Febbre Tifoide

Che cos’è la febbre tifoide

La febbre tifoide ha come agente eziologico Salmonella typhi.

tifo

Patogenesi della febbre tifoide

Le metodiche batteriologiche di accertamento diagnostico devono tenere conto delle fasi patogenetiche della malattia:

  • emocoltura,
  • sieroagglutinazione,
  • coprocoltura.

Sorgenti di infezioni della febbre tifoide

L’uomo malato o portatore, elimina il batterio attraverso le feci nelle fasi avanzate della malattia, o attraverso le urine durante la fase di batteremia.
I portatori sono per la maggior parte convalescenti o cronici.
Trasmissione:

  • diretta interumana (attraverso le mani)
  • indiretto.

Veicoli:

  • acqua,
  • latte,
  • molluschi,
  • ortaggi.

Vettori: mosche.

Prevenzione della febbre tifoide

Adeguato smaltimento dei liquami; clorazione delle acque della rete idrica pubblica; lotta contro le mosche; scrupolosa adozione di misure igieniche nella manipolazione dei cibi; bollitura e pastorizzazione del latte; controllo della commercializzazione dei frutti di mare;
protezione delle acque, suolo e alimenti dall’inquinamento fecale,
Periodo di incubazione: 1-7 giorni
Periodo di invasione
Periodo di stato
Periodo di defervescenza
Identificazione, isolamento e bonifica dei portatori, dei contatti e dei malati.

Interventi di prevenzione specifica della febbre tifoide

Vaccino inattivato: costituito da sospensioni di S.typhi e S. paratyphi inattivate con formolo o con acetone. 80-90% dei soggetti si ha una protezione immunitaria di 3-4 anni.
Vaccino vivo attenuato: preparato da un mutante di S. typhi incapace di metabolizzare il galattosio, pertanto va incontro ad autolisi.
Obbligo di vaccinazione:
Personale addetto ai servizi di cucina, disinfezione, pulizia degli ospedali e degli istituti e case di cura;
Personale addetto ai servizi di approvvigionamento idrico, raccolta del latte;
Personale addetto alla manipolazione, produzione e preparazione di alimenti.

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