La gotta
Malattia infiammatoria che nasce come disordine metabolico, dato da un’anomala metabolizzazione degli acidi nucleici. Le purine sono trasformate in ipoxantina e xantina fino alla formazione dell’acido urico attraverso due passaggi della xantina ossidasi; l’acido urico viene escreto per via urinaria, in piccola parte come filtrazione ma in grande parte come secrezione tubulare (trasporto attivo).
Se l’acido urico non viene escreto può indurre fenomeni infiammatori evidenti nell’articolazione del ginocchio, della caviglia e in alcune articolazioni del piede; accompagnate da un’intenso dolore dovuto sia a fenomeni infiammatori sia a fenomeni meccanici in quanto i cristalli corrodono l’articolazione e stimolano la sensibilità dolorifica. L’acido urico essendo un cristallo solido tende ad essere fagocitato dai neutrofili. Si forma un’invaginazione della membrana del fagocita e la cellula procede all’attivazione dei lisosomi per cui si ha la digestione delle formazioni granulomatose. L’attivazione lisosomiale può formare chinine, acido arachidonico e dare il via alla reazione infiammatoria. Successivamente vengono interessate altre cellule come i mastociti che liberano istamina e vanno a consolidare la reazione infiammatoria.
Le cellule interessate sono numerose e liberano varie citochine compresa interleuchina1, che stimola il centro termoregolatore e provoca febbre.
L’origine di questa malattia è metabolica e associata alla produzione di acido urico.
Questa patologia era molto comune in passato, attualmente è molto ridotta; l’eccessiva quantità di carne (rossa, soprattutto cacciagione) aggravala patologia. Una strategia da attuare è l’eliminazione di carni rosse, se non si risolve la malattia si devono utilizzare farmaci.
Colchicina
Antigottoso e antitumorale (con pochi utilizzi per gli effetti collaterali sistemici).
Come antigottoso i dosaggi sono bassi e non producono un’inibizione della mitosi, però inibisce la fagocitosi, realizzato attraverso la formazione di microtubuli.
Colichicina effetti collaterali
La tossicità come antitumorale è dovuta all’interferenza con il flusso assonico, che avviene attraverso formazioni microtubulari. Bloccando la formazione di microtubuli a basse dosi solo le cellule del torrente circolatorio sono colpite dall’effetto del farmaco; ovviamente si ha il blocco anche degli effetti a valle. Si hanno altri meccanismi di supporto come l’inibizione della liberazione di fattori chemiotattici da parte di fattori proinfiammatori (leucotrieni e interleuchina1). Dato che non vengono attivati i lisosomi non vengono attivati i granuli mastocitari, quindi non si ha liberazione di istamina.
Provoca danni al distretto gastrointestinale come ulcerazioni o gastriti.
Non si usano tutti i FANS perché i salicilati sono controindicati nella gotta in quanto ostacolano l’eliminazione di acido urico, la stessa aspirina trattiene acido urico, per diventare uricosurica si necessitano dosaggi molto elevati.
Il fenilbutazone è antiinfiammatorio e uricosurico, alcuni derivati sono specializzati per questa azione e vengono utilizzati specificatamente per questa patologia: sulfinpirazone e benzbromarone.
La strategia più mirata è l’azione sulla xantina ossidasi.
Allopurinolo
Inibisce la trasformazione della xantina in acido urico. In grandi quantità aumenta i metaboliti intermedi come l’acido rotico (tossico) che presentano tossicità centrali ed epatiche. Questo farmaco viene quindi usato in combinazione con altri farmaci; il blocco è parziale in modo da attenuare la patologia. Si combina con uricosurici, dieta corretta e se la patologia è importante anche la colchicina. Questo farmaco può provocare una depressione del midollo emopoietico con anemia e agranulocitosi.