Polmoni

i polmoni sono due, pari e simmetrici, appartenenti all’apparato respiratorio.

I polmoni sono rivestiti dalla pleura, che possiede due strati, tra i quali è contenuta una quantità minima di liquido pleurico, che ha la funzione di tenere attaccati i due foglietti pleurici, che a loro volta sono attaccati uno alla parete del polmone, e l’altro alla parete della gabbia toracica.

Inoltre il liquido pleurico distribuisce la pressione della gabbia toracica in maniera uniforme su tutta la superficie polmonare (Legge di Pascal: la pressione applicata sulla superficie libera di un fluido si propaga su tutte le pareti del contenitore in maniera uguale )

Un’eventuale entrata di aria tra i due foglietti della pleura li separerebbe ed essa non sarebbe più in grado di far aderire il polmone alla cassa toracica.

I polmoni quindi si ripiegherebbero su loro stessi. I polmoni infatti tendono a collassare, mentre la cassa toracica tende ad allargarsi.

Polmoni e cassa toracica sono in equilibrio soltanto nell’attimo in cui si termina di espirare l’aria, in condizioni normali (dopo una espirazione forzata non è una condizione di equilibrio).

Ciò è importante, poiché significa che l’espirazione è un fatto “spontaneo”, infatti tende all’equilibrio, mentre l’inspirazione richiede un notevole lavoro muscolare.

Proprio per questo i muscoli intercostali interni, deputati all’abbassamento delle vertebre durante l’espirazione, devono svolgere un compito minimo, poiché il sistema tende spontaneamente alla condizione post-espiratoria.

Essi invece sono importanti nella espirazione forzata. Durante la fase della inspirazione il diaframma si contrae e le costole si allagano e si sollevano.

Siccome il torace e i polmoni possiedono differenti raggi di curvatura essi scivolano sull’interno della cassa toracica; lo scivolamento è reso possibile dal liquido pleurico. Alla fine di una inspirazione in condizioni normali il diaframma e gli intercostali esterni finiscono di contrarsi, e dopo l’espirazione si torna alla condizione di equilibrio, senza dispendio di energia.

Nel caso di inspirazione o espirazioni forzate aumenta il volume dell’aria ispirato o espirata.

Questi volumi possono essere misurati con lo spirometro. Tutte le sostanze che non vengono assorbite dalla rete capillare venosa vengono prelevate dai capillari linfatici.

Essi quindi drenano liquidi e grosse molecole, operando a pressioni molto basse (12 mmHg circa, a livello dei capillari, 1 o 2 mmHg a livello dei grossi dotti linfatici).

Un eventuale aumento di pressione a livello dei capillari venosi può rendere nullo il ÆP verso l’interno del capillare, e ciò impedirà l’assorbimento dei liquidi interstiziali (edema).