Sono neoplasie di varia origine e struttura istologica derivanti dalle vertebre, dalle meningi, dal midollo e dalle radici.
Classificazione:
– intramidollari (originano dal tessuto nervoso midollare)
– extramidollari extradurali (dai tessuti circostanti il midollo)
– extramidollari intradurali (da leptomeningi cioè aracnoide e pia o radici nervose)
In ordine di frequenza:
– extramidollari intradurali: neurinomi (dalle radici) e meningiomi (sono benigni e costituiscono il 50% dei tumori spinali)
– extramidollari extradurali (metastasi, a sua volta distinte in osteolitiche o osteocondensate, sarcomi, linfomi che possono localizzarsi dappertutto)
– intramidollari: molto meno frequenti di quelli extramidollari. I tipi cellulari del sistema nervoso sono neuroni, Schawnn/oligondendrociti, astrociti, cellule ependimali. Oncotipi più comuni: ependimoma.
Quadro clinico generale:
Il tumore vertebrale comprime il midollo o le radici al livello in cui si trova e quindi c’è la SINDROME DA COMPRESSIONE MIELO-RADICOLARE. È caratterizzata da associazione di dolori, disturbi motori, sensitivi e sfinterici di varia entità, che sono dovuti alla compromissione delle fibre che attraversano il midollo.
Il tumore a un dato livello comporta una sindrome lesionale ed una sotto lesionale:
– Disturbi lesionali: da interessamento delle radici e della sostanza grigia midollare a livello della compressione
– Disturbi sotto-lesionali: da interessamento dei fasci al di sotto della compressione
Il quadro clinico sarà diverso in base al livello interessato (cervicale superiore, cervicale ineriore, dorsale, lombo-sacrale).
Caratteristiche cliniche:
– Tumori extradurali: dolori radicolari intensi, sindrome da compressione midollare ad evoluzione rapida, segni rachidei (rigidità del rachide interessato , dolore alla digito-pressione sulle vertebre)
– Tumori intradurali extramidollari: dolori radicolari, sindrome da compressione più lenta, segni rachidei assenti o meno accentuati
– Tumori intramidollari: assenza di segni rachidei e dolori radicolari; sono presenti turbe sensitive e ipotrofia muscolare.
Diagnosi:
– Radiografia standard: Evidenzia le alterazioni dell’asse rachideo. Consente inoltre (stratigrafia) la misurazione dei diametri del canale e rileva eventuali malformazioni dell’articolazione atlanto-occipitale. Rileva le alterazioni della morfologia e della struttura del corpo vertebrale.
– Tomografia Computerizzata: la TC, sia nelle proiezioni assiali che nelle ricostruzioni sagittali, evidenzia bene l’anatomia ossea e quindi la morfologia canalare e peduncolare, le faccette articolari e i processi trasversi, le articolazioni costo-trasversarie. Non fornisce informazioni adeguate sulle strutture nervose e offre scarsa definizione ai livelli cervicali inferiori a causa degli artefatti prodotti dalle spalle del paziente, soprattutto in caso di pazienti obesi o con collo corto.
– Risonanza magnetica: è l’esame di scelta. Fornice informazioni dettagliate sia sul canale spinale e sui dischi intervertebrali che sulle alterazioni intrinseche dei somi vertebrali, del midollo, delle radici e delle meningi. Visualizza inoltre le lesioni paraspinali. L’uso del mezzo di contrasto fornisce ulteriori dati.