Fossili appartenenti al genere Australopithecus, risalenti anche a 4,5 milioni di anni fa, sono stati rinvenuti in numerosi siti dell'Africa orientale e meridionale (o australe, da qui il nome).
Il genere Australopithecus sembra essersi estinto circa un milione di anni fa.
Fossili appartenenti al genere Australopithecus, risalenti anche a 4,5 milioni di anni fa, sono stati rinvenuti in numerosi siti dell'Africa orientale e meridionale (o australe, da qui il nome).
Il genere Australopithecus sembra essersi estinto circa un milione di anni fa.
Tutti gli australopitechi erano bipedi; riguardo alla dentatura, alle mascelle ed alle dimensioni craniche i reperti sono abbastanza differenziati da consentire una suddivisione in sei specie: Australopithecus afarensis, Australopithecus africanus, Australopithecus robustus, Australopithecus boisei,Australopithecus anamensis e Australopithecus aethiopicus.
L'Australopithecus afarensis viveva in Africa orientale tra i 3 e i 4 milioni di anni fa; ritrovato in Etiopia (nella regione dell'Afar) ed in Tanzania, aveva un cervello di volume leggermente superiore a quello degli scimpanzé (circa 400-500 cm3). Alcuni individui possedevano canini alquanto più sporgenti di quelli di ominidi successivi. Con i fossili di Australopithecus afarensis non sono stati trovati utensili di alcun tipo.
Tra 2,5 e 3 milioni circa di anni fa, l'Australopithecus afarensis diede origine, a quanto pare, a un australopiteco più evoluto, l'Australopithecus africanus, ritrovato soprattutto in siti dell'Africa meridionale. L'Australopithecus africanus possedeva un cervello simile a quello del suo predecessore; tuttavia, nonostante le notevoli dimensioni dei premolari e molari, i canini non sporgevano più rispetto agli altri denti.
Anche con i fossili di questo australopiteco non sono stati rinvenuti utensili. A circa 2,6 milioni di anni fa, la documentazione fossile fa risalire la presenza di almeno due, e forse quattro, specie separate di ominidi.
A questo punto sembra essersi verificato un bivio evolutivo nella linea degli ominidi: un segmento cominciò a evolvere verso il genere Homo; l'altro condusse a specie di australopitechi destinate in seguito a estinguersi. Questa seconda linea comprende gli australopitechi di struttura robusta, l'Australopithecus robustus, limitato all'Africa meridionale, e l'Australopithecus boisei, ritrovato solo in Africa orientale.
L'Australopithecus robustus(che si estinse circa 1,5 milioni di anni fa) rappresenta uno specifico adattamento, dal momento che la sua principale differenza con le altre linee di australopitechi risiede nella grande dimensione dei denti masticatori, delle mandibole e dei muscoli che consentono la masticazione.