Questa è una realtà ampiamente dimostrata da numerosissime prove. Ad ogni modo fondamentalmente esse risiedono in quanto segue:
a)Unità, fondamentale di costituzione chimica; al riguardo tener presente specialmente la coesistenza delle proteine e degli acidi nucleici in tutti i viventi.
Questa è una realtà ampiamente dimostrata da numerosissime prove. Ad ogni modo fondamentalmente esse risiedono in quanto segue:
a)Unità, fondamentale di costituzione chimica; al riguardo tener presente specialmente la coesistenza delle proteine e degli acidi nucleici in tutti i viventi.
b)Uniformità di costituzione cellulare; tutti gli esseri viventi, batteri, vegetali ed animali sono fatti di una o più cellule, la cui struttura è fondamentalmente eguale per tutti (membrana cellulare, citoplasma, nucleo); pure nei virus, che non possono se non vivere nell’ambito cellulare, oggi si vanno ravvisando strutture analoghe.
c)Uniformità, degli organiti cellulari nella cellula di tutti i viventi si individuano corpi del Golgi, mitocondri, ergastoplasma, cromosomi, ecc.
d) Rinvenimenti paleontologici quanto dire dei viventi esistiti in epoche passate e che hanno lasciato traccia di sè allo stato fossile; è stato accertato che la successione dei fossili nei diversi strati geologici corrisponde alla successione dei gruppi nella scala zoologica e vegetale. Degli animali, mentre fino al Cambriano si trovano soltanto Invertebrati, nell’era successiva, il Siluriano, appaiono i Vertebrati, e di questi prima i Pesci, poi, via via, gli Anfibi, i Rettili, gli Uccelli ed i Mammiferi. In merito a questi ultimi prima si trovano i fossili dei Prototeri e dei Metateri, poi quelli degli Euteri; l’Uomo appare al termine del Pliocene o all’inizio del Pleistocene.
e) Accertamenti embriologici, che consentono di rilevare, il parallelismo che esiste fra gli stadi ontogenetici attraverso cui passano gli individui di una specie e la scala degli esseri inferiori ad essa. Già, nel secolo scorso, prima dell’affermarsi del concetto evolutivo, si diceva: "L’Uomo non diviene Uomo se non dopo avere superato degli stadi di organizzazione transitori che lo fanno simile via via ai Pesci, ai Rettili, agli Uccelli ed ai Mammiferi". Infatti, i Mammiferi, nei loro primi stadi di sviluppo, hanno un cuore tubulare ricurvato ad S che ha analogia con quello dei Pesci; il loro rene inizialmente si compone di un pronefro, quindi di un mesonefro, ed infine di un metanefro (vedi lezioni di Anatomia comparata). Tutti gli embrioni dei Vertebrati posseggono la corda dorsale dei Tunicati e dell’Anfiosso; è attorno ad essa quindi che si vanno costituendo i corpi delle vertebre. Sui fianchi della regione cervicale degli embrioni dei Mammiferi si scavano delle fessure branchiali che ricordano l’apparato respiratorio dei Pesci. Sul significato di tali fatti si possono avere i pareri più diversi, tuttavia, esiste un punto su cui tutti non possono essere d’accordo, e cioè, come riportato nel volume di Biologia generale del P. GRASSE’: “i rilievi embriologici rimangono inesplicabili se non vi si riconosce una parentela, una comunità di origine agli animali che, nel corso del loro sviluppo embrionale, posseggono gli stessi organi e passano attraverso gli stessi stadii". E. HAECKEL (l866), nel considerare tali fatti, enunciò la sua Legge biogenetica fondamentale: L’ontogenesi è una ricapitolazione della filogenesi, e cioè l’animale, nel corso del suo sviluppo ontogenetico, passa rapidamente attraverso gli stadi successivi dei suoi antenati; il passato esercita tutto il suo peso sull’embrione che deve, in un tempo molto breve, ricapitolare l’avventura evolutiva dei suoi ascendenti. Secondo l’espressione di T. HUXLEY, ogni animale, durante il suo sviluppo, si arrampica sul suo albero genealogico.
f) Rilievi della Anatomia comparata: in base ai quali troviamo che organi omologhi ed organi analoghi ora hanno una origine comune ora non l’hanno; nei primi, malgrado l’origine comune, in conseguenza della evoluzione si sono affermate attività funzionali diverse, nei secondi, malgrado la diversa origine, per il fenomeno della convergenza, per cui un dato ambiente (esempio aereo, acqueo) esercita la sua azione sulle specie, gli organi hanno un destino diverso. Circa la convergenza si ricordi l’ala degli Insetti e l’ala degli Uccelli; l’ambiente aereo ha fatto convergere organi di diversa origine embrionale verso il volo; cosi anche l’ambiente acquatico ha fatto convergere il corpo degli animali verso la forma a fuso, necessaria per potere fendere l’acqua. Naturalmente l’Anatomia comparata fornisce molti altri elementi dimostrativi per l’evoluzione, ma per brevità occorre tralasciarli.
g) Dati forniti dalle forme intermedie, che consentono di stabilire, sia sul fondamento di reperti paleontologici sia su quello di specie attualmente viventi, come il processo evolutivo sia avvenuto per gradi (l’espressione usata da molti è: "la natura non fa salti"). Uno dei reperti paleontologici più suggestivi è fornito dalle specie Archaeopteryx lithographica e Archaeornis siemensi, che per i loro caratteri costituirebbero forme intermedie o di passaggio fra i Rettili e gli Uccelli. Cosi Seymouria baylorensis sarebbe la forma di passaggio fra gli Anfibi ed i Rettili. Ovviamente anche fra gli Invertebrati sono stati trovati fossili di forme intemedie. Fra le specie viventi ne ricordiamo soltanto due: e cioè Amphioxus lanceolatus probabile forma intermedia fra gli Invertebrati ed i Vertebrati, e Ornithorhynchus anatinus, probabile forma intermedia fra gli Uccelli ed i Mammiferi. Varie sono altresì le specie viventi di Invertebrati da considerarsi come forme di passaggio.
h) Dati forniti dalla Parassitologia: il Crostaceo Rizocefalo Sacculina carcini sarebbe un essere indecifrabile se non avesse conservato gli aspetti larvali dei Cirripedi suo gruppo di appartenenza. Le larve nauplius e cypris si presentano con le stesse particolarità, di quelle dei Cirripedi non parassiti; il parassitismo ha portato Sacculina al punto che se si perdesse ogni traccia dei suoi stadi larvali, la natura di Crostaceo non sarebbe più riconoscibile e si creerebbe forse per essa una classe particolare. Le stesse considerazioni si possono fare per i Molluschi Gasteropodi parassiti, di cui alcune specie hanno subito una trasformazione cosi profonda che non sarebbero stati ascritti a detta posizione sistematica se non passassero attraverso la forma larvale di veliger.
i) Argomenti forniti dalla Zoogeografia, specialmente per quanto attiene alle faune insulari, che hanno di sovente specie endemiche, cioè esclusive di talune isole appartenenti ad un dato arcipelago. Una medesima specie originatasi in una zona si può presentare, nel passaggio da un’isola all’altra, con aspetti differenti a cagione di un diverso processo evolutivo. Si fa rimarcare anche che la fauna della Sicilia presenta, rispetto a quella Sardegna o della Corsica per la sua maggiore vicinanza al continente stesso. I Prototteri (Ornitorinco ed Echidina) ed i Metateri (Canguro) sono esclusivi della Australia, in quanto essendo rimasto tale continente isolato, è stato possibile salvare tali animali da quella soppressione che in altre parti della Terra è avvenuta per opera degli Euteri (Mammiferi Placentati).