Farmaco

Definizione dell’OMS: farmaco è qualunque composto chimico capace di modificare una funzione biologica.
Altra definizione: il farmaco è una sostanza che viene utilizzata per saltare le malattie (anche questa definizione valida).

Definizione dell’OMS: farmaco è qualunque composto chimico capace di modificare una funzione biologica.
Altra definizione: il farmaco è una sostanza che viene utilizzata per saltare le malattie (anche questa definizione valida).
La situazione è molto complessa perché poi in realtà non si tratta sempre di sostanze singole, ma di sostanze combinate. Si tratta di sostanze dalle proprietà estremamente variabili, di dimensioni variabili, di proprietà naturali, artificiali, organiche, inorganiche i cui effetti possono essere molto diversi.

Quindi per dare uno schema:
Un farmaco fisiologico è in generale una sostanza si trova normalmente nel nostro organismo, che però magari è carente e viene somministrata dall’esterno; mentre un farmaco non fisiologico è una sostanza che nel nostro organismo non c’è normalmente e viene introdotta (antibiotico, psicofarmaco, analgesico), anche se molte di queste sostanze poi sono chimicamente simili a sostanze endogene.
Un’altra divisione è quella dei farmaci naturali, i farmaci di sintesi e i farmaci biologici.

I farmaci naturali sono quelli che sono estratti dalle piante o comunque dalla natura, mentre i farmaci di sintesi sono prodotti in laboratorio. Non c’è una differenza sostanziale, nel senso che chimicamente possono essere la stessa sostanza: la posso estrarre da una pianta o produrla chimicamente in modo sintetico, non è detto che siano diverse. Invece i farmaci biologici sono diversi proprio per natura, per esempio anticorpi prodotti ricombinanti, ormoni, interleuchine. I farmaci biologici rientrano nei farmaci fisiologici nella maggior parte dei casi solo che sono prodotti in laboratorio.

Uno dei settori più in espansione è quello dei biofarmaci ricombinanti, cioè di farmaci che vengono prodotti combinando insieme l’azione di un gene umano, inserito per esempio in un batterio, facendo produrre al batterio una sostanza che serve a sopperire ad una carenza, per esempio genetica, di un certo prodotto metabolico. Questo sistema è molto utilizzato (introdurre un gene in un microrganismo) e permette di avere a basso costo dei prodotti che prima invece venivano ottenuti a costi altissimi: certi ormoni per esempio potevano essere prodotti soltanto estraendoli dai cadaveri e che quindi comportava non pochi rischi di trasmissione di malattie.
Questo è l’andamento nel tempo di quanto si sta espandendo l’utilizzo di biofarmaci.