Questa malattia spesso comporta gravi compromissioni della capacità di avere una vita autonoma. La patologia causa l'attenuazione della capacità di memoria, della capacità di adattamento alle situazioni e disorientamento. L'alzheimer senile è una patologia quasi fisiologica. Nelle forme familiari si è rilevata la presenza anomala di una proteina APP (amiloide precursor protein), che viene tagliata in porzioni più piccole, di 40-42 aminoacidi (la porzione da 40 è meno tossica).
Questa malattia spesso comporta gravi compromissioni della capacità di avere una vita autonoma. La patologia causa l'attenuazione della capacità di memoria, della capacità di adattamento alle situazioni e disorientamento. L'alzheimer senile è una patologia quasi fisiologica. Nelle forme familiari si è rilevata la presenza anomala di una proteina APP (amiloide precursor protein), che viene tagliata in porzioni più piccole, di 40-42 aminoacidi (la porzione da 40 è meno tossica).
Se si ha produzione eccessiva di β-amiloide ad opera della secretasi-β si può avere lo sviluppo del fenomeno patologico. Ciò può dipendere da mutazioni geniche con aumentata formazione di questa proteina. Si possono avere anche forme sporadiche per cui il mancato metabolismo e l'accumulo di questa proteina nei neuroni interferisce sulla trasmissione degli impulsi; questa tossicità si manifesta principalmente nei neuroni colinergici, che hanno un ruolo sull'apprendimento e sulla memoria a breve termine.
Il primo approccio alla terapia era quello di aumentare l'acetilcolina, quindi si iniziò somministrando derivati della colina, privo di efficacia se non è presente un sistema enzimatico che la trasforma in acetilcolina. Successivamente si passò all'utilizzo di inibitori delle acetilcolinesterasi. I farmaci più rilevanti a livello del sistema nervoso centrale sono la tacrina (non più utilizzata perché epatotossica), la rivastigmina, la galantamina e il donepezil. Questi farmaci hanno profili farmacocinetici diversi, si va da un effetto rapido (di qualche ora) a effetti prolungati.
Presentano però effetti collaterali quali effetti sul sistema colinergico come nausea, che danno adattamento dopo qualche settimana. Si hanno anche effetti locali quali insonnia e irrequietezza.
Con questi farmaci non si elimina il processo infiammatorio quindi si cercarono farmaci che potessero inibire gli aminoacidi eccitatori (aspartato e glutammato).
Memantina.
Farmaco che protegge dall'azione di esiti dovuti a alterazioni neuronali.
Dato che si ha uno stato infiammatorio si possono utilizzare inibitori delle COX, come naproxene e rofecoxib.
Sono in studio anche farmaci inibitori delle β-secretasi; ci sono anche sostanze che aumentano il catabolismo della β-amiloide.
Una certa attività è legata alla somministrazione di statine (silvastatina) che hanno meccanismi di protezione verso la β-amiloide.