Vaccino
Il vaccino è un preparato biologico contenente materiale costituito da proteine complesse a DNA, provenienti da microrganismi, trattato per non perdere le proprietà antigeniche nato per dare immunità.
L’immunità deriva dalla stimolazione del sistema immunitario che stimolerà la produzione di anticorpi neutralizzanti il microrganismo stesso nel momento in cui avrà contatto con il nostro corpo. Le vaccinazione danno moltissimi spunti sul significato che possono avere gli interventi di sanità pubblica; uno degli aspetti importanti è dato proprio da quanto il progresso biotecnologico, le biotecnologie, ecc.
CLASSIFICAZIONE DEI VACCINI
Abbiamo un’enorme disponibilità di vaccini che non ci interessano dal punto di vista biotecnologico, ma ci interessano perché le diverse strategie vaccinali saranno orientate, quando e come saranno orientate tali strategie ha molto a che vedere con le caratteristiche strutturali dei vari vaccini di cui disponiamo.
Questa è una classificazione molto generica che consente di suddividere i vaccini in tre grossi gruppi:
1. Vaccini preparati da microrganismi vivi attenuati.
2. Vaccini preparati da microrganismi inattivati.
3. Vaccini preparati da proteine prodotte con tecnica r/DNA.
L’obiettivo è quello di inoculare antigeni efficaci a generare una risposta immunitaria efficace. Gli antigeni ovviamente fanno parte della struttura del microrganismo responsabile delle diverse patologie, quindi questo antigene deve essere disponibile e riconoscibile dal nostro SI e questi sono i due aspetti che ci interessano.
Come possiamo realizzarlo? Direttamente con il microrganismo e quando inoculiamo un microrganismo abbiamo la malattia; questa dovrebbe essere la modalità più efficace, perché mima in maniera quasi identica quello che accade in presenza di un’infezione e sappiamo che il nostro Sistema Immunitario in questo caso viene stimolato ad essere efficacemente attivo e in grado di neutralizzare l’infezione, ma il problema è che abbiamo la necessità di evitare gli effetti patogeni e quindi questo si può fare realizzando dei ceppi di microrganismi che sono immunogenicamente identici in qualche modo al microrganismo patogeno, ma attraverso vari meccanismi come quello di seriazione, noi cerchiamo di ridurre la potenzialità patogena e parliamo di microrganismi cosiddetti attenuati che logicamente tenderemo a preferire, perché sono i più efficaci.
Un’alternativa può essere quella di rendere assolutamente inerti da un punto di vista patogeno i microrganismi , cercando di mantenere il più possibile le potenzialità antigeniche e questo può essere fatto tramite i cosiddetti microrganismi inattivati, che sono sostanzialmente microrganismi morti , sia interi cellulari, o molto più spesso isoliamo le parti antigeniche e inoculiamo solo le parti antigenicamente attive, cercando, nonostante il microrganismo sia morto, di mantenere la struttura antigenica il più possibile analoga a quella del microrganismo perfettamente funzionante.
Un aspetto innovativo, ma che è presente ormai da tanti anni, è quello di produrre sinteticamente, attraverso le tecniche del DNA ricombinante, quantità notevoli di antigeni, cioè isolare quella parte del DNA che produce quella proteina antigenica e produrla invece attraverso altri microrganismi, che generalmente sono i lieviti, per cui abbiamo a disposizione solo la parte antigenicamente attiva che viene inoculata.
Perché è importante sapere qual è la natura del nostro vaccino? Perché sulla base della natura ci aspetteremo determinate caratteristiche della risposta immune da una parte e, delle reazioni anche avverse che sono più probabili in presenza di queste diverse nature dei vaccini.
VACCINI VIVI ATTENUATI
Vaccini vivi attenuati rispetto alla forma selvaggia, generalmente sono virus attenuati, più raramente batteri e, questo si fa attraverso coltivazioni seriate, in particolare in caso dei virus. La risposta immune è molto simile a quella naturale e quindi è più probabile che sia una risposta efficace. Generalmente si inocula una piccola dose, per cui per avere una risposta efficace è necessario che prima questo microrganismo inoculato si moltiplichi, perché deve essere in grado di arrivare a una dose efficace per un’efficace risposta immune.
Il problema che può sorgere rispetto ad altre preparazioni è che più frequentemente rispetto ad altre tipologie di vaccino, quelli vivi attenuati pur essendo i più efficaci, possono dare maggiori reazioni avverse, anche di una certa gravità. Hanno delle modalità di conservazione, sono più delicati, devono essere conservati in maniera attente, per cui un vaccino vivo attenuato che devo somministrare ad es nei villaggi africani, da alcune problematiche, come la catena del freddo che non può essere preservata.
Controindicazioni: Abbiamo controindicazioni assolute e controindicazioni temporanee; trattandosi di vaccini in cui inoculo il microrganismo ci sono delle condizioni in cui non si somministrano, come la gravidanza, perché nessuno si è mai sognato di sperimentarli in gravidanza, quindi magari non hanno alcun effetto, ma non ci sono i dati sufficienti per dimostrarlo.
La gravidanza, le condizioni di immunodepressione, le patologie neoplastiche in atto sono delle controindicazioni assolute, è controindicato in tutte queste condizioni somministrare un microrganismo vivo. Ci sono invece le controindicazioni temporanee che sono quelle condizioni come una malattia febbrile in atto (un soggetto un po’ influenzato può essere sottoposto a vaccinazione, è sconsigliato quando la malattia febbrile è di una certa entità), o condizioni temporanee di immunosoppressione; una volta che queste condizioni si risolvono, il bambino o l’adulto va comunque vaccinato.
TIPICI VACCINI VIVI ATTENUATI:
· Vaccini di natura virale (tre vaccini della trivalente: antimorbillo, rosolia e parotite; antivaricella, alcuni antinfluenza, in realtà i vaccini vivi attenuati antinfluenzali sono quelli che si utilizzano di meno, sono più diffusi vaccini a subunità, a microrganismi inattivati);
· Vaccini batterici (vaccino BCG, tifo orale,ma non sono tra i più efficaci).