In generale un farmaco dovrebbe avere un’azione prevedibile e riproducibile, però gli esempi riportati ci dimostrano che le proprietà e gli effetti dei farmaci non sono solo legati alla loro natura chimica e quindi non possono essere realmente rispondenti all’atteso.
In generale un farmaco dovrebbe avere un’azione prevedibile e riproducibile, però gli esempi riportati ci dimostrano che le proprietà e gli effetti dei farmaci non sono solo legati alla loro natura chimica e quindi non possono essere realmente rispondenti all’atteso.
Inoltre noi non siamo soggetti passivi rispetto al loro passaggio attraverso il nostro organismo che reagisce e interagisce con il farmaco. Sono farmaci che hanno applicazioni diverse e strutture chimiche diverse, nella colonna del range di variazione dell’emivita (Tempo di dimezzamento della concentrazione del farmaco generalmente nel sangue) si osservano intervalli di 3 volte ma anche di 10 volte tra un individuo ed un altro.
La concentrazione di un farmaco in circolo può dimezzarsi in mezz’ora in un individuo e, in un altro, in 7 ore e mezzo, a parità di dose somministrata, per cui è comprensibile che ci sia una differenza di effetto tra soggetti diversi.
Non è detto che le variazioni del emivita siano sempre riconducibili a differenze genetiche, infatti diversi fattori possono influenzare la cinetica di un farmaco nell’organismo, per esempio l’uso concomitante di altri farmaci, alcuni componenti della dieta, fattori biologici come l’età, fattori ormonali, differenze sessuali, ecc.