Fattori Psicosociali

Le recenti valutazioni della consensus hanno dato anche notevole importanza a quelli che sono i fattori psicosociali. Si è visto che tali fattori possono influenzare il rischio di cardiopatia ischemica (CI) in maniera indipendente, anche dopo correzione dei classici fattori di rischio.

Le recenti valutazioni della consensus hanno dato anche notevole importanza a quelli che sono i fattori psicosociali. Si è visto che tali fattori possono influenzare il rischio di cardiopatia ischemica (CI) in maniera indipendente, anche dopo correzione dei classici fattori di rischio.

I fattori psicosociali che si è visto essere in grado di influenzare il rischio di sviluppo di CI sono:
– livello socio-economico
– isolamento sociale e mancanza di supporto sociale
– stress lavorativo e familiare
– emozioni negative, incluse depressione e ostilità.

Si è evidenziato come, oltre agli stili di vita poco sani, i soggetti con fattori di rischio psicosociali, come la depressione, presentano più frequentemente caratteristiche fisiologiche coinvolte nel determinismo della MCV, ad esempio alterazioni del sistema autonomo ed endocrino e degli indicatori di infiammazione.
Alcuni interventi psicosociali hanno dimostrato di esercitare effetti favorevoli sul disagio e sui fattori di rischio fisiologici con conseguente miglioramento dell’esito cardiovascolare.

Per tali motivi, nelle recenti Linee Guida Europee vengono dati una serie di suggerimenti su come il medico deve porsi rispetto al paziente e che sono qui di seguito riportati:
– Discutere con il paziente della qualità della vita e dell’esito medico
– Comunicazione efficace e counseling comportamentale
– Pazienti di livello socio-economico basso richiedono particolari misure preventive
– Indirizzare il paziente ad uno specialista nel caso di stress emotivo clinicamente significativo
– In quei pazienti ad alto rischio o con MCV accertata associata a fattori di rischio psicosociali, prescrivere interventi comportamentali e multimodali, integrati da counseling individuale o di gruppo sui fattori di rischio psicosociali e su come affrontare lo stress e la malattia.

Tali suggerimenti, apparentemente di scarsa importanza, servono a rendere concrete le indicazioni terapeutiche che in pazienti con scarsa compliance potrebbero rimanere solo teoriche vanificando il lavoro del medico.
Pertanto, appare evidente come all’interno della presa in carico di un paziente, oltre alle valutazioni strettamente cliniche, strumentali e di conseguenza terapeutiche, la consensus conference ha evidenziato come non debba essere trascurato quello che è l’aspetto psicologico ed ambientale del paziente, onde evitare di offrire un sostegno terapeutico solo parziale.