Esame Apparato Urinario

Le patologie dell’apparato urinario sono comuni sia nel cane che nel gatto e possono riguardare solo una parte dell’apparato o coinvolgerlo interamente. Lo scopo dell’esame clinico è quello di identificare, attraverso l’anamnesi e l’esame obiettivo, quei rilievi che saranno di aiuto nel localizzare la lesione del tratto urinario.

Le patologie dell’apparato urinario sono comuni sia nel cane che nel gatto e possono riguardare solo una parte dell’apparato o coinvolgerlo interamente. Lo scopo dell’esame clinico è quello di identificare, attraverso l’anamnesi e l’esame obiettivo, quei rilievi che saranno di aiuto nel localizzare la lesione del tratto urinario. Segni clinici quali la disuria, la pollachiuria e l’ematuria possono essere di aiuto nel localizzare le patologie in un segmento del tratto urinario, quale la vescica, mentre i segni clinici sistemici, quali anoressia e vomito, associati all’uremia possono suggerire la presenza di una insufficienza renale conica in stadio avanzato.

L’esame clinico dell’apparato urinario dei grossi animali comprende: l’anamnesi, l’ispezione a distanza dei genitali esterni, l’osservazione a distanza delle modalità di minzione, l’esame delle urine e l’esame obiettivo particolare dell’apparato urinario attraverso l’ispezione e la palpazione.

ANAMNESI

I principali rilievi anamnestici e clinici delle patologie dell’apparato urinario includono:

–  una minzione dolorosa

–  l’alterazione del colore e della densità delle urine

–  le modificazioni del volume di urina prodotta ed escreta

Il tenesmo o lo sforzo sono degli atteggiamenti anormali che riflettono una patologia dell’apparato urinario inferiore, ma che possono essere anche associati a patologie dell’apparato gastroenterico e del sistema nervoso. L’anamnesi può riferire di un animale che minge con sforzo eliminando gocce di urina o che non urina da un lungo periodo di tempo. L’irrequietezza, il calciare l’addome e lo sbandierare la coda nei ruminanti possono riflettere un dolore ed un disagio relativo all’apparato addominale oltre che gastroenterico. Condizioni generali scadenti, dimagrimento, inappetenza ed anoressia, sono rilievi comuni in corso di patologie renali. La perdita di gocce di urina indica una patologia del tratto urinario inferiore. In ogni caso, non si deve confondere una minzione patologica a gocce con la frequente emissione di piccole quantità di urina, condizione che può presentarsi negli animali eccitabili. L’escrezione di urina con sangue, indica solitamente una patologia del tratto urinario inferiore.

SUPPLEMENTO ANAMNESTICO

La specie, il sesso e l’età dell’animale possono indirizzarci verso diverse ipotesi diagnostiche. L’anamnesi dovrebbe includere informazioni su:

–          La frequenza della minzione

–          Il volume di urina prodotto

–          Le modificazioni della quantità di acqua di abbeverata

–          L’aspetto e l’odore dell’urina

Il clinico dovrebbe cercare di caratterizzare l’atto della minzione:

–          Diametro del mitto

–          Capacità dell’animale di innescare il riflesso della minzione

Un animale con una ostruzione parziale può avere difficoltà all’inizio della minzione e può presentare un mitto anomalo. Quando si caratterizzano le alterazioni della minzione il clinico può distinguere tra pollachiuria, disuria, stranguria ed incontinenza. La pollachiuria, la disuria e la strenguria sono segni riferibili al tratto urinario inferiore. L’ematuria in molti casi non fornisce indicazioni circa la localizzazione della lesione, tuttavia la presenza di sangue durante o al termine della minzione può indicare un problema renale o del tratto urinario superiore, mentre la presenza di sangue all’inizio della minzione può suggerire la presenza di patologie a carico dell’uretra o del tratto genitale.

Le manifestazioni riferite dall’anamnesi che orientano verso l’apparato uropoietico sono: le alterazioni dell’emissione dell’urina, le alterazioni macroscopiche di alcuni caratteri dell’urina e, talvolta le manifestazioni dolorifiche. Le alterazioni della minzione sono numerose e riguardano la sua frequenza, se essa è completa, la quantità dell’urina emessa, ecc.. L’anamnesi dovrà dunque riferire se esistono: disuria, stranguria, anuria, oliguria, poliuria, pollachiuria, enuresi.

– Disuria: emissione difficoltosa di urina, con getto sottile o a gocce; si riscontra nella stenosi parziale dell’uretra.

– Stranguria: (condizione caratterizzata da una  minzione lenta e dolorosa) quando la disuria è accompagnata da manifestazioni che denotano inquietudine dell’animale come il mantenere la coda alzata, il guardarsi il fianco ed il percuotersi l’addome con un arto. Si osserva nei processi infiammatori acuti della vescica e dell’uretra.

–  Anuria: mancata emissione di urina; può essere paralitica, spastica, meccanica o da mancata secrezione a seconda che l’assenza di urinazione è legata a paralisi della parete vescicale, a spasmo del collo della vescica, ed occlusione completa dell’uretra od a vera e propria mancata secrezione di urina in conseguenza di gravi processi renali (blocco renale).

– Pollachiuria: emissione di urine in piccole quantità a più riprese ravvicinate. Può essere dovuta a patologie del tratto inferiore (cistite, uretrite, calcolosi) o patologie nervose.

– Oliguria: significa diminuzione della quantità di urina emessa nelle 24 ore; ciò può dipendere da condizioni patologiche del rene (nefropatie acute), da diminuzione dell’acqua introdotto o da abbondanti emissioni acquose avvenute per altre vie, come grandi sudorazioni, versamenti o edemi.

– Poliuria: significa emissione di urina a più riprese ravvicinate; può essere dovuta sia ad una causa nervosa, sia a processi infiammatori, particolarmente delle basse vie urinarie. Può manifestarsi con nocturia (urinazione frequente nelle ore notturne).

– Enuresi: perdita continua di urina senza compartecipazione attiva dell’animale; si riscontra in genere in conseguenza di lesioni interessanti i centri lombo-sacrali del midollo spinale.  L’incontinenza può essere: Riflessa dovuta a lesioni da MNS (si ha riempimento e svuotamento riflesso della vescica senza il controllo volontario, può portare dilatazione vescicale per aumento del volume residuo), paradossa (in seguito a ostruzione vescicale o uretrale, si verifica quando la pressione supera la resistenza della struttura ostruttiva consentendo il passaggio di modiche quantità di urina), da sovraccarico per patologie da MNI (per cui l’urina esce spontaneamente quando raggiunge un certo volume a causa della flaccidità del muscolo detursore).

– Le alterazioni dei caratteri dell’urina riguardano essenzialmente le modificazioni del colore e della trasparenza. Il colore rosso abnorme potrà essere espressione di ematuria (presenza nelle urine di sangue in toto), quello color caffè di emoglobinuria (presenza della sola emoglobina), o anche mioglobinuria (presenza nel’urina del pigmento muscolare)  e la differenziazione sarà poi chiarita dalle ricerche collaterali. Ancora potrà riferire se essa si osserva durante tutta la minzione (presenza di emoglobina, di mioglobina  o di sangue proveniente dalle alte vie urinarie: reni, bacinetti ed ureteri), oppure solo all’inizio della minzione e poi l’aspetto dell’urina torna normale (sangue proveniente da lesioni uretrali), oppure solo negli ultimi getti di urina (sangue proveniente da lesioni vescicali). Una alterazione della trasparenza dell’urina può essere dovuta alla presenza nell’urina di materiali abnormi quali grumi di pus (piuria) o cenci necrotici, dovuti a processi infiammatori purulenti della vagina o dell’utero, che la rendono appunto torbida.

– Tenesmo:  sforzi eccessivi durante la minzione e mantenimento della posizione anche a minzione ultimata, può essere accompagnata da ematuria e dolore. Si verifica spesso in caso di sovra distensione della vescica e ostruzione uretrale.

– Periuria: minzione inappropriata, può essere dovuta a: affezioni di basse vie urinarie e problemi comportamentali.

Tra i dati anamnestici che possono orientare verso malattie dell’apparato urinario possiamo includere anche le manifestazioni dolorifiche. Il dolore legato alle affezioni dell’apparato urinario può manifestarsi spontaneamente oppure soltanto se provocato. Il dolore che si ha nella nefrite acuta, particolarmente nel cane, non è di solito violento l’anamnesi dirà che l’animale ha presentato gemiti o, più spesso, soltanto che assume atteggiamenti (dorso incurvato, addome retratto) indicanti appunto la sua sofferenza. Le malattie che portano ad occlusione degli ureteri, come le calcolosi che talvolta si osservano negli equini e nei bovini, danno invece luogo a manifestazioni dolorifiche violente che si possono susseguire fino alla morte dell’animale o fintanto che l’occlusione non si risolva. Nella pielonefrite bacillare dei bovini il dolore è ugualmente legato ad ostruzione degli ureteri, ha però caratteristiche diverse perché il corpo occludente, costituito da grumi di pus o da cenci necrotici, si rimuove con maggiore facilità. Dall’anamnesi vanno ancora ricercate manifestazioni che, pur essendo caratteristiche di malattie di altri apparati, possono far sospettare anche l’esistenza di affezioni dell’apparato urinario. Ad esempio i disturbi gastroenterici, come il vomito e la diarrea, sono spesso espressione di una insufficienza renale ed a questa possono ugualmente essere riferiti il prurito, il dimagrimento, la facile affaticabilità ed anche turbe del sistema nervoso a carattere eccitativo (crisi epilettiformi) e depressivo (paresi e paralisi).

Infine all’anamnesi bisogna soffermarsi su certi aspetti, per esempio nella nefrite cronica del cane ha notevole importanza l’alimentazione dell’animale oppure eventuali malattie infettive patite in precedenza (cimurro e leptospirosi), l’alimentazione cosi come l’ambiente è importante anche nella pielonefrite del bovino.

ESAME FISICO DIRETTO

I reni, la vescica e l’uretra pelvica possono essere valutati attraverso l’esame clinico. La ghiandola prostatica viene esaminata con il tratto urinario inferiore. La diagnostica per immagini serve per la valutazione di strutture quali i reni, gli ureteri, la vescica e la prostata che non sempre sono accessibili durante la visita clinica. Per completare l’esame clinico, possono essere necessarie indagini di laboratorio, che comprendono: l’esame delle urine, gli esami ematochimici, l’ematologia, i test di funzionalità renale quali: il test di clearance della creatinina esogena, i test di privazione dell’acqua, l’esame citologico e la biopsia di alcuni tessuti.

Nei piccoli animali in caso di sospetto di patologia dell’apparato urinario dovrebbe essere condotto un esame clinico completo per: valutare lo stato di idratazione, rilevare qualsiasi evidenza di edema sottocutaneo o di ascite, che possono suggerire una sindrome nefrosica. La cavità orale viene esaminata per valutare il colore delle mucose, la presenza di ulcere o necrosi della punta della lingua come è possibile riscontrare in corso di insufficienza renale. Un esame del fondo dell’occhio può evidenziare le seguenti alterazioni della retina che sono associate all’ipertensione sistemica secondaria all’insufficienza renale:

–          Edema

–          Distacco

–          Emorragie oppure tortuosità vasali

Ispezione

L’ispezione consente di visualizzare lo sbocco uretrale, nella femmina attraverso l’uso di un vaginoscopio, nel maschio sfoderando il pene, questo può essere molto utile in caso di sanguinamenti, in queste circostanze infatti permette di stabilire la provenienza del sangue (uretra o verga). Infine si possono osservare alcuni segni utili alla diagnosi, per esempio atteggiamenti tipici di dolore o il modo di urinare oppure lesioni cutanee associate a malattie dell’apparato urinario (eczema del dorso in corso di nefrite cronica del cane ecc.).

Inoltre si possono notare: aumento di volume dell’addome causato da emoperitoneo (per rottura del rene), uro peritoneo (rottura della vescica), ascite nefrosica. Altro reperto consiste in alterazioni perineali come ustioni da urina oppure ernie perineali con incarceramento della vescica, questo si manifesta con tumefazione della regione tesa non calda e non dolente in più si accompagna ad anuria e vescica aumentata di volume.

Segni sistemici di malattia dell’apparato urinario:

·       disidratazione

·       alito uremico

·       depressione

·       ulcere alla punta della lingua

·       vomito

·       febbre

·       mandibola di gomma per osteodistrofia fibrosa

·       ipertensione

·       problemi cardiaci (aritmie e pericardite fibrinosa uremica)

·       edema polmonare

·       acidosi metabolica

Palpazione

Nei piccoli animali la palpazione dell’addome viene eseguita nella regione lombare dietro l’ultima costa, con tecnica monomanuale tranne negli animali di taglia gigante in cui si esegue in maniera bimanuale, nella regione lombare subito dietro all’ultima costa. Essa è finalizzata alla localizzazione dei reni e a valutarne la dimensione, la forma, la consistenza e la dolorabilità.

I reni del cane sono a forma di fagiolo. Sono retro peritoneali e situati ai lati dell’aorta e della vena cava caudale. Il rene destro è situato a livello delle prime 3 vertebre lombari, mentre il rene sinistro è situato a livello della seconda, terza e quarta vertebra lombare.

I reni del gatto sono più tondeggianti. Il rene destro è situato ventralmente ai processi trasversi dalla 1° alla 4° vertebra lombare, mentre il rene sinistro è situato ventralmente ai processi trasversi dalla 2° alla 5° vertebra  lombare. Entrambi i reni possono essere palpati mentre nel cane qualche volta può essere palpato solo il rene sinistro. I reni del gatto sono mobili e possono essere confusi con una massa addominale anomala.

L’aumento di volume di uno o entrambi i reni dovuto ad infezione, neoplasia, idronefrosi o ad altre condizioni patologiche, può rendere più semplice la loro palpazione. Nel gatto diverse patologie sono associate a renomegalia, tra queste: rene policistico, linfosarcoma renale.  Molte patologie croniche, che determinano insufficienza renale cronica, sono associate a reni di dimensione normale o inferiore. Nel cane e nel gatto, in condizioni di normalità gli ureteri non possono essere valutati attraverso la palpazione dell’addome. Nella maggior parte dei cani e dei gatti, la vescica può essere palpata, a meno che non sia vuota o che l’animale non sia marcatamente obeso. Essa è piriforme, ed è situata sul pavimento della pelvi, nel caso in cui essa risultasse facilmente palpabile sarebbe indice di ritenzione urinaria che può essere semplice, nel caso in cui le pareti della vescica risultino sottili e con la pressione si riesce a indurne lo svuotamento, oppure patologica nel caso in cui le pareti risultano inspessite ed è associata a proteinuria, piuria ed ematuria. La permanente distenzione della vescica è associata a cistite cronica, ostruizione uretrale, disfunzione della muscolatura della vescica. Della vescica viene valutata la sua posizione, il grado di distensione, la dolorabilità, lo spessore della parete e la presenza di masse intramurali, quali neoplasie, o di masse intraluminali, quali calcoli e coaguli. L’impossibilità di far rientrare la vescica nella sua posizione normale attraverso la palpazione o di palpare la sua parte craniale indica la presenza di aderenze.

In caso di ostruzione uretrale da urolitiasi si può giungere alla rottura della vescica con conseguente uroperitoneo e distensione dell’addome (addome a botte). Questa condizione si accompagna a disidratazione, depressione, tachicardia, polipnea. In questi casi la paracentesi può fornire la certezza diagnostica.

La paralisi della vescica non è frequente nei nostri animali e può essere conseguenza di lesioni neurologiche. Questa si accompagna a ritenzione urinaria e incontinenza da sovraccarico, la vescica può essere svuotata manualmente attraverso compressione. Spesso ne consegue cistite.

L’uretra della cagna e dei gatti è difficile da valutare. Se l’anamnesi indica una patologia del tratto urinario inferiore, può essere eseguita una esplorazione digitale della vagina per valutare il vestibolo, la vagina e l’orificio uretrale. Nella cagna e nella gatta, l’orificio uretrale esterno dell’uretra può essere esaminato con l’aiuto di uno speculum e di una sorgente luminosa dopo averlo sedato.  L’esame dell’uretra nel gatto maschio è limitato solo all’ispezione dell’uretra peniena. L’uretra nel cane maschio può essere esaminata attraverso l’ispezione e la palpazione. Il meato uretrale viene esaminato dopo aver sfoderato il pene dal prepuzio. Sempre nel cane maschio, la porzione perineale dell’uretra può essere palpata proprio sotto la cute. La palpazione rettale viene eseguita per esaminare l’uretra pelvica in entrambi i sessi e la prostata nel cane maschio. Attraverso la palpazione dell’uretra se ne valuta la posizione, il grado di distensione, la dolorabilità, lo spessore della parete e la presenza di masse intramurali o intraluminali.

Nei grossi animali si esegue mediante una forte pressione nella regione lombare che per via riflessa può indurre reazione dolorifica, ma la tecnica che offre maggiori riscontri è l’esplorazione rettale.

Attraverso l’esplorazione rettale si può palpare la vescica che se vuota si trova al margine anteriore del bacino e appare come un corpo piriforme, indolente, pastosa, e poco consistente. Quando è piena si trova più avanti e appare globosa con pareti più o meno spesse e palpando si avverte chiaro un senso di fluttuazione. In corso di processi patologici le pareti appaiono ispessite e dolenti.

In corso di processi morbosi degli ureteri anche questi ultimi possono essere palpati e appaiono come due cordoni duri.

I reni possono essere palpati solo in parte. Nel cavallo il rene sinistro si palpa quasi tutto e in quelli di taglia piccola si può palpare anche il destro. Nei bovini il sinistro è facile da palpare e data la sua spostabilità si può rinvenire anche al centro o a destra della colonna vertebrale. In caso di processi morbosi si può riscontrare: aumento di volume, aumento di sensibilità, fluttuazione, cambiamento di forma e raggrinzimento. 

Prepuzio e uretra peniena (ispezione e palpazione)

Si valuta la mucosa (normalmente umida, rosa, più o meno corrugata) controllando l’eventuale presenza di balano postite (segni: glande arrossato, secco, con essudato), sangue, segni di ustioni da urina, algia, tumefazioni, uraco pervio.

Nei tori è importante palpare la flessura sigmoidea (sopra lo scroto) dove più di frequente si bloccano i calcoli. Nei casi di litiasi spesso la diagnosi con cateterismo è impossibile (caratteristiche anatomiche). Segni di ostruzione sono: tenesmo, depressione, prolasso rettale, algia, tumefazione perineale.

Per provocare l’esternalizzazione del pene eseguire massaggio tans-rettale o spingere cranialmente alla flessura sigmoidea oppure usare fenotiazinici.

La rottura del corpo cavernoso è un’evenienza rara che può verificarsi durante la monta, si evidenzia con edema sottocutaneo alla base dello scroto con ematoma più cranialmente.

Becco e ariete: lo sfoderamento del pene può risultare difficoltoso, più facile sollevando l’animale sugli arti posteriori e eseguendo la stessa manualità che si pratica nel toro. In queste specie i calcoli si formano soprattutto a livello dell’Appendice vermiforme, la loro rimozione può essere effettuata tramite cateterismo con flushing dopo la rimozione chirurgica dell’appendice stessa. Nell’ariete si può stimolare la minzione provocando una breve apnea.

Cavallo: in questa specie il pene si sfodera afferrando il glande. Per stimolare la minzione si può praticare un massaggio rettale della vescica.

Suino: in questa specie il pene non ha il glande ed è spiraliforme, lo sfoderamento si può fare con o senza sedazione, eventualmente incidendo lateralmente al prepuzio.

ESAME FISICO STRUMENTALE

La raccolta di un campione di urina da sottoporre ad analisi è essenziale per la valutazione del tratto urinario. Le urine possono essere raccolte attraverso:

– minzione spontanea: il proprietario o il veterinario raccolgono la parte centrale del mitto durante la minzione spontanea. Gli svantaggi sono che il campione può essere contaminato da cellule, batteri e detriti localizzati nella parte distale dell’uretra, nel tratto genitale o sulla cute ed i peli.

– cateterismo uretrale della vescica: può essere utilizzato nel caso in cui la cistocentesi sia controindicata o non sia stata eseguita con successo, per risolvere un ostruzione uretrale o per posizionare un catetere vescicale permanente. Il cateterismo è necessario anche per effettuare gli studi radiografici della vescica e dell’uretra con mezzo di contrasto.

– cistocentesi. La cistocentesi è preferibile perché previene la contaminazione del campione da parte dell’uretra distale e del tratto genitale. Consiste nella puntura della vescia con ago sottile attraverso la parete addominale, al fine di ottenere un campione di urine non contaminato. Esiste una cistocentesi laterale e una cistocentesi ventrale. Nella cistocentesi laterale l’animale viene posizionato in decubito laterale o in stazione quadrupedale e la vescica viene palpata per determinare la dimensione e la localizzazione. Se l’animale è in decubito laterale si pone la mano libera sulla parete ventrale dell’addome mentre se il soggetto è in stazione si pone la mano libera sulla parete opposta dell’addome; la vescica verrà immobilizzata esercitando una pressione in senso dorso-caudale. L’ago viene inserito, con inclinazione caudo-mediale attraverso la cute della parete ventro-laterale dell’addome. L’urina verrà aspirata con una siringa e nel caso in cui venga aspirato sangue, la procedura verrà terminata e l’ago ritratto completamente. Si sostituirà l’ago con un ago sterile ed eseguiremo un nuovo tentativo. In caso di insuccesso non devono essere effettuati altri tentativi.

Nella cistocentesi ventrale l’animale viene posizionato in decubito dorsale. Attraverso la palpazione viene localizzata la vescica e ne viene valutata la dimensione. Con la mano libera, la vescica viene stabilizzata in posizione adesa alla parete ventrale dell’addome e l’ago viene inserito nell’addome sulla linea alba. Nel cane maschio, l’ago viene inserito lateralmente al prepuzio.

Cateterismo uretro-vescicale (esecuzione)

Vengono per prima cosa rasati i peli lunghi attorno al prepuzio o alla vulva; l’area viene disinfettata con compresse chirurgiche e successivamente detersa con soluzione fisiologica. Applicare sui cateteri e sugli specula un lubrificante acquoso contenente dell’anestetico locale (lidocaina) idoneo per le procedure urologiche.

Nel cane maschio è necessario valutare la lunghezza del catetere, necessaria per raggiungere il collo della vescica dal meato uretrale esterno, per evitare di inserirlo eccessivamente in vescica. Il paziente viene contenuto in posizione quadrupedale o in decubito laterale; il pene viene delicatamente sfoderato dal prepuzio e disinfettato con una compressa chirurgica, quindi deterso con soluzione fisiologica sterile. L’estremità del catetere, preparata con un lubrificante sterile solubile in acqua o un lubrificante contenente lidocaina, viene inserita nell’orificio uretrale e con delicatezza viene fatta sopravanzare sino alla vescica. I primi millimetri di urina vengono scartati poiché possono essere contaminati da batteri, detriti e cellule provenienti dal tratto distale dell’uretra e del tratto genitale. Il catetere viene ritirato o viene fissato in posizione.

La vescica della cagna è più facile da cateterizzare quando l’orifizio uretrale esterno viene visualizzato utilizzando una sorgente luminosa ed uno speculum. L’orificio uretrale esterno è localizzato su un piccolo tubercolo nella parete ventrale della vagina, situato a circa 3-5 cm cranialmente alla commessura ventrale della vulva. La fossa clitoridea è situata caudalmente all’orificio uretrale e deve essere evitata. La procedura viene eseguita con l’aniamle in stazione quadrupedale o in decubito sternale, con un assistente che blocca gli arti posteriori. La vulva ed i tessuti perineali vengono preparati; lo speculum viene lubrificato ed inserito delicatamente nella vagina; il meato uretrale viene visualizzato ed il catetere viene introdotto attraverso lo speculum nell’orificio uretrale e fatto avanzare sino alla vescica; se una volta che il catetere è stato inserito nella vescica non appare urina, questa viene aspirata con una siringa. Esistono diverse tecniche:

– tecnica digitale: può essere usata nelle cagne di taglia abbastanza grande da consentire una palpazione digitale della vagina. Preparare i tessuti vaginali e perineali con compresse chirurgiche e detergerli con soluzione fisiologica; inserire nella vagina per 2-4 cm una siringa da tubercolina lubrificata e contenente 0,3-0,5 ml di lidocaina; indossare guanti sterili ed inserire un dito lubrificato in vagina, nel tentativo di palpare la papilla uretrale; inserire nella vagina un catetere sterile lubrificato in direzione dorsale, verso la fossa clitoridea, e guidarlo lungo la linea mediana del pavimento vaginale verso l’orificio uretrale; inserire il catetere nell’uretra; prelevare l’urina.

Raramente un gatto maschio può essere cateterizzato con un semplice contenimento manuale. Il gatto viene contenuto in decubito laterale o dorsale: sfoderare il pene posizionando un dito all’estremità del prepuzio ed esercitando pressione, quindi disinfettare tramite una compressa chirurgica e detergere con soluzione fisiologica; lubrificare il catetere ed inserirlo nell’orificio uretrale; raccogliere l’urina

Nel gatto femmina nel caso in cui non venga utilizzato il contenimento farmacologico bisogna istillare in vagina un anestetico con una siringa da tubercolina. Con la gatta in decubito sternale, può essere tentata una procedura alla cieca o a vista se coadiuvati da uno speculum e da una sorgente luminosa. I tessuti vaginali e perineali vengono disinfettati con compresse chirurgiche e detersi con soluzione fisiologica; il catetere lubrificato viene inserito in vagina; la papilla uretrale è localizzata approssimativamente 0,7-1 cm cranialmente alla commessura ventrale della vulva; il catetere lubrificato viene fatto avanzare lungo la parete ventrale della vagina fino a che non scivola nell’orificio uretrale; se non appare urina, viene utilizzata una siringa per aspirare.

Nel cavallo si esegue usando cateteri di vario calibro, in base alla mole del soggetto, muniti di mandrino. Se l’animale è tranquillo si può fare in stazione quadrupedale altrimenti in decubito laterale. Per prima cosa bisogna esternalizzare la testa del pene poi si disinfetta e lubrifica il catetere e lo si inserisce nello sbocco dell’uretra e lo si fa procedere, a un certo punto si incontrerà una resistenza rappresentata dalla curvatura ischiatica dell’uretra, per poterla superare è necessario estrarre il mandrino per circa 25 cm e procedere finche si incontrerà un’altra resistenza, rappresentata, stavolta, dallo sbocco del collo vescicale che sarà contratto a causa dello stimolo esercitato dalla punta del catetere, per bypassarlo è necessario imprimere qualche movimento di andirivieni al catetere. Entrati in vescica è sufficiente estrarre il mandrino per vedere defluire l’urina.

Cavalla è di facile esecuzione: col dito indice della mano sinistra in vagina si cerca lo sbocco uretrale sul pavimento del vestibolo protetto dalla valvola uretro-vaginale dopo averla trovata si fa scorrere la sonda sotto il dito a un certo punto si sentirà rumore di gorgoglio (se la vescica non è piena) dovuto all’aspirazione di aria in vescica, facendo procedere il catetere si vedrà l’urina fuoriuscire appena esso arriverà in vescica.

Nel bue è molto più difficile a causa del lume stretto dell’uretra e della presenza della doppia curvatura peniena dell’uretra. Questo particolare anatomico rende, talvolta, impossibile l’esecuzione del cateterismo. Per superare quest’ostacolo bisogna vincere la resistenza dei muscoli retrattori del pene recidendoli, oppure eseguendo un’anestesia epidurale oppure eseguendo il cateterismo in narcosi.

Nella vacca l’esecuzione è abbastanza facile, l’unico particolare è la presenza di uno sbocco a fondo cieco sito vicino allo sbocco uretrale, perciò se introducendo il catetere si incontrano subito resistenze è necessario estrarlo e ripetere la manovra individuando preventivamente lo sbocco uretrale attraverso l’uso di uno specula vaginale.

 

 

 

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