Timo
Il timo è un organo linfoepiteliale localizzato per la maggior parte nel mediastino anteriore e per una piccola parte nel collo. È un organo che appare notevolmente sviluppato nel feto e nei primi anni di vita post natale, mentre va incontro a involuzione dopo la pubertà.
è un organo linfoide primario in quanto in esso ha luogo la proliferazione e maturazione dei linfociti T. Di tutti i precursori de linfociti T che giungono o dal midollo osseo al timo solo il 5% viene riversato nel sangue mentre il 95% va incontro ad apoptosi. Quello che il timo fa è una operazione di educazione timica, cioè: educa i linfociti T a riconoscere solo il non-self: tutti i linfociti T che non sono in grado di svolgere questa funzione vanno incontro ad apoptosi. Il timo svolge una selezione positiva e negativa.
Selezione positiva: muoiono i linfociti T che riconoscono male (in modo inappropriato) le molecole del complesso maggiore di istocompatibilità (MCH ).
Selezione negativa: muoiono i linfociti T che riconoscono come non-self cellule stesso del nostro organismo. I timociti vanno incontro a proliferazione e maturazione grazie al contatto con cellule non linfoidi quali le TEC (cellule endoteliali timiche) e i macrofagi. Il timo complessivamente è formato da 3 tipi di cellule: timociti, cellule endoteliali, macrofagi.
Posizione e struttura del timo: Il timo deriva dall’accostamento di due formazioni pari e simmetriche i lobi timici. Alla nascita p una massa voluminosa (rosa o bianco grigiastro); successivamente presenta infiltrazione adiposa e involuzione. Ha la forma di una piramide quadrangolare con base inferiore (nel mediastino) e apice superiore (nel collo).
Anteriormente è in rapporto:
– In alto: fascia cervicale media più muscoli sottoioidei.
– In basso: corpo e manubrio dello sterno.
Posteriormente è in rapporto:
– In alto: trachea, tronco brachicefalico di sx (vene anonima) e arterie carotidi comuni.
– In basso:aorta ascendente e vena casa superiore.
Lateralmente è in rapporto: con la pleura mediastina e i polmoni; a sx, tra pleura e timo decorrono il nervo frenico e i vasi pericardio frenici.
Il timo non presenta mezzi di fissità sviluppati. La maggior aderenza dell’organo si riscontra posteriormente con il pericardio e in alto a livello dei corni, con la ghiandola tiroide.
Il foglietto posteriore della fascia posteriore media scendendo verso il basso e andando a fondersi con il pericardio delimita posteriormente la loggia timica che anteriormente è chiusa dalla fascia endotoracica (addossata allo sterno).
Barriera emato-timica: strati di cellule epiteliali avvolgono i capillari e i vasi più grandi, soprattutto nella regione corticale dei lobuli timici. È probabile che protegga le cellule T in via di sviluppo da una esposizione ad antigeni circolanti.
Il timo è un organo a costituzione lobulare: risulta costituito da numerosi lobuli in ciascuno dei quali si distinguono una zona corticale e una zona midollare.
In realtà ognuno dei 2 lobi è costituito da un cordone centrale che si ripiega su se stesso e dà luogo a tozze propaggini che corrispondono alla sostanza midollare dei singoli lobuli, intorno alle quali poi si dispone un mantello di sostanza corticale.
Corticale: è costituita dalle TEC (cellule epiteliali timiche) che emettono ramificazioni attraverso le quali più cellule epiteliali si interdigitano tra di loro, a formare un reticolo. Queste cellule sono dette anche cellule nutrici (nurse cell) in quanto accolgono molti timociti all’interno di invaginazioni citoplasmatiche: queste cellule producono IL-7 (interleuchine) importante per la maturazione dei timociti.
Midollare: i timociti sono un po’ meno fitti; sono presenti macrofagi e corpuscoli di Hassall (TEC degenerate).
Vasi e nervi
Arterie: arterie timiche (rami della toracica interna); arterie timiche si possono formare dall’aorta, tronco-brachicefalico, carotide comune e dalle tiroidee inferiori.
Vene: sboccano nelle vene freniche, tiroidee, toraciche interne. Una grossa vena timica posteriore si apre nel tronco venoso brachicefalico di sx.
Nervi: vago, simpatico e nervo frenico (a volte).
Il timo non riceve afferenti linfatici ma l’aerea midollare e la cortico-midollare danno origine a linfatici efferenti che seguono il decorso di arterie e vene e afferiscono ai linfonodi mediastinici anteriori e tracheo-bronchiali.