Caratteri Generali Materia Vivente

– capacità di autoriproduzione – inesistenza della generazione spontanea della vita – PASTEUR

– capacità di autoriproduzione – inesistenza della generazione spontanea della vita – PASTEUR

Come prosecuzione naturale delle linee di ricerca precedenti, Pasteur affrontò il problema dell'origine dei microrganismi. Secondo la teoria della generazione spontanea, all'epoca dominante, i microrganismi si originavano spontaneamente dalle sostanze organiche. Incoraggiato dai risultati di Francesco Redi, risalenti al XVII secolo, Pasteur con alcuni esperimenti cruciali riuscì a dimostrare che l'antica teoria non aveva alcun fondamento. Questi risultati diedero inizio a un'aspra polemica con il biologo francese Félix Pouchet, che si concluse con l'accettazione dei risultati di Pasteur da parte dell'Académie des Sciences (1864).

Tra le teorie evoluzioniste di Lamarck vi è il cosiddetto "trasformismo", secondo il quale le prime forme di vita si originarono per generazione spontanea e diedero origine a tutte le forme più complesse per trasformazioni successive causate da mutazioni ambientali. Lamarck, inoltre, condivideva la concezione di Georges Cuvier e Geoffroy Saint-Hilaire, secondo la quale gli animali in natura erano disposti lungo una scala naturale continua. Capisaldi delle sue teorie sono i mutamenti delle strutture corporee dovuti "all'uso e al disuso delle parti" (prima legge dell'evoluzionismo lamarckiano) e "l'ereditarietà dei caratteri acquisiti" (seconda legge dell'evoluzionismo lamarckiano). Le sue ipotesi furono pubblicate per la prima volta nella Philosophie zoologique (1809) e poi riesposte in molti scritti successivi. Lamarck morì povero e cieco, e l'importanza della sua opera fu riconosciuta soltanto diverso tempo dopo la sua scomparsa.A partire dagli scritti del geologo Adam Sedgwick e del naturalista John Henslow, Charles Darwin elaborò la teoria dell'evoluzionismo, secondo cui in natura è l'ambiente a determinare il successo riproduttivo di individui e gruppi di esseri viventi attraverso il meccanismo della selezione naturale, che promuove i caratteri adattativi ed elimina quelli svantaggiosi. Darwin la pubblicò nel 1859 con il suo celebre trattato L'origine delle specie.

Cellula
•    unità fondamentale della materia vivente
•    costituita da:
o    una porzione di materia (citoplasma)
o    membrana plasmatica (o plasmalemma)
o    almeno una molecola di DNA (che registra l’info genetica necessaria alla strutturazione e funzionamento della cellula)
o    enzimi (necessari all’accrescimento e moltiplicazione della cellula)
•    tipi:
o    procariotiche (le più semplici)
o    eucariotiche
o    archeobatteri
 
Teoria Cellulare

Schleiden, Mathias Jakob (Amburgo 1804 – Francoforte sul Meno 1881), botanico tedesco, noto per avere formulato la teoria cellulare insieme al fisiologo Theodor Schwann. Abbandonati gli studi giuridici, Schleiden si dedicò alla botanica, insegnando questa disciplina all'Università di Jena (1839-1862). Dall'osservazione delle piante e dei loro tessuti al microscopio, ipotizzò che esse fossero costituite da unità fondamentali, viventi e in grado di riprodursi, chiamate cellule (1838). L'anno successivo Schwann estese la teoria cellulare alla zoologia, fornendo così alle specie animali e vegetali una struttura di base comune. La teoria cellulare rappresenta ancora oggi uno dei fondamenti della biologia moderna.

Organismi monocellulari e pluricellulari

•    monocellulari (formati da cellule procariotiche o eucariotiche)
•    pluricellulari (solo cellule eucariotiche)
o    differenziamento cellulare, negli organismi pluricellulari, i vari tipi di cellula presentano forme, strutture e corredi enzimatici diversi, a seconda della funzione svolta.