Meccanismo Azione Microbicida

Non chiarito ancora del tutto, si ritiene che esso coinvolga l’interazione del peptide stesso con la membrana citoplasmatica dei microrganismi, portando alla sua permeabilizzazione, con conseguente lisi e morte cellulare (nella stragrande maggioranza dei casi) attraverso la disgregazione della membrana plasmatica.

Non chiarito ancora del tutto, si ritiene che esso coinvolga l’interazione del peptide stesso con la membrana citoplasmatica dei microrganismi, portando alla sua permeabilizzazione, con conseguente lisi e morte cellulare (nella stragrande maggioranza dei casi) attraverso la disgregazione della membrana plasmatica.
Nelle prime fasi d'interazione peptide-batterio, il peptide con i suoi aminoacidi basici si lega a molecole cariche negativamente esposte sulla superficie batterica, quali gli acidi teicoici (i più implicati nell'interazione) e teicuronici dei batteri Gram-positivi e le componenti del lipopolisaccaride (es. Lipide A) dei batteri Gram-negativi
Quest'interazione facilita la penetrazione del peptide fino ad arrivare a livello della membrana citoplasmatica dove questi peptidi esplicano la loro funzione di permeabilizzazione attraverso la formazione di veri e propri fori.
Questo anche perchè il plasmalemma ha una carica netta negativa e di un elevato potenziale di membrana che favorisce l'interazione con i peptidi stessi.

Tale interazione è seguita dall’inserimento dei peptidi, mediante le loro porzioni idrofobiche, nel doppio strato lipidico e da un’alterazione della permeabilità di membrana.
Poi è anfipatico questo facilità ulteriormente l'internalizzazione, fondamentale per formare i pori.
Si sono creati dei mutanti a livello dell'acido teicoico nei gram positivi o del lipide A nei gram negativi si osservava una ridotta attività del peptide nella sua capacità di penetrazione e del suo effetto battericida erano componenti essenziali per la penetrazione del peptide.

Superata la parete il peptide si posiziona sulla membrana dove trova componenti cariche negativamente che facilitano le interazioni come:
• PG: fosfatidilglicerolo
• CL: cardiolipina
• PS: fosfatidilserina

Nel modello proposto il peptide si insinua nella membrana fino a creare dei veri e propri canali cioè un poro.
Questo poro comporta una fuorisuscita del citoplasma e poi disgragazione della membrana e lisi.
Vediamo i vari modelli di azione:
• Modello a botte;
• Modello a tappeto:

ci sono due versioni:
– I versione: prevede la penetrazione dei peptidi nella parete, il contatto con la membrana citoplasmatica, ma invece di penetrare in maniera ordinata formando un poro a botte si insinuano distorcendo la struttura della membrana a tal punto che superano il punto di rottura e si spaccano delle vere e proprie micelle si ha il distacco delle vere e proprie particelle di membrana fino a distruggere del tutto la membrana citoplasmatica portando a morte cellulare;
– II versione: non solo distorgono ma penetrano anche formando un poro chiamato "poro toroidale" che è diverso da quello a botte perchè le teste dei fosfolipidi vicine ai peptidi sono distorti portando anche qui a formazione di micelle e disgregazione della membrana e morte della cellula;
Il peptide riesce a distinguere la membrana batterica dalla nostra membrana perchè riconosce componenti specifiche del microrganismo, magari a dosi eccessive sarebbe tossico anche per noi.