La memoria è un’attività psichica che consente la conservazione della percezione delle esperienze vissute, delle nozioni apprese e la possibilità di rievocarle.
Il processo mnesico può essere distinto in tre tappe:
• Fissazioni o registrazione: si aggiunge nuovo materiale mnesico a quello già esistente,
• Archiviazione o conservazione: si immagazzinano e consolidano informazioni che possono essere ricondotte alla coscienza,
• Rievocazione: il materiale archiviato ritorna alla coscienza in un preciso momento.
Nella prima tappa sono importanti la volontà, l’attenzione e l’affettività con la quale fissiamo e registriamo, nella seconda tappa si ha il primo oblio con il quale risparmiamo e rinnoviamo il magazzino della memoria, nella terza tappa si ha il secondo oblio e la rievocazione può essere volontaria o involontaria. Biologicamente parlando il processo mnesico è un RNA neuronale che viene modificato durante l’apprendimento (ed è questa la traccia mnesica) e tradotto in proteine specifiche che vengono immagazzinate e successivamente ri-modificate per il rinnovamento.
La memoria si divide in:
• Memoria sensoriale: l’informazione è mantenuta per un brevissimo tempo, decade in meno di un secondo e l’informazione non è direttamente accessibile alla consapevolezza. La capacità in termini di Chunks o unità è maggiore di 7 +/- 2 e si dimentica per decadimento.
• Memoria a breve termine: la traccia mnesica viene conservata in un archivio momentaneo con possibilità di rievocazione entro pochi minuti. L’informazione dura 30 secondi e la capacità è limitata a 7 +/- 2 Chunks. Si divide in memoria fonologica e visiva – spaziale e si dimentica per interferenza.
• Memoria a lungo termine: dura nel tempo per la maggior parte della vita dell’uomo, ha una capacità illimitata e si dimentica per un difetto di richiamo. Essa può essere esplicita cioè accessibile alla consapevolezza o implicita non accessibile alla consapevolezza. Quella implicita fa parte di quella conoscenza procedurali apprese, o delle abitudini e manifesta il fenomeno del priming cioè si attiva poco prima che essa serva.
I disturbi quantitativi sono:
• Ipomnesia (difetto fissazione, archiviazione, rievocazione).
• Ipermnesia: può appartenere a soggetti molto dotati intellettualmente o a soggetti oligofrenici.
• Amnesia: deficit della memoria che può essere anterograda o retrograda rispetto ad un trauma, generalizzata o selettiva rispetto ad un evento.
I disturbi qualitativi sono:
• Dismnesie o distorsioni.
• Illusioni mnesiche: fenomeni di deja-vu o deja-vecu.
• Confabulazioni: in cui si riempiono dei vuoti (sindrome di Korsakoff, alcolismo cronico).
• Pseudologia fantastica: mitomania.