Criteri diagnostici del Ritardo Mentale:
A.Funzionamento intellettivo significativamente al di sotto della media: un QI di circa 70 o inferiore ottenuto con un test di QI somministrato individualmente.
B.Concomitanti deficit o compromissioni nel funzionamento adattivo attuale in almeno due delle seguenti aree; comunicazione, cura della persona, vita in famiglia, capacità sociali, uso delle risorse nella comunità, autodeterminazione, capacità di funzionamento scolastico, lavoro, tempo libero, salute e sicurezza.
C. L’esordio è prima dei 18 anni di età:
Ritardo mentale lieve livello di QI da 55 a 70
“ “ moderato “ da 35-40 a 50-55
“ “ grave “ da 20-25 a 35-40
“ “ gravissimo “ al di sotto di 20 o 25
ritardo mentale, gravità non specificata; quando si suppone un ritardo mentale, ma l’intelligenza non può essere verificata con i test standardizzati. Il funzionamento intellettivo generale è definito dal quoziente di intelligenza ottenuto tramite la valutazione con uno o più test di intelligenza standardizzati.
La scelta degli strumenti di valutazione e l’interpretazione dei risultati dovrebbe tener conto dei fattori che possono limitare la prestazione. I soggetti con ritardo mentale giungono alla osservazione per lo più per le compromissioni del funzionamento adattivo che per il QI basso. Il funzionamento adattivo fa riferimento all’efficacia con cui i soggetti fanno fronte alle esigenze comuni della vita e al grado di adeguamento di standard di autonomia personale. Sono state predisposte anche diverse scale per misurare il funzionamento e il comportamento adattivo
Ritardo mentale lieve: Questo gruppo costituisce la parte più ampia dei soggetti affetti da questo disturbo, i quali sviluppano capacità sociali e comunicative negli anni prescolastici, prima dei 20 anni giungono a capacità corrispondenti all’incirca alla quinta elementare. Durante l’età adulta essi di solito acquisiscono capacità sociali e occupazioni adeguate per un livello minimo di auto-sostentamento, ma possono aver bisogno di assistenza.
Ritardo mentale moderato: I soggetti traggono beneficio dall’addestramento professionale e con una moderata supervisione, possono provvedere alla cura della propria persona, ma difficilmente progrediscono oltre il livello della seconda elementare nelle materie scolastiche.
Ritardo mentale grave: Durante la prima infanzia acquisiscono un minimo di linguaggio comunicativo o non lo acquisiscono affatto, ma possono imparare a riconoscere a vista alcune parole, in età adulta possono svolgere compiti semplici in ambienti protetti.
Ritardo mentale gravissimo: Durante la prima infanzia mostrano considerevole compromissione del funzionamento senso-motorio. Uno sviluppo ottimale può verificarsi in un ambiente altamente specializzato con assistenza e supervisione costante
Ritardo mentale, gravità non specificata: Il soggetto non può essere valutato adeguatamente con i test di intelligenza standardizzati.
Manifestazione e disturbi associati: Alcuni soggetti con ritardo mentale sono passivi, tranquilli e dipendenti, mentre altri possono essere aggressivi e impulsivi. La mancanza di capacità di comunicazione può predisporre a comportamenti dirompenti e aggressivi che sostituiscono la comunicazione verbale.
La diagnosi di disturbo mentale in comorbidità è in ogni caso spesso complicata dal fatto che il quadro clinico può essere modificato dalla gravità del ritardo mentale e dagli handicap associati. I deficit nelle capacità di comunicazione possono avere come risultato un’incapacità di fornire un’anamnesi adeguata. I disturbi mentali più comunemente associati sono il disturbo da deficit di attenzione, iperattività, disturbo dell’umore, disturbo da movimenti stereotipati.
Fattori predisponenti: I fattori eziologici possono essere biologici o primariamente psicosociali, o una combinazione di entrambi. Circa il 5% dei casi può avere un origine ereditaria, per errori congeniti del metabolismo trasmessi soprattutto per via autosomica recessiva e aberrazioni cromosomiche. Circa il 3% può essere causato da mutazioni cromosomiche, mentre il 10% può essere dovuto a problemi durante la gravidanza come malnutrizione del feto, prematurità, oppure ad infezioni, traumi avvenuti durante la fanciullezza, o ancora il 20% dei casi riguarda la mancanza di accudimento o di stimolazioni sociali.
Caratteristiche collegate a cultura, genere, età: Ci si dovrebbe assicurare che le procedure di valutazione riflettano un’adeguata attenzione al retroterra etnico o culturale del soggetto. La prevalenza del ritardo mentale dovuto a fattori biologici conosciuti è simile nei bambini appartenenti alle classi socioeconomiche superiori e inferiori. Il ritardo mentale è più comune tra i maschi.
Decorso: La diagnosi richiede che l’insorgenza del disturbo sia avvenuta prima dei 18 anni di età. Il ritardo più grave tende ad essere riconosciuto più precocemente, mentre il ritardo lieve è generalmente individuato più tardi. Il decorso è influenzato dalle condizioni mediche generali sottostanti e dai fattori ambientali.
Diagnosi differenziale: Nei disturbi dell’apprendimento e in quelli della comunicazione è compromesso lo sviluppo di un’area specifica, ma manca una compromissione generalizzata dello sviluppo intellettivo e del funzionamento adattivo. Alcuni casi di ritardo mentale esordiscono dopo un periodo di funzionamento normale e possono autorizzare una diagnosi aggiuntiva di demenza. Una diagnosi di demenza richiede che la compromissione della memoria e degli altri deficit cognitivi costituiscano un declino significativo rispetto ad un precedente livello di funzionamento.