gli effetti dell'infiammazione sono a diversi livelli e portano diversi problemi, vediamo quali:
1. Febbre
2. Leucocitosi (oltre i 10.000/mm3)
3. Aumento VES
4. Aumento delle proteine della fase acuta
1. FEBBRE
Si tratta di un aumento della temperatura corporea dovuto a varie cause, e rispetto a queste viene divisa in 2 tipi:
gli effetti dell'infiammazione sono a diversi livelli e portano diversi problemi, vediamo quali:
1. Febbre
2. Leucocitosi (oltre i 10.000/mm3)
3. Aumento VES
4. Aumento delle proteine della fase acuta
1. FEBBRE
Si tratta di un aumento della temperatura corporea dovuto a varie cause, e rispetto a queste viene divisa in 2 tipi:
IPERTERMIA NON FEBBRILE: è detta periferica ed è indipendente da modificazioni del centro termoregolatore ipotalamico. Le cause della ipertermia non febbrile sono:
Endocrine, ormoni tiroidei che aumentano il metabolismo basale, a causa della stimolazione delle pompe ioniche che richiede un incremento di ATP
Colpo di calore, in soggetti che svolgono attività fisica intensa in ambiente umido a temperatura elevata in cui diminuisce la dispersione di calore corporeo (x conduzione, convezione e irraggiamento)
Colpo di sole, per azione dei raggi UV che provocano infiammazione delle meningi
Ipertermia maligna, di origine genetica che interessa modificazioni delle proteine canale per il Ca++ del tessuto muscolare somatico con conseguente eccesso di ioni nel sarcoplasma. Questo provoca una eccessiva attività ATPasica con aumento del metabolismo basale e quindi della temperatura corporea. Questi soggetti sono particolarmente sensibili a farmaci che causino iperattività dei canali del Ca++ come alcuni anestetici volatili.
IPERTERMIA FEBBRILE: è detta centrale perché interessa modificazioni del centro termoregolatore ipotalamico, ed è dovuta all’azione di 2 classi di sostanze:
Pirogeni endogeni
Pirogeni esogeni
Con i primi esperimenti, iniettando a cavie pus non-self si notava una risposta febbrile, ma ancora non si capiva se questa fosse dovuta al pus in se o all’azione dei leucociti contro il pus.
Poi, in animali resi leucopenici mediante esposizione a radiazioni ionizzanti, si notò che la risposta febbrile risultava modificata. Ciò significava dunque che i leucociti dovevano avere un ruolo fondamentale.
Con l’isolamento di sostanze pirogene esogene come le endotossine batteriche dei Gram- o frammenti della parete dei Gram+ si poté constatare la presenza di un periodo di latenza dal momento dell’inoculazione di queste e la risposta febbrile. Si scoprì così un meccanismo di attivazione dei leucociti che una volta attivati producono i veri pirogeni endogeni: Il1, TNF e Il6.
Questi mediatori sono in grado di superare la BBB e quindi stimolare il centro termoregolatore impostando la temperatura corporea a livelli superiori delle normali condizioni fisiologiche.
L’azione di Il1, Il6 e TNF è però mediata dall’azione di neuroni che a loro volta vengono attivati da PG2 intracellulare. Un inibitore della Ciclossigenasi quale l’Aspirina agisce quindi da antipiretico.
Una volta attivati i neuroni del centro termoregolatore, vengono coinvolti in un secondo tempo anche neuroni dei centri responsabili della vasocostrizione cutanea per diminuire la dispersione di calore, e contrazioni muscolari controllate (brividi) per incrementare la termogenesi. Tutto questo porta a un aumento della temperatura.
Quando lo stimolo pirogeno viene meno, viene indotta vasodilatazione e sudorazione, per diminuire la temperatura corporea.
2. LEUCOCITOSI
Si tratta dell’aumento dei leucociti, da una soglia normale di 5-10.000/mm3 a oltre 10.000
3. VES
È l’acronimo di velocità di eritrosedimentazione, e la misurazione si basa sul principio che gli eritrociti hanno densità maggiore del plasma e quindi tendono a sedimentare (a una velocità di 10mm/h). In condizioni di infiammazione gli eritrociti si aggregano, aumentando la densità e quindi la VES.
4. PROTEINE DELLA FASE ACUTA
Si parla di fase acuta quando la variazione quantitativa di alcune proteine prodotte dal parenchima epatico, dovuta all’azione delle citochine Il1 e Il6, aumenta o diminuisce di oltre il 25%.
Le proteine interessate sono:
PROTEINA C-REATTIVA aumenta di 20.000 volte. È una proteina che reagisce con un polisaccaride del ceppo C di Pneumococco. È un marcatore precoce di fenomeni infiammatori, e la sua funzione è opsonina e attivatore del complemento.
C3 del complemento aumenta
FIBRINOGENO aumenta
PROTEINA SIERICA DELL’AMILOIDE aumenta. L’amiloide è un materiale che si deposita negli spazi extracellulari, associato a infezioni croniche.
TRASFERINA diminuisce
ALBUMINA diminuisce.