Carcinoma tiroideo più comune: Carcinoma papillare
Questa che é la forma più comune di carcinoma tiroideo, può manifestarsi a qualunque età, ma più spesso insorge tra la terza e la quinta decade, con un rapporto femmine / maschi di 2 – 3 : 1.
Il carcinoma papillare ha una marcata tendenza ad invadere i linfatici; per questo motivo spesso, invadendo anche quelli intratiroidei, di origine a focolai metastatici e simula una neoplasia multifocale.
Qualunque sia l’ architettura del tumore, il carcinoma papillare si caratterizza per alcuni aspetti citologici che sono considerati diagnostici:
Nuclei otticamente vuoti, privi di nucleoli e con cromatina rarefatta (cosiddetti occhi di orfanella Annie).
Carcinoma tiroideo: Il carcinoma midollare
A differenza delle altre forme di carcinoma tiroideo, il carcinoma midollare (CM) é una forma neuroendocrina di derivazione delle cellule C parafollicolari.
Nella tiroide le neoplasie derivate da queste cellule hanno tre caratteristiche principali:
- la maggior parte secerne calcitonina, che quindi viene a costituire un marcatore biochimico di tali neoplasie;
- molti di questi tumori hanno uno stroma amiloide distintivo;
- nel 20 – 25 % dei casi é presente un’ associazione con la sindrome MEN IIa o MEN IIb.
Nonostante il picco di incidenza sia intorno alla quinta – sesta decade per la forma sporadica, le forme familiari, associate a MEN insorgono in individui più giovani, tra la terza e la quarta decade.
Macroscopicamente si possono individuare due differenti tipi:
- un nodulo solitario oppure
- piccoli noduli multipli che interessano entrambi i lobi.
Spesso si osservano focolai calcifichi ed emorragie o necrosi; istologicamente le cellule hanno aspetto fusato o poligonale e si accrescono in nidi organoidi separati da uno stroma fibroso in cui, nel 50 % dei casi, si osservano depositi di amiloide, con la caratteristica bifrangenza alla luce polarizzata.
Il carcinoma midollare sporadico si presenta solamente come massa tiroidea con, occasionalmente, segni di compressione tracheale o esofagea quali tosse o disfagia. La aggressività del CM é variabile e la morte é solitamente dovuta a disseminazione metastatica sia linfatica che ematogena al polmone, fegato ed ossa.
Questi tumori rappresentano circa il 10 – 20 % di tutti i tumori maligni della tiroide; essi hanno il picco di incidenza tra la quinta e la sesta decade con un rapporto femmine maschi di 3 a 1.
Carcinoma tiroideo: Carcinoma follicolare
Tipicamente il carcinoma follicolare é un tumore capsulato che talora, se ben differenziato, si distingue con difficoltà da un adenoma. Tuttavia la capsula tumorale appare invasa e, in alcuni casi, evidentemente superata.
Istologicamente, i carcinomi follicolari variano nella loro architettura e citologia, ma qualunque tipo di crescita abbiano, non presentano mai le caratteristiche citologiche che abbiamo descritto come diagnostiche del carcinoma papillare.
Fortunatamente meno del 5 % dei carcinomi tiroidei rientrano in questa categoria; queste lesioni insorgono più spesso in individui anziani, soprattutto nelle aree di gozzo endemico.
Tre sono i principali tipi istologici:
- carcinomi a cellule fusate,
- carcinomi a cellule giganti e
- carcinomi a piccole cellule (raramente).
Carcinoma tiroideo – Carcinoma anaplastico
Raramente nell’ ambito di un carcinoma anaplastico si possono osservare aree di carcinoma papillare o follicolare, il che suggerisce la derivazione da queste forme meglio differenziate.
I carcinomi anaplastici tendono a crescere rapidamente ed a metastatizzare diffusamente, risultando fatali in meno di un anno, se non sottoposti a controllo terapeutico.