Tono Muscolare
lo stato di nutrizione si valuta attraverso ispezione e palpazione ma anche attraverso il confronto con altri animale della stessa specie, razza, età e sesso.
I fattori da prendere in considerazione sono: all’evidenza delle rotondità delle forme, evidenza delle prominenze ossee (per minore spessore del pannicolo adiposo) e profondità dei solchi intercostali.
Nel cavallo si valutano: creste zigomatiche e facciali, apofisi delle vertebre toraciche, cresta delle scapole, solchi limitanti delle regioni di collo e tronco, garrese e base della coda.
Nel bovino: regione sottomascellare, base dell’orecchio, collare (bordo superiore della spalla), giogaia, coste, grassella, lombo, scroto.
Le condizioni che si possono rilevare sono: obesità: è una condizione di aumento diffuso della quantità del grasso nel tessuto adiposo con aumento del peso corporeo spesso legato a iperalimentazione (bovine e cani). Per apprezzarlo è necessario fare riferimento al peso ideale rispetto a età razza e sesso. Si parla di obesità quando l’animale supera del 20% il peso ideale. L’animale si dice sovrappeso se supera il peso ideale per un totale < 10%, grasso esubero di peso tra 10% e 20%, obeso se supera il peso ideale di oltre 20%, grasso obeso se lo supera per oltre il 50%.
Le principali conseguenze di obesità sono:
1 alterazione del carattere.
2 problemi locomotori.
3 insufficienze respiratorie.
4 insufficienza cardio-circolatorie (per aumento della massa da irrorare e infiltrazione di grasso nel miocardio).
5 insufficienza epatica.
6 predisposizione a distocie e ipofertilità.
7 diabete.
8 problemi per chirurgia ed anestesie.
9 < resistenza a malattie infettive.
10 alterazioni gastro-enteriche (rallentamento transito e > fermentazioni). lipomatosi: accumulo localizzato di grasso in particolari regioni del corpo dimagrimento: è una diminuzione del peso corporeo dovuta a diminuzione del pannicolo adiposo (deficit nel metabolismo lipidico e glicidico), diminuzione muscoli (deficit metabolismo proteico), perdita di liquidi (alterazione del metabolismo elettrolitico).
È importante non confonderlo con disidratazione (prova della plica cutanea), atrofie muscolari e neurogene. Cause del dimagrimento possono essere: difetti di assunzione, di prensione, oppure eccessivo consumo. Cause particolari sono: diabete, nefriti, gastroenteriti, neoplasie, sindromi metaboliche, parassitosi. Lo stato di nutrizione può essere: molto buono (forme sono arrotondata è difficile vedere i confini delle regioni) buono (le regioni sono distinguibili ma le prominenze ossee sono arrotondate e il disegno costale non si apprezza alla vista), discreto (evidenza di prominenze ossee e disegno costale), cattivo (eminenze ossee evidente, cute tesa e aderente ), pessimo. Per tono muscolare intendiamo il costante stato di contrazione dei muscoli striati in una data posizione (seduti, in piedi, ecc.); il suo aumento dipende dalla trasmissione nervosa che avviene attraverso cervello e midollo spinale. Si valuta osservando la sagomatura dei muscoli esterni.
Alterazioni possono essere: riduzione del tono muscolare (per atrofie da ridotto utilizzo a causa di stati morbosi o per cause neurologiche) gli aumenti invece sono tipici degli stati spastici. L’ipotonicità muscolare in caso di turbe dell’apparato digerente è spesso interpretata come rapido dimagrimento in realtà è conseguenza di disidratazione organica (diarree). Un reale dimagrimento in realtà spesso si associa a spleniti icorose da corpo estraneo (bovini), tubercolosi acuta. Ipertonicità invece si associa a tetano, avvelenamento stricninico ecc. Per una più approfondita valutazione si può ricorrere a maneggiamenti per es. nel bovino si pratica al livello della grassella. Una delle condizioni legate a ipotonicità muscolare è il cosi detto segno di GEROSA caratterizzato da atrofia dei masseteri la cui superficie corrispondente diventa piatta e diventa molto pronunciata la cresta zigomatica. Un’altra condizione è quella di LESBOUYRIES (atrofia dei crotafiti per cui si rende evidente la fossa sopraorbitaria) tipico della tubercolosi del cane ma anche in caso di forte denutrizione e in cani nefritici. Tra le malattie che spesso causano rapido dimagrimento e perdita di tono muscolare ricordiamo: alcune parassitosi, diabete, nefriti, gastroenteriti, paratubercolosi, morva ecc.
I fusi muscolari sono strutture incapsulate, collocate dappertutto nella muscolatura che riveste lo scheletro collocate internamente e parallelamente alle più vaste fibre muscolari extrafusali. Un neurone gamma innerva un fuso muscolare e un neurone alfa innerva una più ampia fibra del muscolo striato (extrafusale). Una fibra sensitiva che proviene dal fuso muscolare si inserisce nel midollo spinale su un motoneurone alfa. Quando il fuso è “caricato”, ovvero stirato, questa fibra sensitiva accresce la sua frequenza di scarica e questo incrementa il tono muscolare; quando il fuso è “scaricato”, ovvero si accorcia, il tono muscolare decresce.
Quando un muscolo è stirato rapidamente anche i fusi vengono stirati e tale stretching rapido carica i fusi stessi, che inviano impulsi nervosi ai motoneuroni alfa nel midollo spinale, i quali ordinano ai muscoli di contrarsi. Quando questo avviene, i muscoli antagonisti si allungano. Se il muscolo invece è accorciato con una pressione meccanica, i fusi vengono scaricati e diminuisce la loro frequenza di scarica ai motoneuroni nel midollo, quindi il muscolo si allunga e il suo tono diminuisce.
Ci sono due tipi di fusi: dinamici e statici. I fusi dinamici rispondono ai cambiamenti nella lunghezza dei muscoli prodotti dallo stiramento o dalla compressione. Quelli statici rispondono al cambiamento nelle forze di tensione nel muscolo, come ad esempio i cambiamenti nelle forze gravitazionali quando il corpo si sposta. I motoneuroni gamma funzionano primariamente a livello inconscio regolando il tono, la postura e gli aggiustamenti fini che creano il background, ovvero lo scenario dei movimenti volontari prodotti attraverso i motoneuroni alfa.
I due sistemi sono co-attivati, il sistema gamma si attiva quando il muscolo è sottoposto a una tensione o un peso. I centri più elevati del cervello possono influenzare i motoneuroni gamma ed alfa attraverso i tratti discendenti dei nervi che viaggiano lungo la colonna. I centri cerebrali elevati possono inibire o incrementare le attività di entrambi i sistemi, alfa e gamma. La tonicità muscolare, dunque, è legata alla parziale e permanente contrazione della muscolatura striata. Si valuta osservando la sagomatura dei muscoli esterni (devono corrispondere alla tipica sagomatura), con la palpazione (devono avere consistenza sodo-elastica), essa prevede pure la flesso-estensione passiva degli arti, la prova nucale (estensione e flessione del collo più movimenti di lateralità), apertura della bocca.
Condizioni che possono alterare la tonicità muscolare sono: alterazioni metaboliche, muscolari e neurologiche. L’avanzare dell’età determina una progressiva riduzione delle masse muscolari (soprattutto arti e masticatori). Per la valutazione del tono si considerano i muscoli dell’anca, anconei, colonna vertebrale, coscia, masticatori. La valutazione va eseguita in stazione e in decubito. Il tono è influenzato da; età, azza, sesso, tipo fisiologico. Nelle sindromi da motoneurone superiore il tono muscolare è conservato. Nelle sindromi da motoneurone inferiore il tono è ridotto o scomparso. Il tono muscolare può essere classificato come: normotono, ipertono, ipotono e atonico. Alterazioni possono essere : riduzione del tono muscolare (per atrofie da ridotto utilizzo a causa di stati morbosi o per cause neurologiche) gli aumenti invece sono tipici degli stati spastici. L’ipertono si manifesta con l’evidenziazione più marcata del disegno dei muscoli, estensione degli arti, retrazione addominale, opistono e movimenti involontari fissità delle orecchie. I principali movimenti involontari legati all’aumento del tono muscolare sono: fibrillazioni (sono contrazioni brevi, ritmiche e localizzate a pochi gruppi muscolari, si dicono anche mioclonie), segno di kubits (caratterizzato da contratture fibrillari, si tratta di fibrillazione del muscolo anconeo ed è un segno tipico degli stadi iniziali della pericardite traumatica del bovino), tremori (contrazioni brevi e ritmiche di diversi gruppi muscolari si possono osservare a riposo, in movimento, segmentarie, massive e distrettuale), spasmi possono essere tonici (sono prolungati e non si alternano a fasi di rilassamento) e tonico-clonici (sono ritmici e si alternano a fasi di rilassamento), convulsioni. In caso di ipertono alla palpazione si rileva: aumento della tensione muscolare, aumento della forza del muscolo, algia, difficoltà nel compiere i movimenti, riflessi spinali e/o cranici normali o aumentati.
Un es di ipertono è l’atteggiamento detto “tubo di piombo” cioè con arti estesi e muscolatura contratta. L’ipotonicità muscolare in caso di turbe dell’apparato digerente è spesso interpretata come rapido dimagrimento in realtà è conseguenza di disidratazione organica (diarree). Per una più approfondita valutazione si può ricorrere a maneggiamenti per es. nel bovino si pratica al livello della grassella. Una delle condizioni legate a ipotonicità muscolare è il cosi detto segno di GEROSA caratterizzato da atrofia dei masseteri la cui superficie corrispondente diventa piatta e diventa molto pronunciata la cresta zigomatica. Un’altra condizione è quella di LESBOUYRIES (atrofia dei crotafiti per cui si rende evidente la fossa sopraorbitaria) tipico della tubercolosi del cane ma anche in caso di forte denutrizione e in cani nefritici. Ipotonia-atonia può essere miogena (è dovuto alla perdita di funzione e disuso del muscolo per fatti dolorifici, impossibilità meccaniche ecc) o neurogena (caratterizzata da atrofia, debolezza più o meno generalizzata ecc che si manifestano con testa abbassata, flessione asimmetrica degli arti ecc). All’ispezione si nota diminuzione della tonicità, debolezza, atrofia, ptosi linguale, labbiale e mandibolare. Alla palpazione: assenza di algia, riduzione riflessi spinali, atrofia, facilità di esecuzione dei movimenti passivi.