lo smalto.
Il mesenchima sottostante la lamina, derivato dalle creste neurali, da origine alla polpa dentaria da cui origineranno:
– Odontoblasti: che formano la dentina.
– Cementoblasti: che formano il cemento.
Per cui, lo smalto deriva dal tessuto epiteliale (è il tessuto più duro del corpo) ed è costituito per il 98% da materiale inorganico: cristalli di idrossiapatite. Dentina, cemento e polpa derivano dal mesenchima (creste neurali).
La dentina è un tessuto connettivo formato dagli odontoblasti i quali circondano la polpa (stanno cioè al confine tra polpa e dentina). Gli odontoblasti formano la dentina in direzione dello smalto, mentre gli ameloblasti formano lo smalto in direzione della dentina (così dentina e smalto si formano contrapponendosi l’uno all’altro).
La polpa è l’unica parte del dente vascolarizzata e innervata. È sempre connettivo. Vasi e nervi penetrano nella polpa grazie al fatto che i processi alveolari sono cribrati. Il Cemento è una sorta di tessuto osseo che però a differenza di quest’ultimo non è vascolarizzato e riveste la radice del dente.
La gengiva è una mucosa che riveste processi alveolari e circonda il colletto dei denti. Si insinua tra i singoli denti a formare la papilla gengivale (o gengiva libera). C’è una differenza tra le varie tipologie di epitelio che riveste esternamente i denti (papilla gengivale compresa) e quella che si trova a diretto contatto con il colletto del dente da cui è separata dal solco gengivale. Quella esterna infatti è di tipo masticatorio (epitelio squamoso stratificato cheratinizzato); quella interna, invece, è costituita da un epitelio non cheratinizzato, in continuità con la mucosa che riveste internamente gli alveoli dentari (mucosa alveolare).
A livello del solco gengivale si forma una giunzione tra epitelio gengivale e smalto, l’epitelio giunzionale: è l’unica barriera tra batteri e parodonto. Il confine fra gengiva (cheratinizzata) e mucosa alveolare (non cheratinizzata) è ben visibile all’osservazione esterna per il contrasto di colore (rosso inteso per la mucosa alveolare; roseo per la gengiva): si delinea così una linea netta di demarcazione nota come linea muco-gengivale.
Legamento periodontale:
Si costituisce tra cemento e osso alveolare. È organizzato in vari fasci e ha la funzione di:
– Ammortizzare il carico cui sono sottoposti i denti.
– Stabilizzazione meccanica.
– Adeguare la forza e la chiusura dei denti grazie ai propriocettori presenti.