Ipermetropia
Che cos’è l’ Ipermetropia
L’ipermetropia è un’ametropia nella quale in condizioni di refrazioni statiche, quindi con il cristallino piatto, il sistema ottico forma l’immagine dell’oggetto posto all’infinito dietro il piano retinico. In poche parole se io sto guardando un oggetto lontano e sono ipermetrope, avrò l’immagine dietro la retina, quindi dietro di me, quindi io vedrò l’immagine sfocata.
Quindi nell’ipermetrope, rifacendoci ai paramentri segnalati prima, avremo o un occhio troppo corto (dimensioni inferiori rispetto al normale diametro anteroposteriore) o una lente troppo poco potente (un minore potere diottrico che normalmente invece equivale a circa 65-70 diottrie).
Quando un soggetto è ipermetrope?
- potere della cornea o del cristallino inferiore al normale;
- cristallino troppo lontano dalla cornea ovvero quando la camera anteriore è più profonda della norma;
- diametro antero-posteriore della cornea inferiore rispetto al normale;
- cristallino assente (afachia).
Quindi l’ipermetrope ha un sistema ottico troppo debole.
Come correggere l’ipermetropia
Come posso correggere il difetto (senza ancora parlare di lenti)? con l’accomodazione!!!
Il soggetto ipermetrope è costretto ad uno sforzo continuo e costante che però gli consente di avere un visus ottimale ovviamente grazie all’accomodazione che va a compensare quella percentuale di diottria che manca. L’unico problema è che, essendo che l’ipermetrope deve usare l’accomodazione sempre, non solo da vicino come l’emmetrope, è in continuo stato di accomodazione che finché il soggetto è giovane non dà problemi, però ad un certo punto compaiono i primi disturbi definiti disturbi astenopeici. Quindi avremo diminuizione del confort visivo, sensazione di pesantezza agli occhi, bruciore, eccessiva lacrimazione (o blechifora), iperemia congiuntivale (l’occhio rosso), sfocamento delle immagini, facile stancabilità quando uno sta al computer o alla tv o legge),
Questi sono i primi disturbi che compaiono nell’ipermetrope a causa della costante condizione di accomodazione. D’altra parte l’accomodazione è un processo muscolare, quindi non posso pretendere che il mio organismo compia uno sforzo continuo, che stia in continua contrazione, non è fisiologico per nessuno.
Nasciamo tutti ipermetropi
Soprattutto è importante ricordare che tutti nasciamo ipermetropi! Infatti ad eccezione di chi già nasce con una miopia congenita, all’inizio abbiamo tutti un occhio più corto rispetto a quella che è il potere di accomodazione, dall’età di 14 anni in poi l’occhio si stabilizza nella sua dimensione dopo una progressiva crescita. Quindi attenzione all’ipermetropia diagnosticata nei bambini: quasi tutti risultano ipermetropi di 2- 3 diottrie (dipende dall’età), ma è fisiologica. A 15 anni invece, una tale ipermetropia non sarà più normale, tuttavia il paziente non avrà comunque un visus modificato, nonostante il difetto in quanto le diottrie vengono compensate dal’accomodazione.
Durante la visita dell’oculista (e non dell’ottico) vengono utilizzati dei farmaci come l’atropina (non più in uso), il ciclopentolato, fenilatrina, tropinamide, che vanno a bloccare l’accomodazione, in questo modo posso valutare l’eventuale ipermetropia di un soggetto, tramite delle misurazioni oggettive quali la schiascopia o l’autorefrattometria e correggere il difetto.
Sintomi dell’ipermetropia
Ad un certo punto però l’accomodazione non è più in grado di compensare l’ipermetropia né completamente né parzialmente, quindi quando si diventa sintomatici si ha una diminuzione dell’acuità visiva sia da lontano che da vicino e non si vede più bene né da lontano né da vicino.
Avendo una lente più debole del normale, il suo punto remoto sarà non più all’infinito ma più vicino ed i raggi luminosi cadono a fuoco dietro la retina. Immaginando il solito percorso al contrario dalla macula verso l’esterno, i raggi incontreranno una lente troppo debole e posso considerare che saranno divergenti (e non paralleli come nell’occhio emmetrope), cioè che non si incontrano mai verso l’infinito ma la porzione di questi raggi che va verso l’occhio se viene prolungata si incontrerà con le altre porzioni prolungate (in geometria se si il prolungamento di due lenti divergenti da un lato non si incontreranno mai, dall’altro un punto d’incontro ci sarà) Nell’ipermetrope si incontreranno dietro l’occhio quindi si avrà il punto remoto dietro alla retina e quindi sarà un punto remoto definito virtuale, non reale.
Classificazione dell’ipermetropia
Può essere:
- rifrattiva:
- àda curvatura: con raggio di curvatura della cornea o del cristallino inferiori alla norma.
- àda indice: quando cambia l’indice di refrazione cioè il grado di deviazione che un raggio luminoso subisce quando attraversa due sostanze diverse. Il raggio nell’occhio arriva ed in primis attraversa l’aria con indice di refrazione pari a uno, poi la cornea che, oltre al potere di refrazione che ha in quanto lente, ha un indice di refrazione che lo devia leggermente in quanto si ha il passaggio da una densità ad un’altra. Ora in condizioni normali questo indice di refrazione non dovrebbe influire in maniera significativa, se invece nel mio apparato diottrico c’è qualcosa di diverso, come ad esempio la cataratta, avremo modifiche significative. Nella cataratta con l’opacizzazione del nucleo del cristallino può essere intaccato anche l’indice di refrazione proprio del cristallino, quindi la cataratta è in grado di indurre una miopia o un’ipermetropia. Ora se la cataratta è localizzata nelle zone esterne del cristallino, nella congiuntiva, determinerà ipermetropia in quanto diminuisce l’indice di refrazione, se invece è una cataratta nucleare che aumenta l’indice di refrazione e quindi il potere diottrico, avremo una condizione di miopia.
- assiale in dipendenza del diametro antero-posteriore
- posizionale se si ha un cristallino più o meno spostato verso la retina ad esempio se c’è un’alta pressione a livello della camera anteriore che lo spinge indietro causando un certo grado di ipermetropia;
- da afachia.
Correzione dell’ipermetropia
Lenti
( ) Convergenti convesse che aumentano il potere diottrico perché aumentano la curvatura dei raggi
)( Divergenti concave rendendo i raggi divergenti diminuiscono il potere diottrico
Nell’ipermetropia l’unico metodo che ho è utilizzare lenti positive che possono essere biconvesse, pianoconvesse, menisco-convesse, comunque lenti che aumentano il mio potere di fare convergere i raggi luminosi.
Oltre agli occhiali le alternative sono o le lenti a contatto, che seppure applicate direttamente sull’occhio applicano gli stessi principi delle lenti, oppure la chirurgia ovvero il laser ad eccimeri che va a scavare nel tessuto della cornea. Nel caso dell’ipermetropia, che è un occhio troppo debole, bisognerà intervenire aumentando il raggio di curvatura della cornea e ciò si può fare scavando in periferia in maniera da aumentare la convessità.
Esistono varie tecniche con cui applicare il laser ad eccimeri: PRK, LASIK, EPILASIK. Queste si differenziano nel come togliere l’epitelio dalla cornea che è lo strato superficiale. La PRK utilizza l’alcool e poi lascia che sia il tessuto a ricrescere autonomamente; la LASIK è una tecnica che prevede la formazione di un flap (sulla cornea), poi il laser agisce nello stroma corneale, quindi questo flap viene richiuso di nuovo sull’occhio.