Queste sono costituite da spostamenti sulla Terra degli individui di molte specie animali in relazione a determinati fattori. Si compiono in ben precisati periodi dell’anno ed in una certa direzione, con ritorno in un altro periodo alle zone di partenza; il ritorno ora ha luogo da parte degli stessi individui prima partiti, ora soltanto da parte dei loro figli. Le migrazioni hanno distinte dalle emigrazioni, che vanno identificate con gli esodi in massa quando si verifica un eccessivo aumento della popolazione di una specie.
Queste sono costituite da spostamenti sulla Terra degli individui di molte specie animali in relazione a determinati fattori. Si compiono in ben precisati periodi dell’anno ed in una certa direzione, con ritorno in un altro periodo alle zone di partenza; il ritorno ora ha luogo da parte degli stessi individui prima partiti, ora soltanto da parte dei loro figli. Le migrazioni hanno distinte dalle emigrazioni, che vanno identificate con gli esodi in massa quando si verifica un eccessivo aumento della popolazione di una specie. Le cause della migrazioni vanno ricercate in due fattori essenziali, e cioè la ricerca dell’alimento e la spinta verso la riproduzione.
Vi sono specie nelle quali i due fattori coesistono, come è il caso della Rondine, che raggiunge le zone temperate in primavera per nidificare, e ritorna alle zone tropicali in inverno per la ricerca del cibo; essa quindi migra una volta per ragioni genetiche, la seconda per ragioni trofiche; non va tralasciato di dire che in tali spostamenti il fattore climatico ha tutto il suo peso.
Fra gli Invertebrati varie sono le specie che migrano e specialmente quelle appartenenti alla Classe degli Insetti. Alcune specie effettuano viaggi di sola andata, mentre altre eseguono migrazioni regolari di andata e ritorno.
Molto nota è la specie Danaus plexippus (Lepidottero denominato volgarmente Monarca americano); vi appartengono tre razze delle quali in inverno una migra dal Canada e dagli Stati Uniti verso, il Messico, Cuba e le Isole Bahamas, un’altra dall’America tropicale verso l’Amazzonia, ed una terza, vivente nell’America meridionale, che non si sposta affatto. Il famoso spostamento di Locusta migratoria (Ortottero: Cavalletta) più che essere ascritto a fenomeno di migrazione, va assegnato ad un fenomeno di emigrazione; la specie presenta due forme con caratteri morfologici diversi, tanto che in passato si riteneva che appartenessero a due specie diverse; esse sono la solitaria con individui che menano vita indipendente, e la gregaria, con individui che stanno insieme in notevoli raggruppamenti che possono raggiungere numeri elevatissimi.
Il passaggio dalla forma solitaria a quella gregaria avviene in base ad una trasformazione, che riguarda specialmente la pigmentazione del corpo; compiutasi la trasformazione le popolazioni si spostano come orde sconfinate portando danni immensi alle culture raggiunte. Alcuni individui non emigrano; rimanendo nella zona di origine riacquistano le caratteristiche della forma solitaria e come tali si riproducono. Fra gli ordini degli Insetti, anche gli Odonati ed i Coleotteri presentano specie migranti.
Fra le diverse Classi dei Vertebrati, fatta eccezione degli Anfibi, troviamo specie che presentano il fenomeno della migrazione. Ne ricordiamo alcune. Vi sono Pesci che, ai fini della riproduzione, migrano dalle acque interne verso il mare e dal mare verso le acque interne; i primi sono detti talassotochi, i secondi potamotochi. Anguilla anguilla è tipicamente talassotoca; infatti, sotto forma di Anguilla argentina discende i fiumi e raggiunge il mare, dove, a profondità notevoli si riproduce, senza mai più tornare alle acque dolci.
Dalle uova si originano delle larve con aspetto di foglia dette leptocefali; questi si avviano verso le foci dei fiumi, dove si trasformano in altre larve cilindriche dette ceche . Queste, infine, risalgono i fiumi stessi ed assumono la forma definitiva di Anguilla, che, non è più argentina, ma gialla. Il carattere argentino è dato da una colorazione molto chiara lungo la parte ventrale del corpo degli animali, i quali cosi si avviano verso la maturità sessuale; il carattere giallo da una pigmentazione gialla nella stessa parte e che è indice di immaturità. In base alle ricerche compiute dal danese SMITH sembra che l’Anguille raggiungano nell’Oceano Atlantico il cosiddetto Mare dei Sargassi, ad una profondità di circa 500 m. depongono i gameti, dalla unione dei quali deriva il leptocefalo, che poi si avvia verso le coste. Un’altra specie di Anguilla americana, A. rostrata, dalle coste del Nord America raggiungerebbe egualmente il Mare dei Sargassi.
Oggi vi sono molti studiosi che non intendono dare più credito alla concezione di SMITH, secondo la quale, peraltro, l’Anguille per raggiungere detto mare impiegherebbero circa tre anni; ritengono, invece, che le Anguille raggiungano, in tempo relativamente breve, delle elevate profondità ai fini della riproduzione; ammettono che anche nel Mediterraneo vi siano dei luoghi idonei a detto scopo, luoghi che finora non sono stati individuati.
Fra le specie potamotoche troviamo lo Storione (Aciperser sturio), l’Alosa (Alosa alosa), il Salmone atlantico (Salmo salar). E’ molto noto che gli individui di quest’ultima specie, pur di raggiungere l’alto dei fiumi per la deposi-zione dei prodotti sessuali, sono capaci di compiere, per superare ostacoli di ogni natura, dei salti molto elevati
( reotropismo).
Le larve delle specie potamotoche compiono a ritroso il viaggio dei loro genitori, raggiungendo il mare, dove di norma acquisiscono la forma adulta.
Ancora fra i Pesci troviamo molte specie che migrano nell’ambito del mare, soprattutto per fattori genetici. Ricordiamo l’Aringa (Clupea arengus), la Sardina (Sardina pilchardus), l’Acciuga (Engraulis encrasicholus), il Tonno (Thunnus thynnus). Le migrazioni di quest’ultima specie sono note fin dai tempi di ARISTOTELE. Pare che gli spostamenti dei tonni siano relativi al fatto che trascorrono l’inverno nelle profondità del mare e le stagioni calde (primavera ed estate) in superficie e preferibilmente vicino alle coste; oggi si cerca di seguire detti spostamenti "marcando" gli individui, cioè configgendo nel loro tegumento un cilindretto di plastica in cui sono riportati i dati relativi alla data ed al luogo della restituzione in mare.
Nei Rettili è stata seguita la migrazione della Tartaruga verde (Chelonia mydas), che, partendo dalle coste dell’America centrale e meridionale, giunge fino all’Isola di Ascensione in mezzo all’Oceano Atlantico; quivi, in apposite buche che scava nella sabbia, depone le sue uova, dalle quali schiudono i piccoli che, via via sviluppandosi, raggiungono dette coste.
Molte sono le specie migratorie che appartengono alla Classe degli Uccelli; sono caratterizzate dai viaggi di andata e ritorno. Le distanze che esse possono coprire sono notevolissime, fino a l0. 000 km. ; pare che il loro orientamento sia di tipo astronomico, e soprattutto in relazione alla posizione del sole. Le migrazioni degli Uccelli vengono seguite mediante "inanellamento", che consiste nel collocare attorno ad un piede un anelletto su cui sono scritti i dati relativi alla data ed al posto della liberazione. Le operazioni di inanellamento, come pure quelle di raccolta delle segnalazioni di catture vengono effettuate in apposite Stazioni ornitologiche.
Le migrazioni di detti animali avvengono di norma con direzione Nord-Sud, cioè secondo delle linee che congiungono una zona di svernamento con una di riproduzione. La specie Procellaria gravis compie in un anno due viaggi lunghissimi; dall’Isola di Tristan da Cuba, ove si riproduce, raggiunge l’Islanda. Molto noto poi é il Piccione viaggiatore usato in tempi andati per scopi militari; riesce a ritornare ad una base di partenza percorrendo un tragitto di 3. 600 km. , giungendo a coprire fino a l. 800 km. al giorno.
Varie specie appartenenti alla Classe dei Mammiferi compiono di norma viaggi migratori per cercare condizioni climatiche più favorevoli; migrano di solito quelle erbivore. Sono noti gli spostamenti nell’America del Nord del Bisonte americano (Bison bison), della Renna (Rangifer tarandus) nell’Europa settentrionale, del Caribù (Rangifer caribu) nel Canada.
Anche le specie dei Mammiferi marini (Cetacei) compiono migrazioni; molto conosciuta è quella del Capodoglio (Physeter macrocephalus), che dai mari tropicali si sposta verso i mari temperati, dove mette al mondo i piccoli; numerosi capodogli in primavera entrano nel Mediterraneo passando attraverso lo Stretto di Gibilterra, vi si trattengono per tutta l’estate, e poi, col sopraggiungere dell’autunno, ripartono verso le zone di origine il Capodoglio, durante i suoi viaggi, si riunisce in schiere denominate "scuole"; ogni scuola è guidata da un maschio di notevole mole corporea (raggiunge fino ai 24 m. di lunghezza) detto "capo-scuola".