L'ansia è la risposta ad uno stimolo di allarme che produce effetti dannosi a livello degli organi, anche di tipo psichico. Si hanno varie sfaccettature di questa patologia. È uno stato fisiologico perciò regolata dal sistema limbico, in cui si hanno vari nuclei quali amigdala o ippocampo in collegamento con altri centri, come il centro che regola il ciclo sonno-veglia. Il mediatore più coinvolto è inibitorio, il GABA, con effetti di controllo dell'eccitabilità di queste strutture; ha quindi un'azione antiansia.
L'ansia è la risposta ad uno stimolo di allarme che produce effetti dannosi a livello degli organi, anche di tipo psichico. Si hanno varie sfaccettature di questa patologia. È uno stato fisiologico perciò regolata dal sistema limbico, in cui si hanno vari nuclei quali amigdala o ippocampo in collegamento con altri centri, come il centro che regola il ciclo sonno-veglia. Il mediatore più coinvolto è inibitorio, il GABA, con effetti di controllo dell'eccitabilità di queste strutture; ha quindi un'azione antiansia. I fattori stimolanti sono sostanza endogene chiamate β-carboline, che stimolano sia il sistema limbico che la periferia. In realtà si pensa che esistano β-carboline ansiogene e ansiolitiche e che l'ansia derivi dallo spostamento dell'equilibrio tra queste due β-carboline e che questi mediatori siano influenzati da ormoni.
I primi farmaci utilizzati nell'ansia sono i barbiturici, non sono ansiolitici ma ipnotici. Il GABA ha la sua azione su un recettore canale disposto su un canale al cloro, l'ingresso di cloruri determina una iperpolarizzazione del neurone, quindi una resistenza alla stimolazione.
Benzodiazepine
Tra i farmaci ansiolitici si hanno il clordiazepossido (librium), il diazepam (valium), ecc. Sono farmaci che riducono l'eccitabilità neuronale, per questo si è ipotizzata un'azione sul recettore del GABA. In realtà non si legano al recettore ma in un altro sito del canale al cloro. L'azione delle benzodiazepine non è diretta ma permettono un maggior legame del GABA al recettore; sono modulatori allosterici. Anche i barbiturici agiscono sul canale al cloro, indipendentemente dal GABA. Per questo canale esistono numerosi agonisti (anche parziali), antagonisti e agonisti inversi.
Tra i sintomi ricorrenti dell'ansia vi è l'insonnia; per questo si usano sostanze euipniche.
Dato che le benzodiazepine influiscono sul sonno sono euipniche, talvolta direttamente ipnotiche o anche preanestetiche o anestetiche. Questo controllo sull'eccitabilità neuronale si può estendere ad altre zone, non correlate al sonno, perciò si hanno anche benzodiazepine anticonvulsivanti.
La modulazione allosterica non è nata per un farmaco, i mediatori endogeni di questa funzione sono le β-carboline. Le benzodiazepine attivano il canale al cloro anche indipendentemente dal GABA, anche se le opinioni sono contrastanti; ciò è dovuto all'attività antiepilettica delle benzodiazepine, che si esprime anche in zone cerebrali in cui non è presente il GABA.
I canali al cloro sono localizzati sui mitocondri anche a livello cardiaco, dove modulano i flussi ionici e la contrattilità miocardica indipendentemente dal GABA.
Clonazpam.
Agisce nell'insufficienza cardiaca favorendo i flussi ionici nei mitocondri delle cellule miocardiche.
Le principali bezodiazepine ipnotiche sono: nitrazepam, triazolam, flunitrazepam, diazepam e lorazepm (tavor). Sono usate anche in preanestesia o anestesia lieve, non aboliscono i riflessi viscerali profondi, sono utilizzate per interventi superficiali.
Diazepam, clonazepam e nitrazepam.
Sono usati come anticonvulsivanti o miorilassanti, per attività anomale degli impulsi muscolari. Hanno anche ripercussioni sul tono muscolare, determinate dalla via che collega il sistema limbico al centro sonno-veglia: questi centri sono collegati da fibre ascendenti della sostanza reticolare, mentre le fibre discendenti che partono dalla sostanza reticolare regolano il tono muscolare. Questi farmaci non sono così selettivi da colpire solo le vie ascendenti e si ha un rilassamento muscolare, utile in caso di convulsioni.
Sono farmaci ben tollerati ma con effetti collaterali legati anche al meccanismo d'azione in quanto l'ansia e lo stato di vigilanza talvolta sono utili; l'abbattimento di questo stato produce effetti sedativi, diminuzione della memorizzazione e diminuita capacità di reazione e riflessi. L'ansiolitico può essere assunto durante la giornata, effetti collaterali come sedazione e modificazioni della memoria sono molto rilevanti specialmente in soggetti anziani, si necessita un uso attento anche nei bambini, in quanto possono diventare eccitatori per lo scarso controllo dei neuroni inibitori. Un altro effetto particolarmente gravoso è la dipendenza, che porta a crisi d'astinenza; l'assunzione non può essere interrotta bruscamente altrimenti si va incontro ad ansia eccessiva con notazioni paranoidi. In passato non si pensava ci fosse dipendenza, si pensava che il problema fosse legato all'uso eccessivo. Molte benzodiazepine, essendo alogenate o nitroderivate, sono epatotossiche nel lungo periodo.
Lorazepam (tavor).
Veniva usato come ansiolitico ed euipnico; un'assunzione anomala è nata dall'errata diagnosi di ansia per alcune forme di depressione. Per passare senza traumi da una terapia con benzodiazepine a una con antidepressivi occorrono almeno tre mesi.
Gli agonisti parziali non hanno effetti drastici, l'iperstimolazione potrebbe portare alla downregulation recettoriale; questi farmaci non sono ancora in commercio.
Gli ansiogeni, agonisti inversi, chiudono il canale al cloro o ostacolano il GABA; sono analettici insieme all'unico antagonista disponibile (flumazenil). Queste sostanze sono usate in caso di coma superficiale. L'ipotesi è che il coma superficiale sia dovuto a ipersecrezione (traumatica) di β-carboline endogene, che abbattono il canale del cloro. Alcuni soggetti sono stati svegliati con il flumazenil.