Shigellosi

S. dysenteriae, S. flexneri, S. boydii, S. sonnei. S. dysenteriae produce una esotossina (neurotossina, citotossina e enterotossina). I batteri colonizzano l’intestino e si isolano solamente dalle feci e dal muco intestinale dei malati o dei soggetti con infezioni inapparenti. Sono microrganismi patogeni solo per l’uomo e per la scimmia. Non sopravvivono a lungo nelle feci acide.
Sopravvivenza limitata nell’ambiente esterno (S. sonnei è la più resistente). Sopravvivenza fino a 2-3 settimane in adatte condizioni ambientali.

PATOLOGIA: Il processo infiammatorio è dovuto al potere invasivo, che si manifesta con la capacità di invasione delle cellule epiteliali della mucosa del grosso intestino.
Processo infiammatorio di diversa entità: nei casi più gravi dovuti a S. flexneri e S. dysenteriae si ha necrosi e formazione di ulcere.
Periodo di incubazione: in media 3 giorni.
Sintomi: vomito, diarrea acquosa, febbre, crampi addominali.
Le infezioni dovute a S. sonnei sono a decorso più mite, inoltre molte volte l’infezione può rimanere asintomatica.

EPIDEMIOLOGIA: Trasmissione oro-fecale: il contagio avviene direttamente con le mani sporche dal malato o dal portatore al soggetto sano, oppure indirettamente attraverso asciugamani, rubinetti ecc.
Diminuzione della diffusione di S. dysenteriae e S. flexneri. S. sonnei, rispetto alle altre specie, è molto più resistente nell’ambiente ed è sufficiente un numero di microrganismi più ridotto per provocare l’infezione (10-100 batteri). Dà infezioni molto spesso asintomatiche, contribuendo a mantenere attive e incontrollati serbatoi e sorgenti di infezione.
Maggiore diffusione nelle scuole, asili ecc. Diffusione di resistenza multipla agli antibiotici (trasferimento di plasmidi R mediante coniugazione anche se appartenenti a specie diverse).

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