Esame Obiettivo del Sistema Nervoso

le principali componenti del sistema nervoso sono: – Encefalo – Nervi cranici – Midollo spinale – Nervi spinali periferici.

L’encefalo si trova nel cranio. Prendendo come punto di divisione, il livello del tentorio del cervelletto, esso può essere separato in strutture rostrali al tentorio e strutture caudali al tentorio. Le strutture sopratentoriali sono: gli emisferi cerebrali, diencefalo, parte del mesencefalo. Queste strutture permettono la realizzazione di molte funzioni coscienti, come la visione e il movimento volontario. Porzioni degli emisferi cerebrali percepiscono la localizzazione spaziale degli arti e della testa. Il diencefalo controlla molte funzioni vegetative e vitali (regolazione della fame, della sete e della temperatura corporea)

La PROPRIOCEZIONE è la capacità di percepire la posizione degli arti e delle altre parti del corpo rispetto al tronco e al centro di gravità. Il tronco encefalico contiene dei nuclei da cui hanno origine la maggior parte dei nervi cranici (III – XII) e il sistema di attivazione reticolare.

L’impulso per la respirazione è controllato da aree che si trovano all’interno del tronco encefalico. Molte vie nervose ascendenti e discendenti, importanti per il movimento, attraversano il tronco encefalico o hanno origine da esso. Il cervelletto modula e coordina i movimenti ed importante per il controllo non cosciente delle funzioni propriocettive. All’interno del midollo spinale si trovano delle vie che connettono l’encefalo ai nervi periferici.

A seconda della specie è presente un numero variabile di segmenti midollari divisi in: cervicale, toracico, lombare, sacrale, caudale. I segni clinici di disfunzione del midollo spinale si manifestano spesso come alterazioni della forza e del movimento. I nervi periferici originano dal midollo spinale (nervi motori) o dai gangli delle radici nervose (nervi sensitivi) e conducono informazioni provenienti da diverse parti del corpo (nervi sensitivi) o dirette ai muscoli degli arti (nervi motori). I nervi motori provvedono alla stimolazione del muscolo attraverso le giunzioni neuromuscolare.

La patologie colpiscono spesso singole parti del sistema nervoso e i segni clinici riflettono quest’anomalia focale. Alcune malattie, tuttavia, interessano aree multiple. Gli obiettivi dell’esame neurologico sono:

– Stabilire che la malattia interessa il sistema nervoso

– Determinare la localizzazione della lesione (o delle lesioni) all’interno del sistema nervoso SEGNALAMENTO: Il segnalamento è importante perché molte patologie sono associate alla razza, all’età e al sesso.

ANAMNESI: si esegue prima l’anamnesi generale e poi quella riferita al problema per cui l’animale è a visita soffermandosi sulla durata e sul decorso delle manifestazioni patologiche. Le videoregistrazioni realizzate quando l’animale presenta il problema possono essere un prezioso strumento per permettere al veterinario di osservare posture e attività normale. In presenza di manifestazioni cliniche episodiche l’attenzione dovrebbe essere focalizzata sulla relazione esistente tra la comparsa dei segni e l’assunzione di cibo. I segni che si verificano subito dopo il pasto si osservano più spesso in corso di encefalopatia epatica, mentre quelli che si manifestano a notevole distanza dal pasto possono essere associati all’ipoglicemia.

OSSERVAZIONE A DISTANZA: Dopo l’anamnesi si va ad osservare l’animale da una certa distanza per osservare posture e movimenti anormali infatti animali con gravi patologie del tronco encefalico, midollo spinale o nervi periferici spesso non sono in grado di mantenere la stazione e camminare.

STATO MENTALE E COMPORTAMENTO: Si valuta il livello di coscienza dell’ animale e lo stato mentale dell’ animale nel suo ambiente,questi dipendono da due componenti del sistema nervoso: – La corteccia cerebrale, responsabile della coscienza – Il sistema di attivazione reticolare ascendente (SARA) del tronco encefalico, che riceve impulsi dall’ambiente attraverso tutte le parti del corpo e invia stimoli alla corteccia cerebrale per mantenere uno stato vigile. Alterazioni della coscienza riflettono un’anomalia sopratentoriale o del tronco encefalico, primaria o secondaria. La coscienza è considerata normale quando determinati stimoli evocano nell’animale esaminato una risposta simile a quella che ci si aspetterebbe in un animale normale (in tal caso si parla di animale Vigile). Un animale è depresso nel momento in cui è riluttante a eseguire gli ordini ma risponde agli stimoli ambientali.

E’ in preda a delirio o demenza se reagisce agli stimoli esterni ma le reazioni non sono chiaramente dirette verso lo stimolo. Si parla di stato comatoso o stuporoso se l’animale non risponde alle stimolazioni ambientali, ma reagisce a quelle dolorose. Depressione, delirio e demenza sono termini tratti dalla medicina umana per descrivere comportamenti anomali associati a turbe psicologiche. Il coma costituisce il livello più grave di compromissione della coscienza e l’animale giace in decubito e non reagisce né agli stimoli ambientali né a quelli dolorifici.

La narcolessia è una condizione caratterizzata da sonnolenza eccessiva durante il giorno e che comporta un alternato stato di coscienza. La cataplessia è un’ipotonia muscolare periodica. Sia nella narcolessia che nella cataplessia si sospetta un’anomalia del ciclo sonno\veglia. Il sonno sembra essere controllato da aree della formazione reticolare del tronco encefalico. L’insorgenza improvvisa di sonno, scatenata da stimoli specifici (come la vista del cibo) è tipica della narcolessia, forse causata da un’alterazione del metabolismo dei neurotrasmettitori o da anomalie del sistema di attivazione reticolare.

POSTURA E POSIZIONE DEL CORPO: Successivamente si osserva la postura e la posizione del corpo e della testa nell’animale a riposo. È necessario esaminare la postura di: – Testa – Arti – Tronco Anomala postura della testa: per rotazione della testa si intende una postura in cui il piano mediano della testa, che normalmente è perpendicolare rispetto al piano dorsale, risulta ruotato come, se la testa fosse inclinata su un lato. La rotazione della testa si associa in genere a malattie del sistema vestibolare e in tal caso la rotazione è usualmente diretta verso il lato della lesione. Occasionalmente, con lesioni centrali che interessano il peduncolo cerebellare caudale o il lobo flocculonodulare, la rotazione della testa è diretta verso il lato opposto a quello della lesione: si tratta della cosiddetta sindrome vestibolare paradossa. La sindrome dello scostamento è caratterizzata da deviazione della testa e maneggio. La deviazione della testa è una postura anomala in cui il capo è diretto verso la parte caudale (guardare indietro). Il piano mediano della testa rimane perpendicolare al suolo. Ciò si verifica più comunemente in corso di lesioni sovratentoriali. La rotazione della testa e il maneggio sono usualmente diretti verso il lato di una lesione sovratentoriale.

Anomala postura degli arti: una stazione in cui gli arti vengono posti più lateralmente del normale viene definita stazione ad ampia base d’appoggio. Essa può essere associata a lesioni che interessano il sistema vestibolare, il cervelletto e il midollo spinale. La spasticità può essere osservata a riposo o durante il movimento ed è usualmente associata a malattie delle vie motorie del sistema nervoso centrale. La rigidità da decerebrazione è caratterizzata da opistotono (estrema estensione dorsale della testa e del collo verso la schiena ed estensione dei quattro arti), ed è osservata in corso di gravi lesioni del tronco encefalico, l’animale è comatoso. La rigidità da decerebellazione è caratterizzata da opistotono con estensione degli arti toracici e flessione di quelli pelvici al di sotto del corpo; lo stato mentale è normale. Questa postura si associa a malattie cerebellari. Se la lesioni è localizzata alla parte ventrale del cervelletto c’è estensione di tutti gli arti, se questa estensione si manifesta in maniera episodica si parla di convulsione cerebellare. La postura di Schiff-Sherrington è caratterizzata da estensione degli arti toracici, con il tono e riflessi normali degli arti pelvici. Deriva da una grave lesione dei segmenti midollari compresi tra T3 e L3, che interrompe la trasmissione di impulsi inibitori dalla regione lombare ai muscoli estensori degli arti toracici. Tranne che per l’estensione, gli arti toracici sono neurologicamente normali. Una grave rigidità estensoria di arti, collo, tronco e coda è caratteristica del tetano. La contrazione dei muscoli facciali può comportare un’espressione facciale tesa, chiamata riso sardonico. In corso di toxoplasmosi o neosporosi è possibile osservare atrofia muscolare e uno o entrambi gli arti pelvici mantenuti in estensione per danno al corpo cellulare del motoneurone o al nervo periferico. La debolezza muscolare può anche comportare flaccidità degli arti: l’animale tende a “cedere” sulle zampe e cadere a terra, e gli arti, quando vengono manipolati passivamente hanno un tono ridotto o assente per malattie del corpo cellulare del motoneurone, nervo periferico o giunzione neuro-muscolare. Una zoppia persistente o episodica in cui l’arto non sostiene il peso del corpo a causa di dolore da irritazione nervosa, è chiamata segno radicolare (continuo calpestio dell’ arto).

Interessa più frequentemente un arto toracico ed è comunemente associato a malattie discali cervicali. Un segno simile più essere osservato anche a carico dell’arto pelvico (in caso di lesioni localizzate a livello lombosacrale). In genere animali che trasportano l’arto hanno una malattia ortopedica, mentre quelli che lo trascinano hanno una malattia neurologica. Il segno radicolare è un’eccezione a questa generalizzazione. Anomala postura del tronco: la scoliosi è una deviazione laterale della colonna vertebrale che spesso si verifica secondariamente a lesioni intramidollari. La cifosi è un’anomala flessione che interessa primariamente la colonna vertebrale toraco-lombare e che comporta un aspetto a schiena tozza. Questa postura può essere notata in corso di dolore al dorso o al collo. Gli animali con dolore cervicale spesso presentano anche rigidità dei muscoli del collo e tengono la testa abbassata verso il suolo.

La lordosi è un’anomala estensione della colonna vertebrale, soprattutto nella regione toraco-lombare. Osservando l’animale lateralmente, il rachide assume un aspetto particolare a schiena abbassata. MOVIMENTI INVOLONTARI I movimenti involontari sono movimenti anomali che iniziano, cessano, ricorrono o persistono senza il controllo volontario del’animale. Possono verificarsi a riposo o durante l’attività. I movimenti involontari comprendono: i tremori, mioclonie e convulsioni. Il tremore è un movimento oscillatorio ritmico e involontario di tutto il corpo o parte di esso. Deriva dalla contrazione sincrona o alternata di muscoli antagonisti innervati reciprocamente. Il vero tremore cessa con il sonno. Può essere localizzato o generalizzato, un tremore che si verifica all’inizio di un movimento è considerato intenzionale ed è associato a disfunzione cerebellare.

Le fascicolazioni sono piccole contrazioni muscolari localizzate e involontarie, visibili al di sotto della pelle. Rappresentano scariche spontanee di fibre muscolari innervate da una singola fibra nervosa motoria; si verifica in caso di lesioni che interessano nervi periferici, giunzioni neuromuscolari e tessuto muscolare. La mioclonia è una contrazione, simile a una scossa, di un muscolo o di un gruppo di muscoli. Si manifesta come un movimento brusco di una parte del corpo, soprattutto flessione di un arto.

Una volta insorta, la mioclonia continua con contrazioni che si verificano a distanza di un certo numero di secondi l’una dall’altra, e spesso persiste anche quando l’animale è in anestesia leggera. Colpisce spesso un arto toracico Il mioclono riflesso è caratterizzato da rigidità estensoria episodica evocata da stimolazione di gruppi muscolari o dell’intero corpo. Poiché si tratta di un disturbo congenito, interessa i giovani animali. Le convulsioni sono un segno importante e comune di malattie neurologiche intracraniche. Si tratta di un disturbo che insorge improvvisamente, cessa spontaneamente ed ha la tendenza a ripresentarsi. L’animale cade su un lato e presenta scosse ritmiche della testa e degli arti, seguite da movimenti di pedalamento o corsa.

È usualmente accompagnata da minzione, defecazione e salivazione. Le convulsioni focali sono rappresentata da movimenti che rimangono localizzati a una regione del copro e possono essere caratterizzate da spasmi di un singolo arto o di un lato della faccia. Le convulsioni focali possono essere distinte dalla mioclonia perché le prime sono usualmente più episodiche, infrequenti e meno ritmiche.

ANDATURA: Il termine andatura si riferisce alla modalità di movimento degli arti e del corpo quando l’animale si sposta è determinata dal controllo che il snc esercita sugli arti, in ognuno dei quali si alternano estensione e flessione. I tratti vestibolo-spinali e reticolo-spinale sono facilitatori per i muscoli estensori e per il mantenimento della postura del corpo; i tratti cortico-spinali e rubro-spinali per i flessori. Le strutture sovratentoriali sono importanti per il controllo volontario; il cervelletto per la coordinazione e il controllo della velocità, ampiezza, forza del movimento degli arti.

Le anomalie del movimento comprendono: – Atassia è una mancanza di coordinazione del movimento e può interessare la testa, il corpo o gli arti. Si ha così l’impressione che l’animale non sappia dove pone gli arti; spesso oscilla da un lato all’altro e talvolta cade. L’atassia può derivare da diverse lesioni anatomiche all’interno del sistema nervoso, più comunemente del cervelletto, del sistema vestibolare e delle vie sensitive del midollo spinale.

L’ atassia peggiora bendando l’ animale poiché vengono meno i meccanismi compensatori uditivi. – Il termine dismetria indica una inadeguata misurazione dell’ampiezza e della forza delle contrazioni muscolari. La dismetria può assumere le caratteristiche di ipometria e ipermetria. Nell’ipermetria il movimento volontario supera l’obiettivo prefissato, comportando spesso un passo più alto del normale. Nell’ipometria il movimento volontario ha un’ampiezza minore di quella necessaria a raggiungere l’obiettivo prefissato.

Entrambe queste anomalie vengono osservate in corso di lesioni che interessano il cervelletto o le vie spinocerebellari. – La spasticità consiste in un aumento del tono muscolare e comunemente si verifica in corso di lesioni dei tratti di sostanza bianca del tronco encefalico e del midollo spinale. Durante l’andatura dà luogo a incapacità a flettere adeguatamente gli arti durante la deambulazione. L’ipometria e la spasticità sono clinicamente difficili da distinguere. In questi casi si può ricorrere alla palpazione dei muscoli che rileverà un aumento del tono muscolare. – La rigidità associata a ridotta lunghezza del passo è comunemente osservata in corso di patologie dell’apparato neuromuscolare periferico. Una condizione simile si può riscontrare in animali che hanno dolore a un arto es. laminite o poliartrite. – La miotonia è una condizione caratterizzata dall’incapacità del muscolo di rilassarsi dopo una contrazione per cui ne deriva una contrazione muscolare persistente, percuotendo i muscoli si evidenzierà una fossetta.

Gli animali con miotonia spesso hanno un’andatura rigida. Ciò può essere dovuta ad un’ alterazione della membrana delle cellule muscolari responsabili di una depolarizzazione persistente. – La paresi o debolezza neurologica indica una riduzione della forza muscolare in assenza di una paralisi completa. La paresi viene rilevata durante l’andatura, osservando che l’animale trascina un arto o il dorso della zampa o dello zoccolo mentre cammina o corre. Tuttavia esistono diversi gradi di paresi. Alcuni animali mantengono la capacità di camminare, altri invece non riescono a mantenere la stazione quadrupedale.

Il consumo anomalo delle unghie o degli zoccoli è un segno tipico di paresi dei flessori, mentre si può evidenziare paresi degli estensori tirando la coda dell’animale durante la deambulazione. – La zoppia è un’andatura anomala dovuta a una ridotta capacità o volontà del’animale a sostenere il peso del corpo su un arto a causa di dolore o di restrizione meccanica del normale movimento articolare. È usualmente associata a dolore agli arti dovuto a malattie muscolo scheletriche, ma può derivare da lesioni delle radici nervose (vedi segno radicolare). La valutazione clinica dell’andatura comprende l’osservazione dei movimenti dell’animale durante il passo.

Si valuta:

– Se l’andatura è normale o anormale

– Se l’andatura è anormale, stabilire se la lunghezza del passo è normale, aumentata o diminuita

– Notare la presenza di zoppia Lesioni del sistema nervoso centrale comportano un’andatura irregolare e in coordinata e una tendenza ad oscillare da una parte all’altra, o addirittura a cadere. Gli arti possono prendere contatto con il terreno con una forza maggiore rispetto a quella realmente necessaria ed inoltre il passo risulta essere normale o aumentato.

In presenza di lesioni spinali cervicali gli arti pelvici possono apparire colpiti in maniera più evidente rispetto agli arti toracici.

Lunghezza del passo normale o aumentata  lesione del sistema nervoso centrale.

Lunghezza del passo accorciata  lesione ortopedica o neuromuscolare (a carico del corpo cellulare del motoneurone, dei nervi periferici, della giunzione neuromuscolare o del muscolo). Un passo accorciato si può osservare anche in caso di scarsa perfusione dell’ arto come avviene nella trombosi bilaterale parziale dell’ arteria iliaca o negli animali con dolore vertebrale.

La presenza di una normale propriocezione cosciente dovrebbe suggerire l’esistenza di una patologia ortopedica. In lesioni spinali cervicali possono sembrare più colpiti gli arti posteriori rispetto ai toracici,ciò per 3 motivi:  Vi sono più vie afferenti ed efferenti che interessano l’arto toracico rispetto al pelvico;  Gli arti pelvici sono più lontani dal centro di gravità;  I tratti diretti al pelvico sono localizzati più superficialmente nel midollo e perciò più sottoposti a fenomeni di compressione.

Anche lesioni di nervi periferici possono causare alterazioni dell’ andatura es.: Nervo femorale = andatura a salto di coniglio (avanzamento simultaneo arti pelvici) e impossibile estensione ginocchio, Nervo otturatore = abduzione arti pelvici, Nervo sciatico = andatura a piede gettato, garretti abbassati.

REAZIONI POSTURALI: Le reazioni posturali permettono di valutare la capacità dell’animale di percepire la posizione anomala di un arto rispetto al tronco e al centro di gravità e di correggerla. Lesioni cerebrali causano andature normali e alterazioni posturali sul lato opposto della lesione, Lesioni del ponte o del midollo allungato causano deficit delle andature e reazioni posturali anomale sullo stesso lato della lesione.

TEST DELLA PROPRIOCEZIONE COSCIENTE: Test della propriocezione cosciente: il test di propriocezione cosciente (appoggiare le nocche a terra) è usato per sapere se l’animale ha la consapevolezza della posizione in cui si trova l’arto, è effettuato col soggetto in stazione e una mano posta sotto l’addome per sostenere parte del peso corporeo;quindi l’ arto è posizionato con la parte dorsale a contatto col suolo e si valuta il riposizionamento dell’ arto che normalmente deve avvenire in meno di 1 sec. Un altro modo è quello di usare il test dello scorrimento della carta. Un foglio di carta è posto sotto il piede che sostiene il peso e lentamente fatto scorrere lateralmente dall’esaminatore. Man mano che scivola lateralmente, l’animale lo solleva progressivamente e lo poggia nella posizione originale. Nei grossi animali, i deficit della propriocezione cosciente usualmente divengono evidenti forzando l’animale a porre l’arto in posizioni difficili quando gira, cammina o retrocede, e valutando se l’arto rimane in posizione anormale per un eccessivo periodo di tempo.

TEST DEL SALTELLAMENTO: Il test del saltellamento valuta la propriocezione, la forza e il movimento volontario e viene testato su un arto alla volta. Il peso dell’animale è sostenuto solo da un arto e il corpo viene spinto in una determinata direzione. L’esaminatore solleva tutti gli arti tranne quello che deve essere testato. La direzione più attendibile verso cui l’animale deve essere spinto a saltellare è laterale (verso l’arto che si sta testando). Un ritardo nel saltellamento è da considerare anormale. Un deficit di questa risposta suggerisce un’anomalia neurologica. Animali con miastenia gravis non saranno capaci di saltellare, animali con lesioni delle vie vestibolari o cerebellari possono mostrare un movimento esagerato degli arti durante il saltellamento.

CARRIOLA, EMISTAZIONE, EMIDEAMBULAZIONE, SPINTA POSTURALE ESTENSORIA: Se un animale presenta evidenti anomalie al test della propriocezione cosciente e del saltellamento non è necessario effettuare test addizionali: carriola, emideambulazione, spinta posturale estensoria. Questi test possono essere realizzati se la propriocezione cosciente e il saltellamento danno risultati equivoci, o nei cani di grossa taglia in cui il saltellamento è difficile da realizzar per l’esaminatore. Test della carriola: sollevare il treno anteriore o posteriore dell’animale in modo che il peso sia sostenuto solo dagli arti pelvici o solo da quelli toracici; quindi forzare l’animale a muoversi in avanti (quando sono testati gli arti toracici) o indietro (quando sono testati gli arti pelvici); l’animale dovrebbe muoversi normalmente sugli arti che poggiano a terra. Tale test può essere effettuato col collo esteso, per impedire la visione, allo scopo di individuare un eventuale paresi degli arti toracici non individuata dagli altri tests. Test dell’emistazione o emideambulazione: sollevare l’arto toracico e quello pelvico ipsilaterale e spingere l’animale lateralmente nella direzione opposta; gli arti dovrebbero muoversi lateralmente per adattare il corpo a questa nuova posizione. Test della spinta posturale estensoria: valuta sia il sistema vestibolare che propriocettivo. Sospendere l’animale in aria, sollevandolo con le mani poste sotto i gomiti e quindi avvicinarlo verso il suolo. Prima di toccare il suolo, l’animale estende gli arti pelvici e appena tocca il suolo, incomincia a camminare all’indietro.

REAZIONI DI APPOGGIO: Reazioni d’appoggio: testare le reazioni di appoggio è più pratico per gli animali piccoli che possono essere facilmente sollevati da terra. Per prime vengono valutate le reazioni di appoggio tattili, non visive. L’appoggio non visivo fornisce informazioni simili ai test di saltellamento e di prioprriocezione cosciente in relazione all’integrità del sistema nervoso. L’appoggio visivo può andare a definire un deficit visivo.

REAZIONI POSTURALI Le vie che trasportano le informazioni relative alla propriocezione, dagli arti al centro decussano a livello della regione caudale del mesencefalo e rostrale del ponte. Una lesione unilaterale rostrale a questi siti cause deficit di propriocezione contro laterali al sito della lesioni, una lesione unilaterale caudale, invece, causa deficit ipsilaterali.

Mediante le reazioni posturali è possibile evidenziare : – Paraparesi: alterazione dell’andatura e\o delle reazioni posturali che interessa bilateralmente gli arti pelvici – Monoparesi: alterazione dell’andatura e\o delle reazioni posturali in un solo arto – Tetraparesi: alterazione dell’andatura e\o delle reazioni posturali in tutti e quattro gli arti – Emiparesi: alterazione dell’andatura e\o delle reazioni posturali dell’arto toracico e pelvico ipsilaterale. Non esiste un termine di uso corrente per indicare anomalie delle reazioni posturali bilaterali dei soli arti toracici. piazzamento ottico: il soggetto è sollevato dal suolo per il torace e avvicinato al bordo di un tavolo da visita; in condizioni di normale propriocezione visiva l’ animale estende gli arti prima che essi tocchino il tavolo. Piazzamento tattile uguale al precedente ma con l’ animale ad occhi coperti ; normalmente estende gli arti quando la superficie dorsale delle falangi entra in contatto col tavolo.

Nei GROSSI ANIMALI se il soggetto ha deficit propriocettivi questo può essere fermato bruscamente dopo uno slancio incorsa e valutare se esso pone i 4 arti in appiombo. Nel cavallo è possibile evidenziare deficit neurologici facendolo camminare retrocedendo,o camminare con testa sollevata in maniera da sottrarre la compensazione visiva facendo cambiare repentinamente la direzione. Anche tirando la coda da un lato, sia da fermi che in movimento , la perdita di equilibrio indica un deficit della propriocezione.

 

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