Disinfezione: ha come obbiettivo l’uccisione di ogni eventuale patogeno presente sul materiale sottoposto a tale trattamento.
Può essere effettuata con varie sostanze chimiche dette appunto disinfettanti, queste agiscono con vari meccanismi:
1) Denaturazione delle proteine per combinazione con gruppi solfidrici, per alchilazione anche di altri gruppi polari.
2) Ossidazione di gruppi solfidrici liberi o di altri gruppi funzionali di enzimi.
3) Alterazione della membrana per solubilizzazione di lipidi.
Vi sono alcuni fattori che influenzano l’attività disinfettante, come il tempo(esiste un tempo minimo al di sotto del quale la disinfezione non può essere ritenuta efficace, e lo stesso vale per la concentrazione, il pH, il tipo di microrganismo (alcuni disinfettanti sono innocui per alcuni microrganismi), si deve considerare inoltre la natura del materiale da disinfettare per scegliere una adeguata sostanza disinfettante.
Sterilizzazione: ha come obbiettivo invece l’uccisione di ogni microrganismo patogeno o meno sul materiale sottoposto. Può essere effettuata con mezzi fisici e chimici.
Avviene con diversi metodi a seconda del materiale da sterilizzare:
Filtrazione: usata per materiali in soluzione e termosensibili, consiste passaggio del liquido attraverso filtri dotati di pori di massimo 0.5 micron.
Stufe a secco: garantiscono la sterilizzazione di materiali termoresistenti a temperature non inferiori a 140° per un tempo minimo di 3 ore.
Autoclave: viene utilizzato nell’autoclave il potere sterilizzante del vapore acqueo a 110-120° e può essere attuata per minor tempo.
Radiazioni ionizzanti: sono utilizzate spesso per sterilizzare materiale ospedaliero, protesi e strumenti di laboratorio.
Vapori di formaldeide o ossido di etilene gassoso sono impiegati in alcuni casi come sterilizzanti chimici.