Vitiligine
La Vitiligine è una comune malattia acquisita, caratterizzata da macule o chiazze ben circoscritte, amelanotiche o ipomelanotiche, nelle quali istologicamente i melanociti sono assenti o ridotti di numero. È probabilmente dovuta ad alterazioni intrinseche o neurogeniche dei melanociti, che inducono la formazione di neoantigeni, con conseguente risposta autoimmune, che causa a sua volta un danno citotossico, responsabile di alterazioni metaboliche, in primis la formazione di radicali liberi dell’ossigeno, non eliminati efficacemente per un difetto dei sistemi scavengers. Si ha un movimento anticorpale poco specifico.
La vitiligine può comparire a qualsiasi età, ma più spesso prima dei 20 anni, e lentamente progredisce (la forma famigliare inizia intorno ai 40 anni). Le macule ipomelanotiche o amelanotiche frequentemente esordiscono in maniera simmetrica su aree fotoesposte (viso e dorso delle mani): sono rotonde od ovali, tendono ad allargarsi e a confluire in chiazze dal contorno irregolarmente frastagliato, che sono abbastanza spesso ipermelanocitiche alla periferia.
Talvolta si possono osservare contemporaneamente gradualità di pigmentazione melanica (vitiligine tricromica) ossia aree normalmente melanotiche di cute apparentemente sana, aree di colore più chiaro e aree amelanotiche. Si distinguono tre forme.
- La forma focale è costituita da una o poche macule o chiazze circoscritte in una determinata regione.
- La forma segmentaria è caratterizzata da lesioni unilaterali a distribuzione metamerica o quasi.
- Nella vitiligine generalizzata (la più comune) le macule sono simmetriche, disposte preferibilmente nelle aree fotoesposte in sede estensoria e periorifiziale. La forma universale, associata spesso a disordini endocrini multipli, è estesa a quasi tutto l’ambito cutaneo con poche aree di cute sana residua.
I peli, presenti nelle macule o nelle chiazze, restano frequentemente pigmentati, ma nelle lesioni di lunga durata diventano grigi o bianchi. Le mucose sono raramente interessate. Le anomalie cutanee più frequentemente associate sono i nevi di Sutton, che generalmente precedono Ia vitiligine. Può associarsi a malattie autoimmuni, come la tiroidite autoimmune. II decorso è cronico con lenta progressione, anche se talvolta ci può essere un rapido peggioramento in qualche mese, seguito poi da quiescenza per anni: la repigmentazione spontanea avviene nel 10-20% dei soggetti affetti, soprattutto giovani, e in aree fotoesposte.
Terapia: Nella stagione estiva è necessario l’uso topico di sostanze fotoprotettrici. La terapia elettiva è ritenuta la fototerapia con UVB. Nelle forme circoscritte croniche si utilizzano con successo gli autoinnesti di cute sana o di lamine di cheratinociti e melanociti autologhi espansi in laboratorio. Nell’eventualità di una vitiligine universale si può attuare la depigmentazione delle aree di cute normale.