Arcobaleno

L’arcobaleno è un fenomeno meteorologico che produce uno spettro continuo di luce nel cielo quando la luce del Sole attraversa le gocce d’acqua rimaste in sospensione dopo un temporale, o ad esempio presso una cascata o una fontana. Esso è visibile come un arco multicolore, rosso sull’esterno e viola sulla parte interna; la sequenza completa è rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto.

I colori dell’arcobaleno sono sei, ma viene aggiunto l’indaco che è una sfumatura di viola. L’arcobaleno è la conseguenza della dispersione e della rifrazione della luce solare contro le pareti delle gocce stesse. In rari casi, un arcobaleno lunare, o notturno, può essere visto nelle notti di forte luce lunare.

Ma, dato che la percezione umana dei colori in condizioni di poca luminosità è scarsa, gli arcobaleni lunari sono percepiti come bianchi.  Un arcobaleno abbraccia uno spettro continuo di colori. La discretezza apparente è un artefatto dovuto ai foto pigmenti presenti nell’occhio umano ed alla risposta data dai nostri fotorecettori nel cervello.

Ovvio è, che, la risposta di picco dei recettori di colore del corpo umano varia, poichè è individuale, individui diversi vedranno colori differenti. Si pensa che i colori elencati di seguito possano essere rappresentativi di come una persona con normale visione dei colori veda l’arcobaleno. Newton distinse  cinque colori primari: rosso, giallo, verde, blu e violetto. Tempo dopo fu introdotto l’arancione e l’indaco, dando sette colori in analogia con il numero di note in una scala musicale.

Oggigiorno gli studiosi che si occupano di ottica non riconoscono l’indaco come una divisione separata e lo classificano come violetto su lunghezze d’onda più corte che vanno intorno ai 450 nm. I colori visibili nell’arcobaleno non sono puri, infatti, risultano, secondo recenti studi, esserci alcune sbavature spettrali dovute al fatto che per ogni lunghezza d’onda particolare, vi è una distribuzione di angoli di uscita precisi.