Cartella Clinica Elettronica

Com’è usata la cartella clinica e chi sono gli utenti?

Com’è usata la cartella clinica e chi sono gli utenti?

Gli utenti sono:
1. Gli erogatori della prestazione sanitaria( il medico di medicina generale, gli specialisti, infermieri, personale di laboratorio) la usano per avere informazioni su di un singolo paziente o per aggregare più pazienti che usano lo stesso trattamento clinico e valutarne gli effetti oppure protocolli clinici differenti.
2. Chi utilizza l’assistenza, cioè i pazienti e i loro familiari
3. Chi gestisce l’assistenza, ovvero chi gestisce l’amministrazione dell’ospedale. Tipo il responsabile della struttura per capire l’uso medio delle apparecchiature o se si usano protocolli diversi per la stessa patologia. Questo controllo non è effettuato solo a livello di ospedale o ASL, ma anche a livello statale e regionale (questo rappresenta un uso secondario della cartella).

La cartella clinica informatizzata è usata, in studi epidemiologici, per monitorare l’avanzamento di una malattia in tutto il territorio e controllare i dati ottenuti con quelli forniti da altri Paesi. Esistono a livello nazionale dei medici detti sentinella che rilevano dei dati sul territorio. Ma dove vanno a finire questi dati?

Questi dati non sono solo cartelle cliniche, ma sono di ausilio ad altri membri pubblici della sanità per prevenire il diffondersi della malattia. Ci sono anche altri usi della cartella clinica detti secondari. La cartella clinica può essere usata per la politica sanitaria, per l’educazione e per la ricerca. Nell’ambito dell’educazione può essere usata per documentare l’esperienza degli operatori sanitari, l’uso della cartella clinica elettronica ci consente di effettuare un controllo dell’attività anche sul personale medico e paramedico anche se lo scopo non  è questo.

La cartella clinica è usata anche nella ricerca clinica o nello studio di popolazioni di pazienti, l’uso di questi dati in formato elettronico è più agevole, più veloce nella ricerca dei dati di interesse rispetto al formato cartaceo. I dati sono raccolti su fogli excell e da qui poi i dati stessi sono estrapolati. I dati sono usati per la gestione clinica, per valutare il costo e l’efficacia dell’assistenza, per valutare la formazione universitaria e collettiva.

Nell’ambito di un Sistema Informativo Sanitario, i dati possono essere considerati da tre punti di vista diversi sul singolo paziente, sul problema e sulla struttura sanitaria oppure dal punto di vista geografico, temporale e funzionale.

1. La vista geografica è utile per l’epidemiologia, cioè ci consente di avere informazioni di come la malattia si diffonde, può essere associata ad un flusso di persone ma anche ad un alimento o di altre cose.
2. Quando si parla di vista legata alla struttura, bisogna pensare che la struttura può essere il singolo ospedale oppure un reparto dell’ospedale in questo caso non si è interessati al singolo incontro con il paziente ma a dati aggregati relativi a tutto il reparto.
3. La vista che è interessata ai dati del problema  dice voglio vedere tutti i dati a disposizione sulla patologia infarto accaduti in una determinata zona  o in un reparto. Ciò consente di far vedere a tutti gli aggregati, tutti i dati sui pazienti in quel reparto per avere sia informazioni di tipo amministrativo clinico che i dati sui singoli pazienti.
4. La vista relativa al paziente riguarda tutte le malattie e tutte le strutture con cui è entrato in contatto, questi dati  sono in genere dispersi nelle singole strutture. Si tratta dei dati di tipo amministrativo, di quelli sulle emergenze, degli indirizzi dove sono disponibili i dati dettagliati sui singoli incontri.

Questi tre punti di vista corrispondono a tre diversi strumenti:
1. Tessera elettronica
Alcuni di questi dati possono essere raccolti sulla tessera sanitaria elettronica, introdotta per iniziativa del ministero della sanità, che ci consente di usufruire di dati salienti sui principali interventi. Per esempio se il paziente va all’estero o da qualche altra parte e si sente male viene portato al pronto soccorso, grazie alla tessera si possono estrapolare una serie di dati come allergie ai farmaci ma anche altre patologie tipo il diabete. Ovviamente visto che è un piccolo supporto ci stanno solo i dati salienti.
2. Registro di malattie
Da queste viste molti dati possono uscire dalla struttura sanitaria e che cosa abbiamo?
A livello di base abbiamo i dati di routine che sono contenuti nella cartella clinica nell’ospedale. Alcuni di questi dati, riguardanti specifiche malattie, vengono estratti e sono annotati su specifici registri di malattie che sono tenuti dalla Regione. In questi registri, ci sono i dati relativi ad un determinato problema, per esempio dati oncologici; nel libretto sanitario elettronico ci sono invece i dati salienti del singolo paziente. Quando si lavora con questi archivi, dobbiamo mettere nel sistema sempre la stessa informazione, tipo per esempio un codice per il paziente, in questo modo i dati del paziente sono rilevati e registrati in modo continuo. In pediatria in uso è il braccialetto con il codice a barre. L’uso del codice è molto semplice, esistono anche delle etichette intelligenti in grado di memorizzare i dati se passano sotto dei varchi, in base all’elettromagnetismo sono attivate, i dati registrati possono anche essere trasmessi. In sanità sono usati per il tracciamento degli strumenti sanitari, tipo dov’è l’elettrocardiografo? O anche dove si trova il paziente? Esistono dei sensori attivi ancora più evoluti in grado di misurare altezze, temperature, pressioni, oppure possono essere usati nel controllo delle automobili scaricate dalle navi per ovviare al problema della perdita della merce. La stessa cosa accade nella farmacia dell’ospedale; questo è un esempio classico di logistica applicata ai farmaci e al materiale consumato.
3. Dati di routine
L’archivio della struttura sanitaria ottenuto con i dati riguardanti la struttura.

 

Usi della Cartella Clinica Elettronica e le Classi di Utenti che Usufruiscono: Uso Primario 

Aspetti legati al paziente:

  •   Identificazione del paziente
  •   Registrazione dei documenti legati all’ammissione
  •   Registrazione della terapia in corso

Ma com’è usata la cartella clinica e chi sono gli utenti? Gli utenti sono:

Gli erogatori della prestazione sanitaria quindi chi fornisce l’assistenza ( il medico di medicina generale, gli specialisti, infermieri, personale di laboratorio) la usano per avere informazioni su:

un singolo paziente o per aggregare più pazienti che usano lo stesso trattamento clinico e valutarne gli effetti oppure protocolli clinici differenti

  •   linee guida per la prevenzione ed il mantenimento dello stato di salute
  •   descrizione delle malattie e delle sue cause
  •   documenti di servizio per gli erogatori (farmaci, terapie, etc.)
  •   fattori di rischio preesistenti nel paziente
  •   lettera di dimissione
  •   memo per controlli nel tempo
  •   raccordare la terapia con quella stabilita dal medico curante
  •   sistemi di supporto alla decisione per la diagnosi e la terapia dei pazienti
  •   valutazione e gestione dei rischi per ogni paziente
  •   valutazione locale delle tecnologie impiegate

  Chi utilizza l’assistenza

 cioè i pazienti e i loro familiari

Chi gestisce l’assistenza

 ovvero chi gestisce l’amministrazione dell’ospedale ed i direttori sanitari.

Tipo il responsabile della struttura per capire l’uso medio delle apparecchiature o se si usano protocolli diversi per la stessa patologia.

Questo controllo non è effettuato solo a livello di ospedale o ASL, ma anche a livello statale e regionale (questo rappresenta un uso secondario della cartella).

 

Usi della Cartella Clinica Elettronica e le Classi di Utenti che Usufruiscono: Uso Secondario

La cartella clinica informatizzata è usata, in studi epidemiologici, per monitorare l’avanzamento di una malattia in tutto il territorio e controllare i dati ottenuti con quelli forniti da altri Paesi.

Esistono a livello nazionale dei medici detti sentinella che rilevano dei dati sul territorio. Ma dove vanno a finire questi dati?

Questi dati non sono solo cartelle cliniche, ma sono di ausilio ad altri membri pubblici della sanità per prevenire il diffondersi della malattia. Ci sono anche altri usi della cartella clinica detti secondari.

La cartella clinica può essere usata per la politica sanitaria, l’educazione e la ricerca, nel dettaglio:

  •   Politica sanitaria
  •   Assegnazione delle risorse
  •   Controllo della salute pubblica
  •   Pianificazione sanitaria
  •   Educazione
  •   Documentare l’esperienza degli operatori sanitari
  •   Formazione del personale medico e paramedico
  •   Preparazione di articoli e conferenze
  •   Ricerca
  •   Identificazione di popolazioni a rischio
  •   Sviluppo di registri e basi di dati
  •   Valutazione del rapporto costi/benefici dei sistemi di registrazione
  •   Valutazione dell’impiego di una tecnologia o di uno strumento in sanità (technology assessment).

Tutto ciò è importante proprio perché l’uso di questi dati in formato elettronico è più agevole, più veloce nella ricerca dei dati di interesse rispetto al formato cartaceo.

I dati sono raccolti su fogli excel e da qui poi i dati stessi sono estrapolati.
I dati sono usati per la gestione clinica, per valutare il costo e l’efficacia dell’assistenza, per valutare la formazione universitaria e collettiva.