Colposcopia

Da quando Papanicolaou e Traut, nel 1948, presentarono la citologia esfoliativa vaginale e, subito dopo, Ayre introdusse la sua spatola per il prelievo diretto cervicale, la colpocitologia ha rappresentato e continua ad essere il test di screening di popolazione più diffuso ed efficace.

Le caratteristiche del test di screening ideali sono:
– la citologia cervicale è poco costosa, non invasiva, di facile esecuzione (un po’ meno facile interpretazione), è accettabile e non troppo fastidiosa o dolorosa;
– efficacia dimostrata ormai da decenni, controlli di qualità;

– il cervico-carcinoma rappresenta una patologia importante e frequente anche nei Paesi industrializzati (in Europa 30.000 morti ogni anno), ancor più nel mondo in via di sviluppo e nelle fasce sociali più basse;
– il trattamento delle forme preneoplastiche, virali e preinvasive consente interventi conservativi molto efficaci e poco demolitivi, conservando la fertilità nelle pazienti più giovani (cosa non rara in questo tipo di neoplasie).

Ancora oggi, il prelievo eso-endocervicale rappresenta lo standard per i programmi di screening organizzato a livello regionale e nazionale. La frequenza del pap test è prevista ogni tre anni per le donne dai 25 ai 64 anni d’età. Il test di II livello previsto per le citologie anormali è la colposcopia, con eventuale biopsia mirata. Molte novità tecniche degli ultimi anni, come la citologia in fase liquida e su strato sottile o quella con lettori automatici, hanno rappresentato un progresso tecnologico che ha ulteriormente migliorato l’accuratezza dello screening, ma il problema fondamentale dei fallimenti della prevenzione e, quindi, degli ancora troppi casi di carcinoma invasivo, anche in stadio avanzato, è legato alla copertura:

in realtà, proprio le donne delle classi socio-economiche e culturali più a rischio sono quelle che più facilmente restano insensibili ad ogni iniziativa di screening, sia spontaneo che organizzato. La grande maggioranza dei cancri cervicali si verifica ancora in donne che non hanno mai eseguito o che hanno eseguito in modo estremamente  sporadico il pap test. Le nuove scoperte nel campo dell’eziopatogenesi della neoplasia cervicale hanno modificato la prospettiva della prevenzione del cervicocarcinoma, soprattutto per quanto riguarda il ruolo del virus del papilloma umano.

 

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