Lo scopo dello screening è quello di identificare le malattie presenti in una comunità in una fase precoce, permettendo così di giungere ad interventi terapeutici tempestivi e alla gestione standardizzata della terapia, in modo da ridurre sistematicamente la morbilità e mortalità.
Lo scopo dello screening è quello di identificare le malattie presenti in una comunità in una fase precoce, permettendo così di giungere ad interventi terapeutici tempestivi e alla gestione standardizzata della terapia, in modo da ridurre sistematicamente la morbilità e mortalità.
Una procedura di questo genere può coincidere con la ricerca di diagnosi precoce, ma non tutte le procedure e i test di screening sono di beneficio per la persona che viene investigata; l’eccesso di diagnosi rispetto al reale, le diagnosi errate e la creazione di una falsa sensazione di sicurezza sono potenzialmente degli effetti avversi dello screening.
Per queste ragioni, un test impiegato in un programma di screening, specialmente per malattie di cui si conosce la bassa incidenza, deve avere una buona specificità, in aggiunta ad una sensibilità accettabile.
Lo screening del cancro è un tentativo di diagnosticare il cancro nelle sue fasi più precoci; ne sono esempio il pap test per il cancro della cervice uterina, oppure la mammografia per il tumore della mammella.
Negli Stati Uniti, la maggior parte dei sistemi scolastici pubblici fanno delle indagini a tappeto (screenings), periodiche per rilevare eventuali deficit dell’udito e della vista, problemi dentari e problemi osteologico-posturali, come la scoliosi.
Le attrezzature e le metodologie impiegate nei test di screening sono abitualmente diverse da quelle impiegate nei comuni test diagnostici, perchè i test di screening devono soltanto valutare la possibilità o probabilità di avere una malattia, una condizione lievemente patologica oppure una predisposizione; l’equipaggiamento medico standard viene usato per fare misure quantitative fisiologiche accurate che si impiegano per determinare in modo più preciso l’efficacia dei trattamenti, oppure il progresso della malattia o la condizione clinica.
Le apparecchiature per lo screening sono di solito di minor qualità (meno recenti), oppure calibrate a standard di sensibilità minori rispetto agli equipaggiamenti della diagnostica ospedaliera; oppure, hanno in partenza delle caratteristiche specifiche di sensibilità, minori rispetto alle apparecchiature standard, per evitare di rilevare falsi-positivi.
Sotto certi aspetti, alcune procedure mediche economiche possono costituire dei test di screening che indirizzano in seguito ad indagini più onerose per il SSN (e quindi con liste di attesa lunghe).
Peraltro, esistono anche “effetti avversi dello screening” di massa.
Come qualsiasi test medico, i test usati nello screening non sono perfetti. I test possono risultare positivi in pazienti che non hanno la malattia (falsi positivi), oppure possono “mancare” la diagnosi in persone che davvero hanno la malattia (falsi negativi). Anche con un risultato corretto, altri fattori possono indurre a pensare che tutto sommato un test di screening non sia di beneficio ad una particolare popolazione Inutile tortura psicologica per la conoscenza prolungata dell’essere affetti da una malattia, se questa è incurabile o in qualche modo intrattabile.
Una falsa sensazione di sicurezza causata dai falsi negativi, anche in presenza di ben definiti sintomi soggettivi ben diagnosticabili, che potrebbe addirittura ritardare la diagnosi definitiva. Spreco di risorse mediche. Utilizzo di procedure non necessarie e/o fastidiose (come, ad esempio, la colonscopia) per la ricerca di una malattia che sembra poco probabile.