Milza

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Che cos’è la milza

La milza è un organo linfoide secondario ha la forma di un ovoide appiattito con l’asse maggiore orientato obliquamente, quest’asse è parallelo a quello della 10a costa. La consistenza è molle infatti va frequentemente incontro a rottura in seguito a traumi toracici o addominali.

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Anatomia della milza

Si considerano nella milza 2 facce:

  • esterna: è la faccia diaframmatica
  • interna: è la faccia viscerale (divisa in faccia gastrica, anteriore e faccia renale, posteriore).

Tra la faccia gastrica e quella renale ci sta l’ilo dell’organo sormontato dalla tuberosità lineare.

Il polo superiore  è arrotondato, quello inferire è appuntito.

La loggia lienale o splenica, che accoglie l’organo, è delimitata:

  • superiormente, posteriormente e lateralmente dal diaframma
  • inferiormente dal rene surrene sx
  • ainteriormente dalla fessura colica e legamento freno-colico
  • medialmente dal fegato e coda del pancreas

I legamenti della milza

La milza è fissata agli organi circostanti dai legamenti:

  1. Pancreaticolienale:  la milza è avvolta completamente dal peritoneo
  2. Frenicolienale: l’abbandona lungo certe linee per portarsi allo stomaco
  3. Gastrolienale:  al pancreas e al diaframma costituendo così questi legamenti,
  4. Freno colico: non contrae nessuna connessione con la milza (essendo teso tra la flessura sx del colon e le origini costali del diaframma) però offre un gran sostegno dell’organo.

Struttura della milza

La milza è delimitata da una capsula connettivale che forma delle trabecole le quali però sono troppo corte e quindi si arrestano a breve distanza dalla capsula stessa senza suddividere l’organo in lobi e lobuli. Il parenchima splenico comprende la polpa rossa (funzione emocateretica) e la polpa bianca (funzione immunitaria). Quando l’arteria lienale entra nell’ilo, attraversa la zona trabecolare e viene rivestita da una guaina linfatica costituita da linfociti e macrofagi accolti in una fitta rete di collagene.

Questa guaina di tessuto linfoide è la polpa bianca; all’interno di questa i linfociti si organizzano a formare anche i follicoli linfoidi primari e secondari (o corpuscoli di Malpighi) che sono follicoli germinativi. Quando le arteriole si liberano da questa guaina entrano nella polpa rossa e si fanno ancora più piccole diventando arterie e poi capillari con guscio (caratterizzati da un endotelio che poggia su uno strato di macrofagi).

Circolazione sanguinea nella milza

A questo punto la circolazione può proseguire in 2 modi:

  1. Il sangue si riversa nel parenchima (della polpa rossa) e da qui poi entra nei sinusoidi venosi (vene larghe a doga di botte cioè vene con cellule endoteliali longitudinali e fibre reticolari (lamelle trasversali) di rinforzo. Da qui si va nella vena lienale: Circolo aperto.
  2. il sangue confluisce direttamente dai capillari  con guscio ai sinusoidi venosi: Circolo chiuso.
    Quindi la polpa rossa è formata da:
    • una parte vascolare: arterie penicillati, capillari con guscio, sinusoidi venosi (vena lienale)
    • un parenchima: è costituito dalle corde spleniche formate da linfociti, macrofagi e le componenti corpuscolate provenienti dal torrente circolatorio

Tra polpa bianca e polpa rossa è presente la zona marginale che contiene vasi appiattiti, linfociti B e cellule APC. Vi confluisce una esigua quantità di sangue (circa il 10%).

Funzione milza

La milza ha 2 funzioni:

  1. immunitaria: provvede alla distruzione degli antigeni che circolano nel sangue.
  2. Da qui si va nella vena lienale: cioè provvede alla distruzione dei globuli rossi invecchiati (i quali si rinnovano ogni 120gg). Generalmente i globuli rossi hanno una membrana molto deformabile per cui riescono a passare attraverso capillari piccolissimi. Quando i globuli rossi invecchiano questa capacità viene meno e i globuli rossi riescono molto difficilmente a passare nei capillari della milza. Quando questi eritrociti si trovano nel parenchima della polpa rossa (circolazione aperta), la loro membrana rilascia residui di acido sialico e di conseguenza espone residui di mannosio che vengono riconosciuti dai macrofagi splenici che li riconoscono e li distruggono.

Approfondimenti sulla milza

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Esame obbiettivo fegato e milza  – semeiotica medica veterinaria

Milza – diagnostica per immagini