Trapianto di Reni
I pazienti in insufficienza renale cronica terminale in trattamento emodialitico periodico quasi sempre lamentano sintomi come affaticamento e senso di malessere generale che, il più delle volte, non trovano soluzione, nonostante oggi si compensi meglio l’anemia con la somministrazione di eritropoietina.
Rispetto ai due reni funzionanti, il migliore trattamento dialitico riesce a malapena ad eliminare dal circolo il 10-12% dei piccoli soluti ed in percentuale ancora più bassa quelli a più alto peso molecolare. Inoltre, non esiste un trattamento dialitico o una terapia medica di supporto in grado di riequilibrare adeguatamente il metabolismo fosfo-calcico.
Per la maggior parte dei pazienti in ESRD il trapianto di rene rappresenta l’unico mezzo per migliorare la qualità della vita e correggere gli effetti negativi sullo scheletro del dismetabolismo del calcio. Non bisogna, al tempo stesso, dimenticare che non esiste un trapianto senza conseguenze: ogni trapianto è inevitabilmente esposto alla progressiva condizione della malattia renale cronica (CKD). Questo implicherà decine di anni di controlli clinici e di continui aggiustamenti terapeutici per ogni trapianto di rene eseguito con successo.