Esame Obiettivo Vie Aeree Superiori
Per poter eseguire un esame obbiettivo delle vie aeree superiori, le parti da controllare sono il naso e il musello.
Naso e musello
vengono valutati attraverso l’esame di ispezione e di palpazione; è importante osservare l’eventuale presenza di masse, depressioni o asimmetrie.
Il musello dei bovini
il musello dei bovini è sprovvisto di peli ed è umido e freddo per la presenza di secrezioni sierose e per i continui lambimenti. Piccole secrezioni nasali si possono raccogliere in prossimità della parte ventrale delle narici dei bovini sani.
In animali anoressici, depressi, negli stadi tossici e febbrili, il musello diviene secco:
- Una secrezione nasale anomala si accumula, si secca e aderisce alla superficie
- La superficie appare sporca e talvolta dolente
- Il materiale accumulato può occludere le narici; in tal caso si possono udire rumori di stridore
Lesioni cutanee di diverso tipo, quali papule, pustole, vescicole, erosioni, ulcere, croste, ecc.. possono associarsi a malattie infettive.
Il muso del cavallo
Il muso nei cavalli è completamente ricoperto di peli ed è molto mobile e sensibile. L’area nasale è normalmente secca, sebbene possano essere evidenti piccole secrezioni di natura sierosa provenienti dal dotto naso lacrimale.
Esame apparato respiratorio cavità nasali e seni paranasali.
Narici e cavità nasali
L’esame delle narici e delle cavità nasali comprende:
- l’ispezione della mucosa,
- l’esame dell’aria espirata,
- l’esame dello scolo nasale,
- l’esame della pervietà.
Attraverso l’ausilio di una fonte luminosa o di un endoscopio è possibile ispezionare le narici e la porzione più rostrale delle cavità. La cartilagine alare si porta lateralmente e dorsalmente alla narice, dividendola in un canale dorsale (a fondo cieco – falsa narice) e ventrale che continua nelle cavità nasali. La gran parte delle cavità nasali può essere ispezionata solo con l’ausilio di un endoscopio, ma non per il cavallo.
Le narici del cavallo
A causa della mobilità delle narici dei cavalli è possibile, al contrario di altre specie domestiche, esaminare direttamente gran parte della mucosa nasale e la parte più rostrale dei turbinati. L’orificio naso lacrimale è visibile nella parte ventrolaterale delle narici, in prossimità del limite tra la mucosa nasale e l’epitelio pigmentato delle narici.
Nel cavallo sano, a riposo, i movimenti delle narici sono pressoché impercettibili, diventano molto evidenti in conseguenza di ogni difficoltà meccanica inspiratoria e negli stati generali di insufficienza respiratoria. Le narici si presentano in uno stato permanentemente di abnorme dilatazione con aspetto imbutiforme (narici a tromba), nei gravi stati dispotici ed in periodo preagonico. Nelle emiparesi del facciale, una narice può risultare deviata nello stesso senso della punta del naso, dal lato opposto della parte paralizzata.
Le narici del bovino
Nel bovino, anche in gravi condizioni di insufficienza respiratoria, la mobilità delle narici è sempre limitata per la rigidità del loro margine esterno; si ha però in questi casi la sensazione delle gravi difficoltà respiratorie dal movimento delle ali delle narici e dei tessuti molli delle pareti laterali delle cavità nasali ed inoltre dalla respirazione boccale con fuoriuscita della lingua. Nel cane la gravità delle disfunzioni respiratorie non si ripercuote notevolmente sulla motilità delle narici. In questa specie animale dobbiamo prendere in esame il “soffio labiale”. In certi casi patologici del cane, la fase espiratoria è accompagnata da un semplice leggero rigonfiamento delle labbra; in altri casi, più gravi, durante la fase inspiratoria si manifesta un rientramento laterale delle labbra e nella fase espiratoria un rigonfiamento delle stesse, accompagnato da un rumore espiratorio labiale soffiante. In assenza di processi infiammatoria gravi delle prima vie respiratorie con ipertrofia o edema della mucosa e con raccolte di muco o catarro tali da rendere difficile il passaggio dell’aria respiratoria, il soffio labiale rappresenta una manifestazione esterna dei processi broncopolmonari.
Le narici del cane
Nel cane le broncopolmoniti hanno molto spesso una localizzazione semplicemente labiale, per cui risultano difficilmente identificabili, per le scarse o negative loro ripercussioni all’esame fisico del torace.
Flusso d’aria
Il flusso d’aria espirata può essere esaminato tenendo il palmo della mano davanti alle narici. Dopo un’occlusione manuale di entrambe le narici e della bocca per un periodo di tempo di circa 30 secondi è possibile aumentare temporaneamente il flusso di aria emessa dalle narici.
Nei piccoli animali la pervietà delle narici viene valutata ponendo uno specchio o un vetrino per microscopia davanti al naso del paziente e valutando la condensa prodotta dall’espirato.
Negli animali sani il flusso di aria da entrambe le narici è simile. La colonna d’aria espirata può manifestarsi continua o discontinua; in quest’ultimo caso ci fornisce un dato che può avere un certo valore.
L’odore nell’aria espirata degli anaimali
L’aria espirata può possedere particolari odori, come di carie, di cancrena, di putrefazione, di acetone, di aglio. L’origine di questi odori può essere boccale, sinusale, faringea, broncopolmonare, gastro-intestinale o da alterato ricambio. All’odore fetido corrisponde precoce manifestazione della bronco-polmonite cangrenosa da materiale estraneo inspirato (ab-ingestis) o quale indice di una sfavorevole deviazione nella fase risolutiva di processi polmonari o broncopolmonari. L’odore di carie può provenire da lesioni dentarie od ossee, quello di putrefazione da materiale alimentare permasto fra le arcate dentarie e le guance od in faringe. L’odore di acetone è presente nell’acetonuria, nello stadio avanzato del diabete mellito e in bovini con chetosi (odore dolciastro di acetone).
L’aria espirata può presentare un cattivo odore:
- polmonite gangrenosa,
- necrosi delle ossa dei turbinati,
- laringite suppurativa.
Talvolta il cattivo odore è unilaterale, mentre se origina caudalmente alla faringe esso può essere avvertito da entrambe le narici.
Le Riniti negli animali
Si accompagnano a scolo mucoso.
Lo scolo nasale negli animali
Lo scolo nasale può avere le seguenti caratteristiche:
- Unilaterale o bilaterale
- Continuo o intermittente
- Scarso o abbondante
- Sieroso
- Maleodorante
- Mucoso
- Muco purulento
- Siero emorragico
- Emorragico
- Contenente cibo/materiale gastrointestinale
Uno scolo sieroso e/o mucoso è indicativo di una risposta aspecifica da parte della mucosa nasale irritata, mentre la presenza di uno scolo purulento è indicativo di un’infezione batterica, micosi o corpi estranei. Scolo nasale unilaterale si verifica in patologie che coinvolgono una sola cavità nasale. Nei grossi animali la presenza di uno scolo nasale bilaterale generalmente indica lesioni polmonari. Sul bordo delle narici ed ai margini di esse, si possono riscontrare scolo nasale essiccato, croste, ulcere e noduli, processi infiltrativi infiammatori od edematosi in conseguenza di processi infettivi locali o generali.
Narici del cavallo
Dalle narici del cavallo può fuoriuscire, in condizioni patologiche ed in quantità diverse, dello scolo nasale. Questo può essere unilaterale e bilaterale, continuo ed intermittente; può provenire dalle cavità nasali, dai seni, dalle tasche gutturali, dalla faringe e dalle ulteriori vie respiratorie ed eventualmente dall’esofago.
Lo scolo nasale può manifestarsi sieroso, siero-mucoso, mucoso, muco purulento, emorragico, schiumoso, frammisto a detriti di sostanze alimentari; può essere incolore o variamente pigmentato dal bianco sporco al giallastro, al grigio, al rosso, al bruno-nerastro. Se lo scolo aumenta mentre l’animale abbassa la testa, è presumibile che il materiale provenga dai seni o dalle tasche gutturali; in quest’ultima evenienza se ne osserva la fuoriuscita intermittente mentre l’animale mangia, quando cioè compie atti di deglutizione. Lo scolo nasale schiumoso orienta verso l’edema polmonare. Merita un cenno particolare la fuoriuscita di solo sangue dalle narici (epistassi). Nei cavalli da corsa si riscontra qualche volta, dopo un lavoro intenso, la fuoriuscita da una o da ambedue le narici di modiche quantità di sangue. Si possono riscontrare emorragie nasali in seguito a traumi, in conseguenza di localizzazione di parassiti, per l’azione di gas irritanti ed anche in conseguenza di neoplasie.
Quando si manifesta, saranno sempre opportuni ulteriori accertamenti per escludere o ammettere l’esistenza dell’infezione. Nei ruminati è spesso presente, in linea fisiologica, una certa quantità di scolo nasale siero-mucoso, quindi filante e trasparente; scolo nasale di altra natura non si osserva, in generale, perché gli animali lo asportano con la lingua. Il bovino che presenta scolo nasale abbondante e persistente, è un ammalato grave in quanto non risente più dello stimolo che normalmente lo porta a lambire lo scolo nasale (scolo muco-purulento bilaterale continuo frequente in caso di bronchite e broncopolmonite verminosa, scolo purulento necrotico continuo invece si risconta in corso di peste bovina e febbre catarrale maligna). Non va trascurata l’ispezione interna della piega alare vestibolare che si deve rovesciare all’infuori e la palpazione del diverticolo del naso. Porsi di fronte ad una sorgente luminosa o illuminare la parte con una lampadina elettrica o tascabile. Sulla mucosa nasale possiamo riscontrare soluzione di continuo, vescicole, pustole, noduli, ulcere, cicatrici, croste; la mucosa stessa può presentarsi ispessita ed infiltrata, sede di neoplasie o di localizzazione di parassiti. Sono frequenti nel cavallo e nel cane i papillomi della cute o della mucosa vestibolo nasale.
All’esame ispettivo della mucosa nasale può far seguito l’esame di palpazione eseguito introducendo una o due dita fra i meati ed il setto.
Lo scolo nasale nel cavallo
Lo scolo nasale nei cavalli si accumula facilmente a livello delle narici esterne ed è facilmente visibile. Un lieve scolo sieroso è comunemente presente nei cavalli sani ed è probabilmente di origine lacrimale. Il binomio pneumopatie/scolo nasale bilaterale non è in assoluto una regola; anzi se pur in una modesta percentuale di animali, alcune pneumopatie possono associarsi, inspiegabilmente, a scolo nasale unilaterale. La linfadenopatia bilaterale sottomandibolare può occasionalmente dipendere da patologie respiratorie che coinvolgono le vie aeree superiori. Il pacchetto linfonodale sottomandibolare, che nel cavallo è costituito da 70-150 piccoli noduli, normalmente non è palpabile o poco palpabile. Scolo nasale bilaterale si verifica in animali affetti da lesioni del tratto respiratorio superiore. Negli equini la causa più frequente di infiammazione della mucosa respiratoria è rappresentata dalle infezioni virali oppure dalle allergie polmonari.
Nel cavallo con disfagia secondaria a patologie esofagee o faringee, parte dell’alimento masticato può, durante il tentativo di deglutizione, dislocare dorsalmente al palato molle ed essere rigurgitato attraverso le narici. In alcuni casi parte di questo cibo può essere aspirato attraverso la laringe nel lume tracheale e provocare il riflesso della tosse, con l’espulsione del cibo per via nasale o orale. La trachea del cavallo presenta all’entrata del petto una zona a forma di coppa che intrappola il materiale finchè non viene eliminato attraverso il nasofaringe e le cavità nasali. Per tale ragione la polmonite da inalazione è alquanto rara nel cavallo. Bovini:nei bovini è poco comune la presenza di secrezioni adeso alle narici e al musello perché lambiscono continuamente queste zone rimuovendolo. Lo scolo persistente può causare dermatiti al musello e alle narici esterne. In caso di faringiti, disfagia faringea, ostruzione esofagea o esofagiti, si può rinvenire uno scolo nasale frammisto a residui di alimento e saliva che può conferire allo scolo un colorito verdastro. La presenza di liquido ruminale invece suggerisce la presenza di rigurgito come accade in caso di collasso puerperale.
Lo scolo nasale nel gatto e nel cane
Lo scolo nei piccoli animali è spesso indice di affezioni delle vie aeree superiori, ma può anche essere dovuto a polmonite batterica.
La presenza di scolo mucoso o muco purulento nel gatto (soprattutto giovane) è da attribuire a infezioni virali, mentre lo scolo muco purulento è spesso indice di corpo estraneo nasale, neoplasia o infezione micotica la EPISTASSI ED EMOTTISI.
Epitassi ed emottisi
Epistassi o sanguinamento del naso può essere dovuto a:
• Traumi della mucosa nasale
• Emorragie dell’apparato respiratorio
• Aumento della fragilità capillare
• Ipertensione sistemica
• Disordini della coagulazione, come trombocitopenia.
Quando la perdita di sangue non deriva dalle cavità nasali si è di fronte ad un serio problema. Quando è unilaterale suggerisce una lesione rostrale al nosofaringe, mentre una perdita di sangue da entrambe le narici può indicare una lesione posteriore. L’impiego di un endoscopio flessibile a fibre ottiche può essere d’ausilio per una precisa valutazione delle cavità nasali. L’emottisi o l’emissione di sangue attraverso la cavità orale e/o nasale in seguito a colpi di tosse si osserva comunemente nelle malattie delle basse vie respiratorie.
L’epitassi nel cavallo
L’epistassi nel cavallo può derivare da ferite della mucosa nasale, patologia delle tasche gutturali, emorragia polmonare, disturbi della coagulazione.
L’epitassi nel cane e nel gatto
L’epitassi può dipendere da cause locali (traumi, infezioni micotiche, neoplasie) o cause generali (trombocitopenie o ipertensione)
L’epitassi nel bovino
L’epitassi può essere conseguenza di lesioni causate da sonda gastrica, lesioni ossa facciali, corpo estraneo, in più esso può essere conseguenza di avvelenamento da anticoagulanti e se associato a emissione di schiuma dalle narici e dispnea può dipendere da edema polmonare. Emottisi invece può essere un segno di aneurisma dell’arteria polmonare, trombosi della vena cava caudale, rottura di ascessi epatici.
La mucosa nasale negli animali
La mucosa nasale si presenta normalmente di colore rosa salmone ed umida. Con l’aiuto di una fonte luminosa è possibile ispezionare 5-8 cm della mucosa nasale nel bovino adulto e nel cavallo. La parte più caudale della mucosa nasale nel bovino si presenta invece di un colore più rosso perché maggiormente vascolarizzata.
In seguito a malattie primarie come ad esempio ad infezioni respiratorie sistemiche, la mucosa nasale può essere:
• Infiammata
• Edematosa
• Arrossata
• Ulcerata
• Ricoperta da secrezioni muco purulente
Ostruzioni delle cavità nasali negli animali
Cane e gatto – ostruzioni cavità nasali
Le cause più comuni includono:
- ferite traumatiche,
- presenza di corpi estranei,
- neoplasie o difetti anatomici congeniti.
All’esame ispettivo esterno si valuta la pervietà e la mobilità delle narici durante l’inspirazione, nonché l’eventuale presenza di essudato. Lesioni delle cartilagini nasali o traumi possono causare il collasso di una narice esterna. Il collasso bilaterale delle narici esterne, con completa perdita della pervietà, è un anomalia congestizia delle razze brachicefaliche. La dispnea in tali razze può essere dovuta all’effetto combinato di: narici anomale e collasso del laringe. Quando è presente una totale chiusura delle narici la respirazione è sostenuta attraverso la bocca; in presenza di una parziale occlusione, la respirazione può avvenire attraverso il naso solo se l’inspirazione è in grado di superare l’ostruzione. Nelle razze in cui la dimensione della narice esterna lo permetta, la rinoscopia anteriore si può facilmente effettuare con l’uso di un lungo cono per otoscopia oppure attraverso un endoscopio flessibile.
Cavallo – ostruzioni cavità nasali
Il cavallo è un animale a respirazione nasale obbligata, il bordo caudale del lungo palato molle si trova al di sotto dell’epiglottide durante la respirazione, formando un’efficace chiusura tra l’orofaringe ed il nasofaringe. Per tale ragione le ostruzioni delle prime vie aeree assumono un maggiore significato nel cavallo, piuttosto che in altre specie domestiche, che possono anche respirare attraverso la cavità orale. Un comune rumore espiratorio a tonalità alta causato da una vibrazione, di tipo russante, delle narici vere e delle strutture interne del naso, è definito “Flutter della falsa narice”.
Questi suoni normali spesso si evidenziano all’inizio dell’esercizio, e sono spesso comuni in animali aggressivi sia a riposo che a lavoro. Durante l’esercizio aumenta il volume tidalico. In animali sani i rumori prodotti durante la respirazione possono essere uditi ad una distanza di oltre 25 metri. In molti cavalli malati possono essere uditi rumori grossolani a bassa tonalità durante un esercizio veloce. Questi animali vengono talvolta indicati quali “ticchiatori”. Tali rumori normalmente scompaiono quando l’animale è ben allenato. Dopo un esercizio prolungato e veloce, come una corsa, i cavalli sani presentano un respiro frequente e ampio per circa 5-15 minuti con produzione di rumori che devono essere interpretati come normali. Rumori patologici possono essere rilevati in animali con ostruzioni delle vie aeree superiori durante il trotto o il galoppo, rumori che non sono presenti in condizioni di riposo. Questi rumori inspiratori esercizio-indotti sono spesso chiamati brontolii e sono uditi a più di 50 metri.
Anomali e ripetitivi rumori russanti o stridenti durante la respirazione si possono udire in animali sottoposti ad esercizi veloci, in seguito alla dislocazione del palato molle al disopra dell’epiglottide.
Bovino – ostruzioni cavità nasali
L’ostruzione delle cavità nasali è poco comune nel bovino, ma può essere dovuta alla presenza di corpi estranei (materiale vegetale) o di essudato associato ad infezioni nasali. Negli animali con ostruzione nasale l’inspirazione è accompagnata da stridore ed occasionalmente da starnuti, con o senza scolo nasale. In ogni caso è possibile osservare una riduzione o completa assenza del flusso di aria espirata dalle narici. Per poter localizzare la sede di un’ostruzione, quando non sia possibile disporre di un endoscopio può essere usata una sonda rinoesofagea di diverso calibro. Il mancato passaggio di sonde di diametro appropriato alla taglia dell’animale può essere indicativo di un’ostruzione.
Seni paranasali negli animali
L’esame dei seni comporta l’ispezione esterna, la palpazione, la percussione ed in certi casi la trapanazione. Nel cavallo si esaminano i seni mascellari e frontali; nei bovini i seni frontali. All’ispezione potremo notare possibili alterazioni di forma; il termo tatto ci farà sentire eventuali cambiamenti di temperatura locale. Ha particolare importanza la palpazione della base delle corna dei bovini e l’esame completo dei seni, quando in animali di questa specie si notino sindromi di gravi prostrazioni od anche di eccitazione nervose. La percussione dei seni, mediata ed immediata, ci farà sentire diminuzione o scomparsa del normale suono chiaro sostituito da suono sub-ottuso. Affezioni dei seni paranasali sono patologie comuni negli equini.
Esame dei seni mascellari di cavalli e bovini
La più comune è l’empiema del seno mascellare. Nel cavallo i seni mascellari sono suddivisi, su entrambi i lati, in una porzione rostrale ed una caudale. Condizioni infiammatorie che causano sinusite mascellare nel cavallo includono:
• Infezioni respiratorie (batteriche e virali)
• Cisti e neoplasie
• Infezioni micotiche locali
• Ascessi delle radici dentali
In caso di infiammazioni del seno nasale la parete esterna non si deforma invece quella interna si, e ciò causa una riduzione del lume della cavità nasale, condizionando il flusso d’aria (in alcuni casi impedisce il passaggio del flusso). Dorso lateralmente ai seni si trova il condotto naso lacrimale la cui compressione può causare epifora (lacrimazione eccessiva degli occhi) unilaterale. Processi patologici a carico dei seni si accompagnano anche a pessimo odore dell’aria espirata soprattutto in caso di infezione da batteri anaerobi. Un utile ausilio diagnostico per la diagnosi di patologie dei seni paranasali, è rappresentato dalla radiografia che permette di evidenziare la presenza di liquido o masse dove invece dovrebbe esserci l’aria.
Esame dei seni frontali di cavalli e bovini
l’esame dei seni comincia con l’osservazione del profilo per valutare eventuali modificazioni poi si passa alla palpazione per osservare eventuali rarefazioni, fratture o aumenti di temperatura. In tale specie, i seni paranasali possono essere considerati dei diverticoli della cavità nasale.
Su entrambi i lati della testa si possono distinguere le seguenti strutture:
• Seni frontali (molto ampi)
• Seni mascellari
• Seni sfenopalatini
• Seni etmoidali
Esame di percussione dei seni mascellari e frontali
L’esame di percussione (digitale o armata) dei seni mascellari e frontali permette di definirne la sonorità che in condizioni normali è chiara-soprachiara.
Nei casi in cui è presente:
- Essudato
- Neoplasie
- Cisti dentali e ritenute
Il suono alla percussione è ottuso sub-ottuso. L’esame combinato auscultazione-percussione, eseguito ponendo lo stetoscopio al centro della fronte e contemporaneamente percuotendo il seno mascellare e frontale, può permettere di rilevare differenze di sonorità tra i due lati della testa. In questi animali problemi ai seni paranasali possono conseguire a decornificazione, neoplasie e actinomicosi.