Riflesso Flessorio

Il riflesso flessorio è una risposta in flessione, ossia di allontanamento di una parte del corpo, quando si applica a detta parte del corpo una noxa. L’esempio tipico è quello del chiodo che si conficca nel piede. La reazione è quella di ritirare l’arto, e c’è quindi una risposta dei muscoli flessori che si contraggono. In realtà non sono sempre i flessori ad essere attivati, se per esempio si prende in mano un pezzo di carbone ardente il riflesso consiste nell’aprire la mano per lasciarlo cadere e quindi si compie una estensione delle dita, ma anche in questo caso si parla di riflesso flessorio perché gli estensori sono in questo caso considerati “flessori in senso fisiologico” perché attivati da una noxa. Anche per il riflesso flessorio vanno considerati tutti gli elementi costituenti dell’arco-riflesso.

• Componente recettoriale, le terminazioni libere delle fibre Aδ e C-nocicettori;
• Componente afferente, ossia fibre C (fibre amieliniche, nocicettori polimodali) e Aδ (fibre mieliniche, nocicettori unimodali) che sono, rispettivamente fibre mieliniche e mieliniche di piccolo calibro;
• Centro di integrazione, attraverso le radici posteriori arrivano al midollo spinale dove hanno un’integrazione con più interneuroni. In parte vengono utilizzati per trasmettere centralmente gli stimoli dolorifici;
• Componente efferente, ossia fibre che si portano all’organo bersaglio;
• Organo bersaglio, anche in questo caso vale il principio di Bell-Magendie o della innervazione reciproca e, quindi, saranno inibiti i muscoli estensori. A livello ipsilaterale della applicazione della noxa si avrà una contrazione dei flessori e un rilasciamento degli estensori, mentre invece allo stesso tempo le stesse fibre invieranno collaterali ai motoneuroni alfa che innervano i muscoli estensori dell’arto controlaterale, dove verranno viceversa inibiti i muscoli flessori e contratti gli estensori.

La “risposta del segno locale” è la flessione dei muscoli dell’arto a cui viene applicata la noxa, legata alla sede di applicazione, ossia c’è una attivazione dei flessori in senso fisiologico relativa alla sede di applicazione dello stimolo.
Un’altra caratteristica del riflesso flessorio è quella che prende il nome di “irradiazione”: quando si applica la noxa non soltanto si ha una risposta riflessa nella zona dove essa è applicata, ma vi è anche un interessamento delle zone prossimali ad essa. In pratica quando si ha un carbone acceso in mano, si apre la mano ma si ritira anche il braccio.
Il riflesso flessorio si caratterizza anche per un effetto particolare detto della “scarica postuma”, esso è frequente negli animali e nei bambini, e consiste nel mantenere la risposta allo stimolo per un tempo che va ben oltre la reale applicazione dello stimolo. Dal punto di vista neurofisiologico la scarica postuma è legata al fatto che a livello del midollo spinale quelle catene di interneuroni che vengono attraversati dallo stimolo costituiscono elementi riverberanti in cui l’ultimo elemento della catena ritrasmette lo stimolo al primo attraverso delle collaterali.

 

 

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