Tossina Carbonchiosa

• Composto da 3 fattori: l'antigene protettivo, il fattore edematogeno ed il fattore letale e nessuno dei tre componenti è tossico da solo;
• I tre componenti sono secreti separatamente dal batterio ed in proporzioni variabili
• la tossina è secreta anche in vitro, ma permane nel terreno per breve tempo
• E’ una tossina del tipo A-B
In questo caso la capcità di produrre l'esotossina è data da un plasmide px01.

• Composto da 3 fattori: l'antigene protettivo, il fattore edematogeno ed il fattore letale e nessuno dei tre componenti è tossico da solo;
• I tre componenti sono secreti separatamente dal batterio ed in proporzioni variabili
• la tossina è secreta anche in vitro, ma permane nel terreno per breve tempo
• E’ una tossina del tipo A-B
In questo caso la capcità di produrre l'esotossina è data da un plasmide px01.

I tre fattori del complesso esotossinico:
1. Fattore I: è il fattore edematogeno e quando è in grado di penetrare nella cellula è analoga a tutte le tossine ad attività edematogena come la colerica cioè bloccando la proteina G regolatoria dell'adenilato ciclasi con destabilizzazione dell'equilibrio idrosalino, etc.
2. Fattore II: antigene protettivo chiamato così perchè ha una proprietà antitossica negli animali modello perchè fa produrre anticorpi. E' il dominio di binding (B) della tossina media il legame dei fattori attivi alla cellula legandone uno solo dei due altri fattori o tutti e due.
3. Fattore III: fattore letale è chiamato così perchè è implicato negli effetti letali che ha nei confronti della cellula bersaglio. E' una metalloproteasi che degrada vari componenti cellulari protando la cellula a morte.
Nei modelli animali l'inoculo separato dei tre fattori non ha effeto tossico e solo in combinazione.

Le combinazioni sono:
• Antigene protettito che si lega al fattore letale: morte della cellula
• Fattore protettivo si lega al fattore edematogeno: porta a formazione d'edema
• Il fattore edematogeno con il fattore letale: non ha effetto tossico perchè non c'è legame con cellula che è dato dal fattore protettivo
• Il fattore protettivo, fattore edematogeno e fattore letale: da sia edema che morte.
L'antigene protettivo lega la cellula riconoscendo un recettore ma solo dopo che c'è un'azione proteoliticha che stacca una porzione dell'antigene protettivo che viene smascherato un sito disponibile per gli altri due fattori con diverse combinazioni.
Il complesso poi è internalizzato all'interno della cellula dove svolgerà la sua azione biologica.
Se riuscissi a trovare una molecola che blocca il legame dell'antigene protettivo bloccheremmo l'infezione
Stime di incidenza dell'antrace
• Infezioni da antrace si possono verificare in tutto il mondo, ma sono più comuni nei paesi in via di sviluppo o nelle nazioni che non hanno un programma di sanità veterinaria.
• Così l’antrace si può localizzare nelle regioni agricole dove ci sono animali infetti, e queste includono alcune località dell’America centrale e meridionale, dell’Europa meridionale e orientale, dell’Asia, dei Caraibi e dell’Africa.
• In Italia uno studio pubblicato sul Salisbury Medical Bullettin (n. 68 supplemento speciale, gennaio 1990) rimarca il fatto che l’antrace viene considerata una zoonosi (malattia professionale), dal momento che la via di contagio preferita è quella per contatto di animali malati (bestiame, bovini)

PATOGENICITA’
• Il CARBONCHIO o ANTRACE (dal colore delle lesioni che appaiono nere grigio-scure dovute all'effetto necrotico della tossina) è una malattia che interessa principalmente gli animali domestici o selvatici, ma che può essere acquisita da questi dall’uomo con conseguenze spesso fatali.
• Gli animali (erbivori) ingeriscono le spore che permangono a lungo nel suolo e penetrano nel circolo favorite da piccoli tagli provocati da erbe spinose (campi maledetti perchè i bovini che morivano per questa infezione si sotterravano nei campi che servivano all'allevamento in realtà potenziava la circolazione del patogeno). In seguito a germinazione si ha batteriemia spesso fatale.
• L’uomo si infetta mediante contatto con animali o prodotti animali. Il periodo di incubazione va da poche ore ad una settimana. Più frequente 48h dall’esposizione. Raramente casi a distanza di settimane
• Si osservano tre forme di antrace a seconda della via di trasmissione.