Disturbo dell’Identità di Genere

Il disturbo dell’identità di genere è una condizione in cui una persona ha una forte e persistente identificazione nel sesso opposto. Criteri diagnostici per il Disturbo dell’Identità di Genere:

A. Una forte e persistente identificazione col sesso opposto (non solo un desiderio di qualche presunto vantaggio culturale derivante dall’appartenenza al sesso opposto).

Nei bambini il disturbo si manifesta con quattro (o più) dei seguenti sintomi: 1) desiderio ripetutamente affermato di essere, o insistenza sul fatto di essere, dell’altro sesso; 2) nei maschi, preferenza per il travestimento o per l’imitazione dell’abbigliamento femminile; nelle femmine, insistenza nell’indossare solo tipici indumenti maschili; 3) forti e persistenti preferenze per i ruoli del sesso opposto nei giochi di simulazione, oppure persistenti fantasie di appartenere al sesso opposto; 4) intenso desiderio di partecipare ai tipici giochi e passatempi del sesso opposto; 5) forte preferenza per i compagni di gioco del sesso opposto. Negli adolescenti e negli adulti, l’anomalia si manifesta con sintomi come desiderio dichiarato di essere dell’altro sesso, farsi passare spesso per un membro dell’altro sesso, desiderio di vivere o di essere trattato come un membro dell’altro sesso, oppure la convinzione di avere sentimenti e reazioni tipici dell’altro sesso.

B. Persistente malessere riguardo al proprio sesso o senso di estraneità riguardo al ruolo sessuale del proprio sesso. Nei bambini, l’anomalia si manifesta con uno dei seguenti sintomi: nei maschi, affermazione che il proprio pene o i testicoli li disgustano, o che scompariranno, o affermazione che sarebbe meglio non avere il pene, o avversione verso i giochi di baruffa e rifiuto dei tipici giocattoli, giochi, e attività maschili; nelle femmine, rifiuto di urinare in posizione seduta, affermazione di avere o che crescerà loro il pene, o affermazione di non volere che crescano le mammelle o che vengano le mestruazioni, o marcata avversione verso l’abbigliamento femminile tradizionale.

Negli adolescenti e negli adulti, l’anomalia si manifesta con sintomi come preoccupazione di sbarazzarsi delle proprie caratteristiche sessuali primarie o secondarie (per es., richiesta di ormoni, interventi chirurgici, o altre procedure per alterare fisicamente le proprie caratteristiche sessuali, in modo da assumere l’aspetto di un membro del sesso opposto) o convinzione di essere nati del sesso sbagliato.

C. L’anomalia non è concomitante con una condizione fisica intersessuale.

D. L’anomalia causa disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale, lavorativa, o di altre aree importanti del funzionamento.

Specificare se (per soggetti sessualmente maturi):

Sessualmente Attratto da Maschi.

Sessualmente Attratto da Femmine.

Sessualmente Attratto sia da Maschi che da Femmine.

Non Attratto Sessualmente né da Maschi né da Femmine.

Nei maschi l’identificazione col sesso opposto si manifesta con un eccessivo interesse per le tradizionali attività femminili: essi possono preferire indossare abiti femminili o improvvisare quando questi non siano disponibili: Esiste una forte attrattiva per i passatempi preferiti dalle ragazze; possono insistere di urinare stando seduti, o far finta di non avere il pene. Le ragazze manifestano invece intense reazioni negative nei confronti delle aspettative dei genitori o dei tentativi di far loro indossare vestiti o capi femminili. possono sostenere di avere un pene o che quando cresceranno ne avranno uno. Queste bambine mostrano di solito una notevole identificazione con il sesso opposto nella scelta dei ruoli, nei sogni e nelle fantasie.

Gli adulti sono assorbiti invece dal proprio desiderio di vivere come un membro dell’altro sesso. In privato trascorrono molto tempo travestiti, tanto che molti soggetti con questo disturbo possono passare per membri del sesso opposto. L’attività sessuale di questi soggetti è di solito limitata dalla preferenza che i partner non tocchino e non guardino i loro genitali. Per alcuni maschi l’attività sessuale è accompagnata dalla fantasia di essere lesbiche o che la partner sia un uomo ed essi siano donne.

Negli adolescenti le caratteristiche cliniche possono somigliare o a quelle dei bambini o a quelle degli adulti, a seconda del livello di sviluppo del soggetto. L’adolescente può giungere all’osservazione perché i genitori o gli insegnanti sono preoccupati per l’isolamento sociale o per le prese in giro o il rifiuto da parte dei compagni. In questi casi la diagnosi dovrebbe essere riservata a quegli adolescenti che sembrano identificati con l’altro sesso. Il disagio o la menomazione nei soggetti con disturbo d’identità si manifestano in modo differente nel corso della vita. Nei bambini piccoli, il disagio si manifesta tramite la dichiarata scontentezza riguardo alla propria assegnazione sessuale che porta con il tempo all’isolamento e al disagio.

Decorso Per i bambini è verso i 2 e i 4 anni e alcuni genitori riferiscono che il bambino ha sempre avuto interessi propri del sesso opposto. Alcuni adolescenti possono sviluppare un’identificazione col sesso opposto più netta, e richiedere interventi per il cambiamento di sesso. Nei maschi adulti esistono due diverse vie per lo sviluppo di un disturbo tale. Il primo è una continuazione di un disturbo esordito nell’adolescenza. Nell’altro tipo, i segni più manifesti di identificazione si manifestano più tardi e più gradualmente, talvolta è concomitante con un feticismo di travestimento.

Un tale disturbo può essere differenziato da un semplice anticonformismo nei confronti del comportamento stereotipato sulla base del grado, della pervasività dei desideri, degli interessi e delle attività proprie del sesso opposto. Rappresenta è piuttosto una profonda alterazione del senso di identità del soggetto. Non si dovrebbe diagnosticare così il comportamento di quei bambini che semplicemente non si adattano allo stereotipo culturale, se non è presente la sindrome completa, incluso disagio e compromissione marcati.