Tra i doveri fondamentali del “buon laboratorista”, in primo piano, accanto a pratiche atte a garantire la massima igiene, spicca il corretto utilizzo dei guanti come elemento chiave di igiene, ma anche di protezione. A quest’ultimo concetto fanno riferimento le operazioni descritte in questa pagina.
Utilizzare sempre il camice: In laboratorio è necessario indossare sempre il camice o la tuta a seconda delle situazioni. L’impiego di indumenti personali non è dunque corretto dal punto di vista della sicurezza.
Grembiule: una barriera in più, Quando previsto, in funzione delle operazioni che si vanno a svolgere, l’impiego del grembiule è importante, costituendo esso un’ulteriore barriera protettiva.
Proteggere le vie respiratorie: In tutte quelle operazioni, anche quelle apparentemente banali come la centrifugazione o lo stappaggio di provette, ove possano generarsi bio-aerosol, indossare la mascherina.
Anche i capelli vanno protetti: L’impiego di un’apposita cuffietta per capelli è garanzia, in numerose situazioni, di massima protezione individuale da contaminanti chimici e biologici.
Occhi: una porta da tenere chiusa: Chiunque operi all’interno di un laboratorio conosce bene quanto il rischio di spruzzi possa essere elevato. Basta un attimo di disattenzione perchè gocce di materiale potenzialmente infetto possano raggiungere le mucose oculari e dare inizio ad un processo d’infezione. L’impiego di occhiali protettivi, ne esistono di diversi modelli, o di un’apposito schermo, è dunque fondamentale.
Mali estremi, estrema protezione: Esistono situazioni nelle quali prevenire la contaminazione all’esterno è fondamentale. Chi opera in tali aree deve indossare apposite calzature o impiegare i sovra-scarpe.