Leucopoiesi
La leucopoiesi è l’insieme dei processi di proliferazione e di differenziazione cellulare che porta alla formazione dei leucociti .
La produzione dei granulociti inizia, nell’embrione, attorno alla 10a settimana di vita intrauterina, ed ha luogo dapprima in diversi tessuti: nel fegato, nei linfonodi, in tessuti connettivi verso il 6° mese il processo si concentra nel midollo osseo, che ne diventa poi l’unica sede in condizioni definitive di sviluppo.
La leucopoiesi è l’insieme dei processi di proliferazione e di differenziazione cellulare che porta alla formazione dei leucociti .
La produzione dei granulociti inizia, nell’embrione, attorno alla 10a settimana di vita intrauterina, ed ha luogo dapprima in diversi tessuti: nel fegato, nei linfonodi, in tessuti connettivi verso il 6° mese il processo si concentra nel midollo osseo, che ne diventa poi l’unica sede in condizioni definitive di sviluppo.
La cellula capostipite è denominata emocitoblasto mieloide: essa, attraverso una serie di modificazioni a carico del nucleo e del citoplasma, dà origine alle cellule completamente differenziate che passano nella circolazione.
Procedendo dalla cellula immatura a quella matura si hanno i seguenti tipi cellulari:
mieloblasto, promielocito, mielocito, metamielocito, ed infine granulocito (neutrofilo, eosinofilo o basofilo).
Anche i monociti hanno origine nel midollo osseo dalla stessa cellula capostipite dei granulociti, attraverso le fasi di monoblasto e di promonocito.
Dalla stessa cellula capostipite derivano anche i megacariociti dai quali si formano le piastrine.
La formazione dei linfociti ha inizio già verso la 10a settimana di vita intrauterina.
Vedendo più nel dettaglio la l. possiamo distinguere il procedimento di sintesi dei granulociti da quello dei linfociti.
La prima cellula che può riconoscersi con certezza come precursore della granulocitopoiesi è il mieloblasto, elemento voluminoso plurinucleato, con scarso citoplasma intensamente colorato in blu, privo di granulazioni.
Lo stadio successivo è il promielocito che ha citoplasma assai più abbondante del mieloblasto contenente fini granulazioni azurofile aspecifiche, ma anche, sia pure rare, granulazioni specifiche di colore diverso a seconda che evolverà verso il granulocito neutrofilo o eosinofilo o basofilo.
La natura granulocitaria del promielocito è, quindi, certa. Nello stadio successivo, mielocito, il citoplasma è ripieno di granulazioni specifiche e il nucleo, a cromatina addensata, accenna a incavatura del suo contorno. Il mielocito diventa poi metamielocito, con nucleo a ferro di cavallo con l’ulteriore modificazione di morfologia del nucleo si forma prima il granulocito a banda e poi il granulocito maturo nel quale il nucleo presenta numero di segmentazioni crescente con l’età, da due fino a cinque, raramente sei lobi.
Nella granulocitopoiesi midollare sono i mieloblati, i promielociti e i mielociti che si dividono costituendo così il pool proliferativo granulocitario dal metamielocita in poi non hanno più luogo divisioni cellulari. Questi ultimi tipi di cellule persistono in quantità nel midollo quale riserva granulocitaria pronta a essere immessa rapidamente in circolo quando l’organismo richieda notevole potenziamento delle difese, per esempio per combattere una grave infezione.
La popolazione linfocitaria si distingue in linfociti B e linfociti T.
La cellula staminale primitiva totipotente del midollo produce anche la cellula progenitrice orientata in senso linfoide. Una parte di queste cellule resta nel midollo, da dove, dopo essere maturata e aver subito determinati condizionamenti, diventa cellula B matura, ad azione immunocompetente, e passa nel sangue circolante un’altra parte di dette cellule, invece, migra nel timo, dove subisce modificazioni onde diventare cellula T matura, pure altamente immunocompetente e in grado di riconoscere antigeni e poi passa in circolo.
Una volta entrati in circolo i linfociti vanno a insediarsi nei cosiddetti organi linfatici secondari, cioè milza, linfoghiandole, tunica linfoide estesa nella sottomucosa dell’intero tratto digestivo dall’esofago al retto, nella lamina propria e sottomucosa dell’albero bronchiale. Nei linfonodi le due popolazioni linfocitarie hanno una loro precisa localizzazione: i linfociti B costituiscono i follicoli linfatici mentre i T sono posti nell’area paracorticale, tra la midollare e la corticale.
Nel follicolo linfatico vi è una continua proliferazione e anche morte cellulare e un attivissimo interscambio di linfociti attraverso il ricircolo fra una stazione linfonodale e l’altra. Dal linfonodo i linfociti, tramite i vasi linfatici efferenti passano nel dotto toracico e ritornano nel circolo sanguigno.