Gell & Coombs proposero una classificazione in 4 tipi di reazioni, considerando le varie classi globuliniche coinvolte e le patologie da queste provocate.
Gell & Coombs proposero una classificazione in 4 tipi di reazioni, considerando le varie classi globuliniche coinvolte e le patologie da queste provocate.
TIPO 1: REAZIONI ANAFILATTICHE
Anafilassi viene definita la grave reazione dell’organismo al secondo contatto con una proteina esogena.
Al primo contatto con l’antigene, l’organismo si sensibilizza producendo per prime IgM e IgG, e dopo 15 giorni produce IgE. La produzione delle IgE è controllata dai Linf-Th Cd4.
Le IgE prodotte si fissano sulla superficie di basofili (in circolo) e mastociti (nei tessuti) e quando l’antigene si ripresenta all’organismo viene riconosciuto e in queste cellule si attiva la cascata dell’I3P, dell’Ac. Arachidonico con produzione di Prostaglandine e produzione di Leucotrieni, e viene stimolata la secrezione di granuli contenenti Istamina e Serotonina.
Se sono i mastociti a liberare i mediatori, si avrà una reazione localizzata nel tessuto interessato; se invece sono i basofili, si avrà una reazione generalizzata a livello sistemico.
Gli effetti clinici della liberazione di Istamina sono immediati (reazione acuta) perché è già contenuta nei granuli e sono:
broncocostrizione, che porta a dispnea con sibilo
vasodilatazione sistemica, che porta a Shock per calo pressorio sistemico
stimolazione della produzione di muco, che porta a congestione delle vie aeree
stimolazione delle terminazioni nervose, che porta a orticaria e prurito
Gli effetti dei Leucotrieni e Prostaglandine si hanno dopo un periodo di latenza perché devono essere neosintetizzati, e sono:
broncocostrizione (notevole nell’asma allergica)
vasodilatazione e aumento della permeabilità
dolore
chemiotassi dei neutrofili
Esempi:
Shock anafilattico (reazione generalizzata) in cui l’antigene entrato in circolo (penicillina, terapia desensibilizzante con estratti di polline, puntura d’insetto) e provoca shock generalizzato con asfissia per contrazione dei bronchi
Reazione localizzata in cui la reazione antigene-anticorpo avviene nei tessuti interessati, con conseguente vomito e diarrea per l’apparato digerente, orticaria nella cute, asma e rinorrea nelle vie respiratorie, congiuntivite per l’occhio, tumefazione della lingua con edema della laringe per le vie aeree superiori.
Un trattamento con Cortisonici inibisce sia la Ciclossigenasi che la Lipossigenasi (le tappe intermedie della cascata dell’Ac. Arachidonico), quindi è inadatto per curare manifestazioni acute. Allo stesso modo i FANS, che inibiscono soltanto la Cox. Per le manifestazioni acute si usano b-bloccanti e antistaminici.
TIPO 2: REAZIONI DI CITOTOSSICITA’ E NEUTRALIZZAZIONE
L’anticorpo IgM o IgG si fissa direttamente sulla superficie cellulare o nel caso di una molecola di superficie di un microrganismo o un eritrocita vi si fissa sull’antigene di superficie provocando una reazione antigene-anticorpo che può attivare il Complemento o richiamare Linf-Tk che ne provocheranno la citolisi.
Esempi:
emolisi da trasfusione, in cui ci sia incompatibilità tra gruppi sanguigni
malattia emolitica del neonato, in cui c’è incompatibilità Rh tra madre e neonato: quando una madre Rh- (omozigote – -) porta un feto Rh+ (omozigote + +, o eterozigote + -) può accadere che eritrociti fetali entrino nel circolo materno e provochino sensibilizzazione della madre con formazione di anticorpi IgG anti-Rh, i quali possono passare la placenta ed entrare nel circolo fetale dove reagiscono con l’antigene Rh eritrocitario del feto. Questi eritrociti opsonizzati vengono eliminati dai macrofagi epatici e splenici del feto dando origine a anemia emolitica.
rigetto da trapianto
Miastenia Gravis in cui vengono prodotti anticorpi contro il recettore per Ach a livello della placca motrice della cellula muscolare.
Anemia emolitica farmaco-indotta ad esempio da penicillina (e suoi metaboliti intermedi) che si lega agli eritrociti fungendo da aptene.
TIPO 3: REAZIONI DA IMMUNOCOMPLESSI
In caso di eccesso di antigeni, gli aggregati antigene-anticorpo possono raggiungere un numero talmente elevato in alcuni siti (vasi, parenchima,…) da depositarsi intasando e causando una reazione infiammatoria con danni tissutali.
Esempi:
Malattia da siero, frequente complicanza della somministrazione di siero equino per fornire immunità passiva nella sieroterapia di Tetano e Difterite. Ovviamente il siero esogeno è pregno di antigeni che con una risposta immunitaria vigorosa formano complessi antigene-anticorpo che se non sono velocemente eliminati dai fagociti si depositano nelle pareti dei vasi, o nei tessuti degli organi, provocando infiammazione con artrite, insufficienza renale, febbre.
Glomerulonefriti sono provocate da immunocomplessi intrappolati a livello della membrana basale glomerulare, con conseguente infiammazione.
TIPO 4: REAZIONI CELLULO-MEDIATE
Si tratta di una forma di ipersensibilità ritardata, che comprende reazioni mediate dai Linfociti, in particolare dai Linf-T .
È una risposta infiammatoria che può svilupparsi in un individuo 24-48 ore dopo il contatto con l’antigene.