L’emostasi è un meccanismo diretto a chiudere una lesione formatasi nella parete vasale. In tale processo un ruolo determinante è svolto dalle piastrine in quattro fasi: adesione, aggregazione, secrezione ed elaborazione di attività procoagulante.
L’emostasi è un meccanismo diretto a chiudere una lesione formatasi nella parete vasale. In tale processo un ruolo determinante è svolto dalle piastrine in quattro fasi: adesione, aggregazione, secrezione ed elaborazione di attività procoagulante.
Il tappo di piastrine ha un valore molto limitato ai fini di una emostasi sicura; va convertito in un coagulo definitivo tramite la deposizione di fibrina, una proteina polimerica fibrillare che conferisce alla struttura una buona solidità meccanica.
Alla deposizione di fibrina si giunge attraverso una complessa catena di eventi che terminano con la conversione del fibrinogeno solubile presente normalmente nel sangue in fibrina insolubile che si deposita sul tappo di piastrine.
A tale conversione si giunge tramite la trombina, forma attiva della protrombina presente inattiva nel sangue. Il passaggio da protrombina a trombina può essere catalizzato, tramite due fattori comuni (il fattore X ed il fattore V) tramite due vie diverse, quella estrinseca e quella intrinseca.
La via intrinseca è così detta in quanto necessita solo di componenti del sangue. Inizia con la conversione del fattore XII inattivo in fattore XII attivo, che a sua volta attiva il fattore XI. Vengono in seguito attivati ”a cascata”,con un effetto di amplificazione in quanto ogni reazione è catalitica, il fattore IX e tramite il fattore VIII e le piastrine, il fattore X.
La via estrinseca è così detta in quanto implica un fattore tissutale, detto “tromboplastina tissutale”, che ha la capacità di attivare il fattore VII il quale attiva il fattore X.
Alla fine abbiamo la via comune che comprende due fasi, la formazione di trombina e la formazione di fibrina, che si verificano in seguito all’attivazione del fattore X.