La farmacologia è l'insieme di discipline deputate allo studio del farmaco. Il primo testo risale agli egizi, nel 2000 a.C. Nasce come esigenza medica ma ha come oggetto d'indagine il farmaco e non la malattia. Il farmaco, a sua volta, può essere usato come strumento d'indagine dei meccanismi biologici.
La farmacologia è l'insieme di discipline deputate allo studio del farmaco. Il primo testo risale agli egizi, nel 2000 a.C. Nasce come esigenza medica ma ha come oggetto d'indagine il farmaco e non la malattia. Il farmaco, a sua volta, può essere usato come strumento d'indagine dei meccanismi biologici.
Il farmaco è definito come qualunque agente esogeno o endogeno in grado di alterare un processo biologico attraverso interazioni fisiche o più comunemente chimiche (farmacologia classica). In questa visione non rientrano quindi altri tipi di farmaco, come il rimedio omeopatico; la farmacologia delle piante officinali invece rientra nella “farmacologia ufficiale”.
L'alterazione biologica indotta dal farmaco può essere usata per correggere un'altra alterazione, dovuta ad una patologia (farmacoterapia).
Lo studio del farmaco parte da una sperimentazione preclinica in cui si cerca di capire meccanismi, farmacodinamica, farmacocinetica e tossicità; dopo ciò inizia la fase clinica in cui si guarda appunto ad un possibile utilizzo clinico, questa si articola in quattro fasi che vanno dalla sperimentazione su soggetti sani all'utilizzo finale contro la patologia.
Le modalità di interazione tra farmaco e molecola biologica sono diverse, nella maggior parte dei casi esso interagisce con specifiche macromolecole presenti nell'organismo, che hanno un ruolo importante nell'esplicazione delle funzioni biologiche, quali enzimi, pompe ATPasiche, canali ionici o recettori.
I recettori sono strutture proteiche di membrana o citoplasmatiche che hanno di per sé capacità di accoppiarsi a un ligando.
Quando un farmaco si associa a un recettore si ha un'interazione chimica che può avvenire attraverso legami ionici o covalenti, ma più spesso si hanno interazioni deboli come le forze di Van der Waals. L'interazione è selettiva. Quando un ligando si lega al recettore lo attiva inducendo una modifica allosterica del complesso che produce un effetto specifico (es. attivazione dell'adenilato-ciclasi con aumento della produzione del cAMP).
I farmaci si dividono in tre categorie a seconda degli effetti che producono:
• Agonista: si sostituisce al mediatore endogeno mimandone l'attività.
• Antagonista: si lega al recettore senza stimolarlo, quindi senza innescare le modifiche allosteriche; in questo caso il farmaco impedisce l'accesso della molecola endogena al recettore.
•Agonista inverso: si lega al recettore producendo l'effetto opposto di quello che produrrebbe la molecola endogena, questo tipo di farmaco agisce, bloccandola, solo se presente un'attività basale nella cellula.
La farmacologia si articola in farmacocinetica e farmacodinamica. La farmacocinetica studia l'azione dell'organismo sul farmaco (assorbimento, distribuzione, biotrasformazione, eliminazione); la farmacodinamica studia l'azione del farmaco sull'organismo.