Classificazione Vulcani

I vulcani possono essere classificati in base al tipo di apparato vulcanico esterno o al tipo di attività eruttiva: entrambe queste caratteristiche sono legate alla composizione del magma e della camera magmatica. Tale classificazione è detta Classificazione Lacroix dal geologo francese Alfred Lacroix che per primo la ideò.

Vulcano

Bardarbunga vulcano eruption in Iceland

In base al tipo di apparato vulcanico esterno,  Considerando il tipo di cono vulcanico si hanno 2 tipi di vulcani:

  • Vulcani a scudo,
  • Vulcani a cono

Vulcano a Scudo

Un vulcano a scudo presenta fianchi con pendenza moderata, ed è costruito dall’eruzione di lava basaltica fluida. La lava basaltica tende a costruire enormi coni a bassa pendenza, in quanto la sua scarsa viscosità le consente di scorrere agevolmente sul terreno o sotto di esso, nei tubi di lava, fino ad arrivare a molti km di distanza senza consistente raffreddamento. I maggiori vulcani del pianeta sono vulcani a scudo. Il nome viene dalla geometria degli stessi, che li fa assomigliare a scudi appoggiati al terreno. Il più grande vulcano a scudo del mondo si trova nelle Hawaii, il suo nome è Mauna Loa. È alto circa 4000 m s.l.m. ma la sua base è situata 5000 metri sotto il livello del mare, perciò la sua altezza effettiva è di 9000 metri, mentre il suo diametro alla base è di circa 250 km.

Vulcano a cono

Vulcani a cono – Stratovulcani
Troviamo un vulcano a cono quando le lave sono acide. In questi casi il magma è molto viscoso e trova difficoltà nel risalire, solidificando velocemente una volta fuori. Alle emissioni laviche si alternano emissioni di piroclastiti, materiale solido che viene sparato fuori e che, alternandosi con le colate, forma gli strati dell’edificio. Eruzioni di questo tipo possono essere molto violente (come quella del Vesuvio che seppellì Pompei), poiché il magma tende ad ostruire il camino vulcanico creando un “tappo”; solo quando le pressioni interne sono sufficienti a superare l’ostruzione l’eruzione riprende (eruzione di tipo vulcaniano), ma nei casi estremi ci può essere un’esplosione che può arrivare a distruggere l’intero vulcano (eruzione di tipo peleèano). Il vulcanismo di questo tipo è presente lungo il margine continentale delle fosse o dei sistemi arco-fossa, dove il magma proviene dalla crosta, dove le rocce sono di composizione più esogenea.

Classificazione dei vulcani in base al tipo di attività eruttiva

In base al tipo di attività eruttiva troviamo distinguiamo vulcani rossi e vulcani grigi.
Nello specifico, considerando il tipo e la potenza dell’ attività eruttiva di un vulcano si hanno:

  • Vulcani ad eruzione di tipo Hawaiano
  • Vulcani ad eruzione di tipo Islandese
  • Vulcani ad eruzione di tipo Stromboliano
  • Vulcani ad eruzione di tipo Vulcaniano
  • Vulcani ad eruzione di tipo Vesuviano
  • Vulcani ad eruzione di tipo Pliniano e Peleano (Ultra-Pliniano)
  • Grandi caldere (“Supervulcani”)

classificazione-vulcani

Tipo di vulcano: hawaiano

Tipo hawaiano: Le eruzioni non sono riconducibili alla tettonica, cioè non sono dovute a movimenti della placca quanto piuttosto a dei fenomeni che vedono il magma risalire dai pennacchi caldi fino ai punti caldi (hot spot); la sommità del vulcano è occupata da una grande depressione chiamata caldera, limitata da ripide pareti a causa del collasso del fondo. Altri collassi avvengono all’interno della caldera, creando una struttura a pozzo. La lava è molto basica e perciò molto fluida, essa produce edifici vulcanici dalla tipica forma a “scudo, con debolissime pendenze dei rilievi.

Tipo di vulcano: islandese

Tipo islandese: Sono chiamati anche vulcani fissurali poiché le eruzioni avvengono attraverso lunghe fenditure e non da un cratere circolare. Le colate, alimentate da magmi basici ed ultra-basici, tendono a formare degli altopiani basaltici. Al termine di un’eruzione fissurale, la fessura eruttiva può sparire perché ricoperta dalla lava fuoriuscita e solidificata, fino a che non riappare alla successiva eruzione. Gli esempi più caratteristici si trovano in Islanda, da cui la particolare denominazione del tipo; un ottimo esempio di eruzione di vulcano islandese è quella del Laki del 1783, una delle più famose eruzioni vulcaniche della storia europea.

Tipo di vulcano: stromboliano

Tipo stromboliano: Magmi basaltici molto viscosi danno luogo a un’attività duratura caratterizzata dalla emissione a intervalli regolari di fontane e brandelli di lava, che raggiungono centinaia di metri d’altezza, e dal lancio di lapilli e bombe vulcaniche. La ricaduta di questi prodotti crea coni di scorie dai fianchi abbastanza ripidi. Stromboli, l’isola-vulcano dalla quale prende il nome questo tipo di attività effusiva, è in attività da due millenni, tanto da essere nota, sin dai tempi delle prime civiltà, come il “faro del Mediterraneo”.

Tipo di vulcano: vulcaniano

Tipo vulcaniano: Dal nome dell’isola di Vulcano nell’arcipelago delle Eolie. Sono eruzioni esplosive nel corso delle quali vengono emesse bombe di lava e nuvole di gas cariche di ceneri. Le esplosioni possono produrre fratture, la rottura del cratere e l’apertura di bocche laterali.

Tipo di vulcano: vesuviano

Tipo vesuviano (o sub-pliniano): Dal nome del vulcano Vesuvio, è simile al tipo vulcaniano ma con la differenza che l’esplosione iniziale è tremendamente violenta tanto da svuotare gran parte della camera magmatica: il magma allora risale dalle zone profonde ad alte velocità fino ad uscire dal cratere e dissolversi in minuscole goccioline. Quando questo tipo di eruzione raggiunge il suo aspetto più violento viene chiamata eruzione di tipo pliniano (in onore di Plinio il Giovane che per primo ne descrisse lo svolgimento, nel 79 d.C.)

Tipo di vulcano: pliniano o peleano

Tipo pliniano (e peleano): Le eruzioni sono prodotte da magma molto viscoso. Si formano frequentemente nubi ardenti, formate da gas e lava polverizzata. Sono eruzioni molto pericolose che si concludono generalmente con il collasso parziale o totale dell’edificio vulcanico o con la fuoriuscita di un tappo di lava detto spina vulcanica o duomo. Gli apparati vulcanici che manifestano questo comportamento eruttivo sono caratterizzati dalla forma a cono. Una variante dell’eruzione Pliniana è la Peleana: se durante un’eruzione Pliniana il corpo principale della nube ardente esce dal cratere sommitale e va verso l’alto, durante un’eruzione Peleana (che prende il nome dal vulcano La Pelée della Martinica), il vulcano erutta non centralmente dal cratere ma lateralmente smembrando parte dell’edificio vulcanico. Tale eruzione ha effetti devastanti concentrati nella direzione di eruzione della nube ardente principale che può arrivare fino ad oltre 20 km dall’edificio vulcanico.

Altre varianti dell’eruzione Pliniana sono le eruzioni Ultra-Pliniane (o Krakatoiane): questo tipo di eruzioni si caratterizzano sia per avere un indice di esplosività ancora maggiore, che può arrivare a distruggere completamente l’edificio vulcanico, sia soprattutto per le enormi quantità di ceneri vulcaniche che vengono emesse.

Tipo di vulcano: Grandi caldere o “Supervulcani”

randi caldere (“Supervulcani”): Pur non essendo riconosciuti come veri e propri vulcani, merita un discorso a parte il caso delle 7-8 grandi caldere individuate sulla superficie terrestre. Tali strutture si caratterizzano per non avere un edificio vulcanico quanto semmai una depressione di origine vulcanica (detta caldera), che ricopre un’area molto vasta, 10-15 km o più. All’interno della caldera è possibile notare lo sviluppo di vari crateri più o meno formati.

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