1. Protezione meccanica
2. Funzione di barriera (sostanze chimiche, microrganismi, radiazioni, UV, evita la perdita di acqua)
3. Omeostasi termica
4. Omeostasi pressoria
5. Funzione sensoria
6. Funzione immunologia
7. Funzione di deposito e sintesi
8. Funzione escretiva
1. Protezione meccanica
2. Funzione di barriera (sostanze chimiche, microrganismi, radiazioni, UV, evita la perdita di acqua)
3. Omeostasi termica
4. Omeostasi pressoria
5. Funzione sensoria
6. Funzione immunologia
7. Funzione di deposito e sintesi
8. Funzione escretiva
Funzione di termoregolazione
La pelle ha un ruolo primario nel mantenere la temperatura corporea interna attorno al valore di 37 °C. La temperatura corporea dipende dall'equilibrio fra la produzione di calore, che avviene principalmente nel fegato e nei muscoli scheletrici, e la dispersione del calore stesso, che si verifica con la respirazione ma principalmente proprio attraverso la cute.
Il calore prodotto dall’organismo raggiunge la cute mediante:
· circolazione sanguigna (tono arteriolare);
· conduzione (contrastato dal tessuto adiposo sottocutaneo, che ha un importante ruolo coibente termico, essendo cinque volte meno permeabile al calore dei tessuti acquosi).
Ci sono due tipi di regolazione della temperatura, involontaria e volontaria (comportamentale).
La cute disperde calore per:
· conduzione (solo se immersa in un liquido freddo);
· convezione (solo se la temperatura esterna è bassa e c’è una forte ventilazione);
· irraggiamento termico (l'irraggiamento è tanto maggiore quanto più elevata è la temperatura cutanea e quest'ultima può essere incrementata o ridotta dai centri ipotalamici che regolano l'afflusso del sangue alla cute mediante la variazione del tono muscolare delle arteriole);
· evaporazione (sudorazione eccrina).
In presenza di elevate temperature ambientali interviene principalmente la sudorazione. Le ghiandole sudoripare eccrine divengono funzionanti su tutta la superficie corporea quando la temperatura supera i 29 °C e Ia loro attività è massima a 45°C. L'efficienza della perdita di calore con questo meccanismo risente dell'umidità dell'aria e della ventilazione ed è pertanto più elevata nei climi caldi e secchi rispetto a quelli caldi e umidi. Un ruolo minore, ma non trascurabile in certe situazioni ambientali e in particolare nelle razze di colore, ha nel bilancio energetico dell'organismo anche il calore assunto dall'esterno che la cute è in grado di trattenere e di cedere ai tessuti profondi.
Funzione immunologica
La cute è un organo immunologicamente attivo, in grado di iniziare e mantenere le risposte infiammatorie e immunitarie verso sostanze potenzialmente nocive che provengono dall’esterno (allergeni, irritanti, microrganismi) o dall’interno (farmaci, tossine).
Numerosi stipiti cellulari (residenti o no, come linfociti e monociti) possono iniziare e regolare reazioni infiammatorie e immunitarie; le cellule che hanno un ruolo immunologico sono:
· linfociti T e B, ricircolanti, ad homing cutaneo preferenziale;
· cellule della linea monocito-macrofagica ricircolanti (cellule di Langerhans, dendrociti dermici, cellule indeterminate del derma);
· cheratinociti;
· cellule endoteliali.
L’insieme di queste cellule costituisce il sistema immunitario cutaneo (SALT), che ha analogie con IL GALT (gastrico) e il BALT (polmone), ma non contiene linfociti B IgA-secernenti.
I cheratinociti hanno un ruolo immunologico e secernono un ampio numero di citochine (rilasciate soprattutto in seguito a danno dell’epidermide), modulando i fenomeni infiammatori e proliferativi della cute.
Le principali citochine sono:
· pro-infiammatorie (IL-1, IL-6, IL-7, IL-8 e TNF-a);
· anti-infiammatorie (IL-10, IL-1 e TGF-b);
· fattori di crescita (TGF a e b, GM-CSF, PDGF, bFGF).
Le sostanze chimiche e i fattori ambientali irritanti compromettono la funzione di barriera, favorendo la sintesi e la liberazione di citochine. L’amplificazione e la persistenza della flogosi cutanea intervengono in un secondo momento, con coinvolgimento delle APC e dei linfociti T.
Le cellule endoteliali hanno un ruolo importante perché esprimono molecole di adesione (ICAM-1, VCAM-1, E-selectina) importanti per l’adesione e la chemiotassi; inoltre producono fattori di crescita tissutale.
I linfociti, nella cute normale, sono pochi, prevalentemente T CD8+. Gli antigeni possono essere esogeni o endogeni: i linfociti T li riconoscono solo se sono presentati da APC, grazie all’interazione tra TCR e MHC.
Qualsiasi cellula della cute con MHC può funzionare da APC; le principali sono i macrofagi, le cellule di Langerhans, i linfociti B e le cellule dendritiche.