Valore della Biodiversità

Le profonde alterazioni della diversità del pianeta provocate, sia a livello locale che globale, dallo sviluppo umano hanno importanti conseguenze sull'ecosistema e sulla società. Pensare che l'abbondanza di biodiversità riguardi solo il biologo appassionato di specie rare, o il ricercatore, è un grave errore. Garantire un'elevata biodiversità è problema che interessa la qualità della vita e la sopravvivenza di ciascuno di noi.

Le profonde alterazioni della diversità del pianeta provocate, sia a livello locale che globale, dallo sviluppo umano hanno importanti conseguenze sull'ecosistema e sulla società. Pensare che l'abbondanza di biodiversità riguardi solo il biologo appassionato di specie rare, o il ricercatore, è un grave errore. Garantire un'elevata biodiversità è problema che interessa la qualità della vita e la sopravvivenza di ciascuno di noi. La biodiversità ha, innanzitutto, un valore diretto costituito dai beni che fornisce alla società e che vengono costantemente sfruttati tramite l'agricoltura, la pesca, la caccia e la raccolta del legname.

L'alterazione della funzionalità degli ecosistemi ha quindi un impatto economico: variazioni della diversità biologica possono direttamente ridurre le risorse di cibo, di acqua, di carburante, di materiali da costruzione, e anche di risorse genetiche o di medicinali. Le piante, ad esempio, costituiscono un bene particolarmente prezioso per la salute umana, poiché producono un'infinità di molecole che trovano largo impiego in farmacologia.

Per rendersi conto di questa importanza si pensi che 21000 sono le specie di piante incluse nella lista della Organizzazione Mondiale della Sanità (World Health Organization – WHO) come piante che hanno un uso medico e che negli Stati Uniti quasi l'80% delle principali prescrizioni mediche traggono origine da organismi viventi (di queste 74% da piante, 18% da funghi, 5% da batteri, 3% da vertebrati). Quanta ricchezza farmacologica sia contenuta nelle piante ce lo suggeriscono anche le medicine tradizionali con cui si curano circa 3 miliardi di persone ossia l'80% della popolazione dei paesi in via di sviluppo. Esse fanno ampio uso delle proprietà curative di molti vegetali: la raffinata medicina popolare cinese, ad esempio, utilizza 6000 delle 30000 piante note in quel solo paese.

È chiaro che la perdita di biodiversità pregiudica l'opportunità futura di conoscere e derivare nuovi benefici per la salute umana dalle specie estinte e che, quindi, la conservazione di un'elevata biodiversità può risultare determinante per la cura di malattie ora incurabili. Ad esempio, in una pianta del Madagascar, paese caratterizzato da un'elevatissima biodiversità e dalla presenza di specie uniche al mondo, sono state scoperte le molecole di vinblastina e vincristina che hanno consentito, a partire dal 1971, di elevare notevolmente l'efficacia della chemioterapia contro una forma di leucemia infantile portando così la sopravvivenza oltre i cinque anni d'età dal 10 al 90%. Purtroppo la fauna e la flora del Madagascar sono ormai soggette a sistematica distruzione.

Le piante costituiscono una fonte di cura delle malattie umane da millenni e molte delle medicine moderne sono state scoperte esaminando l'uso di queste piante nelle medicine tradizionali. L'aspirina, la medicina più venduta al mondo, ne è un esempio. La corteccia di salice Salix alba, albero che cresce nelle aree umide e lungo i fiumi in Europa, è stata usata per secoli dagli europei per curare infiammazioni, dolori e febbre.

Nel XVIII secolo questa informazione fu documentata formalmente dalla Royal Chemical Society e alla fine del XIX secolo una casa farmaceutica tedesca (la Bayer) riuscì a sintetizzare il componente chimico contenuto nella corteccia del salice e a produrre e commercializzare l'attuale aspirina. Anche l'uso del chinino, uno tra i farmaci più utilizzati per la lotta contro la malaria, era conosciuto da secoli in Sud America dai guaritori tradizionali. Esso deriva dalle piante Cinchona calisaya e C. officinalis che, portate in Spagna nel corso del 1500, sono state studiate approfonditamente per individuarne il componente attivo con proprietà antimalariche.

Ma la biodiversità ha anche, e soprattutto, un altissimo valore indiretto costituito dai servizi garantiti dalla funzionalità degli ecosistemi. Le popolazioni naturali infatti, interagendo tra loro, formano ecosistemi che costituiscono il principale meccanismo di riciclo di aria, acqua e nutrienti indispensabili per la vita sulla terra. La biodiversità ci fornisce quindi una serie di servizi che assicurano che l'aria sia pulita e che l'acqua sia potabile.

Le foreste e gli oceani, ad esempio, assorbono i sottoprodotti delle attività agricole e industriali rallentando l'accumulo nell'atmosfera di biossido di carbonio e di altri gas responsabili dell'effetto serra e del cambiamento globale del clima sulla terra. Fino a non molto tempo fa la presenza di questi ambienti naturali ha garantito una relativa stabilità del clima nel tempo permettendo l'evolversi della vita umana. Nel futuro però la continua distruzione di foreste e l'inquinamento delle acque e dell'aria potrà compromettere questa capacità di 'stabilizzazione' del clima.

Una maggiore biodiversità garantisce inoltre una minor probabilità di estinzione per ciascuna specie in caso di episodi critici. Gli ambienti caratterizzati da maggior eterogeneità genetica risultano infatti meno vulnerabili a epidemie e ad eventi estremi quali siccità, gelate ed alluvioni. Gli effetti della variazione della biodiversità risultano poi aggravati dal fatto che ogni specie, all'interno dell'ecosistema in cui vive, interagisce con le altre specie tramite relazioni di competizione, predazione, parassitismo.

L'estinzione di una specie può, quindi, indirettamente alterare l'abbondanza di altre specie causando un ulteriore cambiamento nella composizione della comunità ecologica cui appartiene e aumentando la sua vulnerabilità a episodi critici. Non bisogna infine dimenticare che la biodiversità ha un importante valore ricreativo (si pensi alla crescente importanza dell'ecoturismo), culturale, intellettuale, estetico e spirituale, nonché un valore etico o esistenziale indipendentemente dal suo utilizzo.

Le conseguenze della perdita di biodiversità riguardano, quindi, non solo la qualità della vita ma la possibilità della vita stessa sulla terra. Sebbene alcuni meccanismi siano stati abbondantemente studiati e messi chiaramente in relazione con le attività umane, tuttavia molti altri necessitano ancora di essere compresi. L'aspetto più allarmante della perdita di biodiversità è rappresentato proprio dall'ignoranza sulle conseguenze ultime delle nostre azioni di danneggiamento degli ecosistemi e sulla loro reversibilità.