Le pareti delle arterie sono organizzate in tre tonache concentriche:
1. INTIMA: cellule endoteliali di rivestimento del lume interno;
2. MEDIA: cellule muscolari lisce orientate trasversalmente
3. AVVENTIZIA: fibre collagene e fibroblasti orientati longitudinalmente.
Tra la media e l’intima c’è la lamina elastica interna.
Tra la media e l’avventizia c’è la lamina elastica esterna.
Le arterie si dividono sulla base del calibro e della struttura della parete vascolare in:
arterie elastiche, arterie muscolari, arterìole.
AORTA
Grande arteria del ventricolo sx. presente un ramo scendente, un arco e un ramo discendente.
Dall’arco dell’aorta originano:
- Il tronco brachio-cefalico di dx da cui si originano: carotide comune di dx e succlavia di dx
La carotide comune di dx e la succlavia di dx si trovano dietro l’articolazione sterno-clavicolare.
La succlavia di dx sta sopra la 1°costa.
- L’arteria carotide comune di sx
- L’arteria succlavia di sx (sopra la 1° costa).
ARTERIA CAROTIDE COMUNE
Sale nel collo insieme alla vena giugulare interna e al nervo vago avvolti da una guaina fibrosa che è una dipendenza della fascia cervicale media (fascio vasculo-nervoso del collo).
A livello del margine superiore della laringe (cioè della cartilagine tiroidea) dà la carotide esterna e la carotide interna.
ARTERIA CAROTIDE ESTERNA
Irrorazione esterna del cranio, faccia e collo.
Dà molti rami collaterali per es. l’arteria linguale; la tiroide superiore perché la tiroide inferiore origina dall’arteria succlavia; la facciale che percorre la faccia e a livello dell’angolo del naso si anastomizza con l’arteria oftalmica che proviene dalla carotide interna; l’arteria occipitale; l’arteria faringea ascendente.
La carotide esterna – che dà 2 rami terminali
- L’arteria temporale superficiale: origina nella parotide e irrora la parotide, l’articolazione
temporo-mandibolare, il muscolo massetere e il muscolo temporale. - L’arteria mascellare interna: origina nella paratiroide. Attraversa la fossa infratemporale e il
muscolo pterigoideo esterno e termina nella fossa pterigo-palatina. Irrora la faccia.
Collaterale dell’arteria mascellare interna
- Arteria meningea – media: dalla fossa infratemporale sale nel foro spinoso e
giunge nella fossa cranica media. Qui emette dei rami collaterali:
uno irrora il muscolo tensore del timpano (arteria timpanica superiore); un altro collaterale (ramo anastomotico) attraversa la fessura orbitaria superiore, entra nella cavità orbitaria dove si anastomizza con l’arteria lacrimale che origina però dalla carotide interna. - Arteria palatina-maggiore: nella fossa pterigo-mascellare attraversa il canale pterigo-palatino; emerge sulla volta del palato (attraverso il foro palatino maggiore) e si dirige in avanti.
A livello del margine alveolare del palato duro entra nel canale incisivo e quindi si anastomizza con un ramo dell’arteria sfeno-palatina. - Arteria palatina – minore: rami della palatina maggiore; irrora il palato molle.
Il ramo terminale dell’arteria mascellare è: - L’arteria sfeno – palatina: dalla fossa infratemporale entra nella fossa pterigo-mascellare e da qui, attraverso il foro sfeno-palatino entra nelle cavità nasali andando ad irrorare il setto nasale. Si anastomizza con le arterie etmoidali che provengono dall’arteria oftalmica (carotide interna): anastomosi interna-esterna.
L’arteria mascellare non ha un corrispettivo venoso. Esiste il plesso pterigoideo che rappresenta il drenaggio venoso di tutti i territori irrorati dalla mascellare. Questo plesso sta nella fossa infratemporale.
ARTERIA CAROTIDE INTERNA
Attraversa il canale tiroideo dell’osso temporale ed entra in cavità cranica dove decorre sopra la membrana fibrocartilaginea che oblitera il foro lacero (o carotico) e ripiega verso l’alto, penetrando nel seno cavernoso con un tragitto a “S italica”.
A livello del processo clinoideo anteriore si fa verticale e buca la dura madre entrando nell’encefalo.
Prima però la carotide interna dà un ramo collaterale:
Ramo collaterale della carotide interna
- l’arteria oftalmica: questa attraversa il foro ottico insieme al nervo ottico e da qui entra nella cavità orbitaria dove si anastomizza con l’arteria facciale a livello dell’angolo del naso.
rami Collaterali dell’arteria oftalmica: - arterie etmoidali: anastomosi con l’arteria sfeno-palatina;
- arteria centrale della retina: origina dall’arteria ialoidea la cui parte distale degenera e
dà il canale ialoideo; la parte prossimale dà l’arteria centrale della retina. - Arteria lacrimale: si anastomizza con un ramo dell’arteria meningea media.
Per cui l’arteria carotide interna, dopo aver ceduto il suo collaterale si divide nei suoi rami terminali: - Arteria corioidea anteriore
- Arteria cerebrale anteriore: irrora i lobi frontale e parietale del cervello (sensibilità dell’arto inferiore + centro della minzione + muscoli del perineo) e la testa del nucleo caudato.
- Arteria cerebrale media:
~ Fibre perforanti: braccio anteriore della capsula interna; nucleo caudato e lenticolare.
~ Fibre corticali o silviane (perché decorrono nella scissura di Silvio). Irrora superfici laterali degli emisferi (Wernich e Broca); quasi tutta la sensibilità tranne arto inferiore e perineo.
– Arteria comunicante posteriore
Circolo Arterioso di Willis
Sistema anastomotico centrale tra le due carotidi interne e l’arteria basilare, originata dalla confluenza delle due arterie vertebrali.
Posteriormente, l’arteria basilare si divide nelle 2 arterie cerebrali posteriori, le quali sono collegate alle arterie carotidi interne dalle arterie comunicanti posteriori.
Anteriormente, le due arterie cerebrali anteriori che originano dalle arterie carotidi interne sono collegate tra loro dall’arteria comunicante anteriore impari. (l’arteria cerebrale media è esclusa dal poligono di Willis).
L’arteria corioidea anteriore irrora i plessi corioidei dei ventricoli laterali; braccio posteriore e ginocchio della capsula interna; glabo pallido, nucleo caudato, amigdala, l’ ipotalamo, nucleo rosso, ecc.
L’arteria carotide interna, passando dentro il canale carotideo dà rami collaterali per il ganglio di Gasser per l’ipotalamo e l’ipofisi.
ARTERIA SUCCLAVIA
Rami collaterali della succlavia
- Arteria vertebrale: passa attraverso i fori trasversali delle vertebre cervicali (da 6a all’atlante). Perfora la membrana atlanto occipitale posteriore e la dura madre e attraverso il foro occipitale entra nella cavità cranica. In corrispondenza del solco bulbo pontino si unisce con l’arteria contro laterale e forma l’arteria basilare. Dà come collaterali rami cervicali e intracranici (tra cui l’arteria cerebellare postero inferiore).
- Arteria basilare: dà i rami pontini (che vanno al ponte) e l’arteria cerebrale posteriore. Le arterie pontine possono causare la Millard Gubler.
L’arteria cerebrale posteriore va alla superficie mediale posteriore degli emisferi cerebrali e quindi alla scissura calcarina per cui può causare cecità corticale. Irrora il mesencefalo (Weber), il talamo, l’amigdala, l’ippocampo e la circonvoluzione temporale. Termina a livello della superficie laterale del tentorio con il nome di arteria calcarina.
Tronco tireocervicale
Il tronco tireocervicale origina dalla 1° porzione dell’arteria succlavia in prossimità del margine mediale del muscolo scaleno anteriore.
I suoi rami terminali sono:
- Arteria tiroidea inferiore
- Arteria soprascapolare (o trasversa della scapola): passa sopra il legamento trasverso della scapola
- Arteria cervicale superficiale
Arteria toracica interna o mammaria interna
- Tronco costo cervicale: in corrispondenza del collo della 1a costa si divide in:
- Arteria cervicale profonda
- Arteria intercostale suprema: va ad irrorare i primi spazi intercostali.
- Arteria trasversa del collo: nasce dalla 3a porzione dell’arteria succlavia.
ARTERIA ASCELLARE
È la continuazione della succlavia che, passando dietro al muscolo scaleno anteriore, tra clavicola e prima costa, diventa arteria ascellare.
Rami collaterali dell’arteria ascellare
- Arteria toracica suprema
- Arteria toracica laterale: si anastomizza tra l’altro con la toraci interna.
- Arteria sottoscapolare: dà la circonflessa della scapola
- Arteria circonflessa anteriore dell’omero
- Arteria circonflessa posteriore dell’omero
La circonflessa posteriore attraversa il quadrilatero di Velpau insieme al nervo ascellare.
L’arteria ascellare non dà rami terminali, ma continua a pieno canale con l’arteria brachiale (che nasce a livello del bordo inferiore del muscolo grande pettorale).
Circolo Anastomico della Spalla
Questo circolo anatomico arterioso permette una connessione tra le arterie succlavia, ascellare e brachiale, consentendo in questo modo il flusso di sangue ai territori periferici anche in caso di compressione di tratto arterioso.
L’arteria succlavia si anastomizza con l’arteria ascellare in 2 maniere:
posteriormente, grazie all’arteria traversa della scapola (o soprascapolare) e l’arteria traversa del collo (o scapolare posteriore) entrambi rami della succlavia. Queste si anastomizzano con l’arteria circonflessa della scapola (ramo dell’arteria sottoscapolare che a sua volta è ramo dell’arteria ascellare);
anteriormente, tramite l’arteria toracica interna (ramo della succlavia) che si anastomizza con l’arteria toracica laterale (ramo dell’ascellare) e tramite l’anastomosi tra l’arteria circonflessa anteriore e posteriore dell’omero (rami dell’arteria ascellare) con l’arteria brachiale profonda del braccio (ramo dell’arteria brachiale).
L’arteria toracica interna dopo l’anastomosi laterale scende giù e diventa arteria epigastrica superiore che si anastomizza con l’arteria epigastrica inferiore ( che deriva dall’arteria iliaca esterna o femorale).
ARTERIA BRACHIALE
È l’arteria principale del braccio ed è la continuazione dell’arteria ascellare. Scende medialmente e a livello del gomito si trova nel TRIANGOLO CUBITALE (è una depressione intermuscolare)
In questo punto si divide in due rami terminali:
- L’arteria ulnare (medialmente)
L’arteria radiale (lateralmente )
i rami terminali di queste due arterie a livello del palmo della mano si anastomizzano e formano 3 arcate:
- Palmare profonda
- Palmare superficiale
- Dorsale del carpo
ARTERIA TORACICA
È situata nel mediastino posteriore; è il tratto di aorta discendente che fa seguito all’arco dell’arto. Si estende da T4 a T12 (fino al forame aortico del diaframma) da dove prosegue come aorta addominale.
Per quanto riguarda la aorta discendente bisogna fare una precisazione, richiamando l’embriologia dell’intestino faringeo e primitivo.
L’intestino primitivo si distingue in
- Anteriore: va dall’esofago addominale all’ampolla di Vater del duodeno ed è irrorato dal tripode celiaco;
- Medio: finisce a metà del colon trasverso ed è irrorato dall’arteria mesenterica superiore;
- Posteriore: termina a livello della cloaca (linea pettinea dell’ano) ed è irrorato dall’arteria mesenterica inferiore.
Dunque, tutta la parte che sta sopra l’esofago addominale (faringe, esofago toracico e cervicale e bronchi) non è irrorato da queste 3 stazioni.
Arterie che irrorano la faringe
La faringe è irrorata dalle arterie faringee (rami collaterali dell’arteria faringea ascendente: carotide esterna).
Aorta toracica cosa irrora
il resto è irrorato dai rami collaterali dell’aorta toracica che sono:
- Arterie brachiali
- Arterie esofagee
- Arterie intercostali
- Arterie freniche superiori
Arterie intercostali
Le arterie intercostali (9-10 per lato) si dividono in rami anteriori e posteriori.
Rami anteriori
I rami anteriori (rami muscoli cutanei) si anastomizzano con l’arteria toracica interna.
Rami posteriori
I rami posteriori vanno indietro, entrano nel foro intervertebrale e irrorano il midollo spinale formano i plessi.
I rami che entrano nel foro si dividono in:
- Rami perforanti: entrano nel midollo e irrorano i neuroni dei neuromeri di loro competenza.
- Rami non perforanti: si anastomizzano con quelli superiori e inferiori e formano:
a) Un plesso longitudinale anteriore;
b) 2 plessi longitudinali posteriori;
Questo discorso vale per tutte le arterie intervertebrali (sia per quelle lombari che per quelle cervicali dove i rami per l’irrorazione del midollo sono forniti dall’arteria vertebrale.
Le arterie intercostali con i loro rami anteriori irrorano gli spazi intercostali degli ultimi 9-10 spazi perché i primi vengono irrorati dall’arteria toracica suprema (ramo dell’arteria ascellare) e dell’arteria intercostale superiore.
AORTA ADDOMINALE
Dalla 12° vertebra toracica discende lievemente a sx rispetto alla colonna vertebrale fino alla 4° vertebra lombare dove si divide nelle 2 arterie iliaca comuni di dx e di sx e prosegue in basso con l’arteria sacrale mediana.
I rami collaterali dell’aorta si dividono in rami pari e rami impari:
Rami pari dell’aorta addominale
I rami pari emergono dalle pareti laterale dell’aorta e sono:
- Arterie freniche inferiori
- Arterie renali
- Arterie surrenali medie
- Arterie lombari
- Arterie genitali: sono deputate all’irrorazione delle gonadi.
Nel maschio viene chiamata arteria testicolare;nella donna arteria ovarica.
Entrambe hanno un plesso pampiniforme venoso:
quello di dx va in vena cava inferiore, quello di sx va in vena renale.
Rami impari dell’aorta addominale
I rami impari emergono sulla faccia anteriore dell’aorta:
- tripode (o tronco celiaco)
- arteria mesenterica superiore
- arteria mesenterica inferiore
Arteria mesenterica superiore
Nasce al di sotto circa 1 cm sotto il tripode celiaco e vascolarizza l’intero intestino tenue (tranne la parte superiore del duodeno), il cieco, il colon ascendente e la metà destra del colon trasverso.
Dà 4 rami collaterali:
- l’arteria pancreatica inferiore (anastomosi con la superiore)
- l’arteria colica di dx
- l’arteria colica media
- le arterie intestinali: da 12 a 20 rami che irrorano ileo e digiuno.
Arteria mesenterica inferiore
Nasce 3-4 cm al di sopra della biforcazione aortica.
Vascolarizza la metà sx del colon trasverso, il colon discendente, il colon ileopelvico retto.
Dà 2 rami collaterali:
- l’arteria colica di sx
- l’arteria emorroidaria superiore (o rettale): irrora lo sfintere anale interno fino alla linea pettinata, poi subentra l’arteria pudenda interna.
Arteria iliaca comune
A livello di L4 l’aorta addominale si biforca in due rami pari: le arterie iliache comuni.
Queste scendono divergendo, fino alla articolazione sacro-iliaca, dove terminano dividendosi nelle arterie iliache esterne e interne.
Arteria iliaca esterna
L’arteria iliaca esterna: irrora l’arto inferiore e parte dell’addome. Dà come ramo collaterale l’arteria epigastrica inferiore la quale si anastomizza con l’arteria epigastrica superiore (arteria toracica interna, succlavia). L’arteria iliaca esterna continua con l’arteria femorale che passa sotto al legamento inguinale insieme al muscolo ileopsoas e agli altri vasi femorali. L’arteria femorale sta insieme alla vene femorale nella lacuna dei vasi (delimitata medialmente dal legamento lagunare del Gimbernat e lateralmente la fascia ileo pettinea la separa dalla lacuna neuromuscolare). Nella lacuna dei vasi c’è il linfonodo del Cloquet. L’arteria femorale profonda (collaterale dell’arteria femorale) scendendo dà come collaterali le arterie perforanti che si portano nella regione posteriore della coscia attraversando gli orifizi aponeurotici lungo le inserzioni dei muscoli adduttori. In genere sono 3 ma possono essere anche di più. La 3a arteria perforante non è altro che il ramo terminale della arteria femorale profonda (dopo che questa attraversa il muscolo grande adduttore.)
Arteria poplitea
L’arteria poplitea:si estende dal termine del canale degli adduttori all’arcata tendinea del muscolo soleo, dove si divide nei due rami terminali
- arteria tibiale anteriore che diventa poi arteria dorsale del piede
- arteria tibiale posteriore: è il più grosso dei due rami dell’arteria poplitea.
Come collaterali dà: - rami calcaneari mediali
arteria peroniera
(dai rami calcaneari laterali).
I rami terminali sono:
- arteria plantare mediale
- arteria plantare laterale
Arteria iliaca interna
L’arteria iliaca interna: origina davanti all’articolazione sacro-iliaca a livello del promontorio. Irrora i visceri di pelvi, perineo e regione interna e mediale della coscia (regione glutea).
Dà come rami collaterali:
- Arteria otturatoria: che attraversa il foro otturatorio
- Arteria glutea superiore: passa dal grande forame ischiatico
- Arteria glutea inferiore (o ischiatica): passa dal grande forame ischiatico
Nel feto l’arteria iliaca interna presenta calibro maggiore rispetto a quella esterna con il nome di arteria ombelicale sale lungo la faccia posteriore della parete addominale anteriore fino all’ombelico convergendo con quella dell’altro lato. Oltrepassata l’apertura ombelicale, penetrano nel cordone stesso. Alla nascita la parte distale dell’arteria ombelicale si atrofizza e dà il residuo fibroso dell’arteria ombelicale; la parte prossimale costituisce l’arteria iliaca interna, la prima parte dell’arteria vescicale superiore e l’arteria uterina o l’arteria vescicolo deferenziale nell’uomo (da queste ultime origina l’arteria vescicale inferiore).
Arteria poplitea
L’arteria poplitea vascolarizza il piano perineale e i genitali esterni.
I suoi rami collaterali sono:
Arteria emorroidarie inferiore e media (o rettale)
~ Arteria del pene (o del clitoride):
questa arteria si divide in due rami terminali:
~ Arteria dorsale del pene:vascolarizza il glande. Insieme alla vena dorsale profonda sta sotto la fascia di Buck (o fascia profonda del pene) e quindi sotto la fascia perineale superficiale del Colles e sopra la tonaca albuginea.
~ Arteria profonda del pene (o cavernosa): va nei corpi cavernosi. E da questa si formano le elicine.
~ Arteria perineale (superficiale)
~ Arteria prostatica: equivalente dell’arteria vaginale.
L’arteria pudenda interna, insieme all’arteria glutea superiore, glutea inferiore attraversano il grande foro ischiatico:
~ L’arteria glutea superiore sta sopra il muscolo piriforme
~ L’arteria glutea inferiore (detta ischiatica) insieme all’arteria pudenda interna stanno sotto il muscolo piriforme.
~ L’arteria pudenda interna (con il nervo omonimo) rientra dal piccolo foro ischiatico ed entra nel canale di Alcock.