Patologia non grave che colpisce il fegato, reazione infiammatoria che comporta necrosi parenchimale; presenta molte resistenze dovute all'esistenza di moltissime varianti (almeno 6) distribuite in modo disuniforme (1a e 1b da noi, 4 nel centro europa, 5 e 6 in medio oriente e sud-est asiatico). Evolve in cirrosi epatica e carcinoma epatico. Il primo approccio alla malattia si esegue con l'interferone.
Interferone α (2a e 2b).
Patologia non grave che colpisce il fegato, reazione infiammatoria che comporta necrosi parenchimale; presenta molte resistenze dovute all'esistenza di moltissime varianti (almeno 6) distribuite in modo disuniforme (1a e 1b da noi, 4 nel centro europa, 5 e 6 in medio oriente e sud-est asiatico). Evolve in cirrosi epatica e carcinoma epatico. Il primo approccio alla malattia si esegue con l'interferone.
Interferone α (2a e 2b).
Il 2b ha una più lunga durata d'azione, entrambi vengono complessati con polietilenglicole e possono essere somministrati una volta alla settimana. Gli interferoni provocano una forma simil-influenzale, disturbi del sonno, alopecia, depressione ed altri effetti.
Ribavirina.
È un inibitore la RNA-polimerasi e un sostituto della guanosina. Deve essere somministrato giornalmente, ma può essere assunto per os. Tra gli effetti collaterali si hanno anemia, disturbi gastrointestinali e teratogenesi (anche maschile).
Si stanno sviluppando nuovi farmaci, nati dallo studio sul virus, sul suo genoma e rivestimento.
I genoma produce una molecola con diverse porzioni: strutturali (per il rivestimento) e funzionali (per la trascrizione). Su alcune di queste porzioni si possono fare interventi farmacologici.
Direct acting antivirus(DAA)
Attivi sulla proteina 3NS3A4, boceprevir e telaprevir sono quasi in commercio anche in italia
Inibitori delle polimerasi NS5
Sono analoghi nucleosidici e non nucleosidici; tra questi si hanno mericitabina e tegobuvir.
Interferone λ.
Modula l'espressione di alcuni geni all'interno delle cellule epatiche; fa da promotore della sintesi di enzimi che distruggono il virus. Attiva quindi fattori di difesa.
Il meccanismo di questo interferone è analogo all'interferone α, ma agisce su promoter diversi. Dovrebbero essere usati in combinazione ma si ha un sinergismo di effetti collaterali (ed è costoso).
I farmaci attualmente in sviluppo agiscono sui punti chiave dell'attacco virale alla cellula ospite; attualmente la maggior parte delle strategie è orientata sull'ingresso:
• Attraverso recettori per LDL. Non dannoso, il virus non si duplica.
• Attraverso elementi di membrana presenti sulle nostre cellule che fanno da aggancio (occludina e claudina), proteine gap-junction.Per questa via ci sono molecole in via di sperimentazione.
Sono nati anche anticorpi contro le proteine di rivestimento del virus (farmaci in fase 2), se si bloccano le proteine il virus non riesce ad entrare.
Ezetimibe.
È un farmaco antidislipemico utilizzato anche per i virus in quanto blocca l'ingresso nella cellula.
Ergotinib.
Inibisce i fattori di crescita a irosinchinasi, non permette l'ingresso del virus.
Inibitori della fosfatidilinositolo-4-chinasi, per la trascrizione del segnale.
DGAT (gliceraldeide transferasi), usati anche contro l'obesità.
Silimarina (silibinina).
È usata in associazione alla ribavirina o all'interferone.
Inibitori delle ciclofilline
Le ciclofilline sono proteine con diverse funzioni nell'ambito della cellula: per la moltiplicazione, per la formazione dei lipidi, per funzioni mitocondriali e apoptosi, per l'ingresso e l'espressione del virus.
Ciclosporina.
Agisce sulle ciclofilline, è un immunosoppressore usato nei trapianti renali. Non può essere usata sull'epatite C perché l'effetto immunodeprimente è eccessivo.
Alisporivir.
Farmaco in fase 3, efficace antivirale per l'epatite C.