Sulfamidici

sulfamidici

Sono i primi chemioterapici scoperti subito dopo la penicillina.

Acido diidrofolico

Sono strutturalmente correlati all’acido para-amminobenzoico, sostanza indispensabile nelle cellule batteriche in quanto rientra nella sintesi delle basi puriniche e pirimidiniche operata dall’acido diidrofolico. La competizione tra il sulfamidico e il PABA produce una inibizione a seconda della quantità di queste basi e quindi del DNA.

sulfamidici

Il sulfamidico contrasta la sintesi di questo fattore solo nella cellula batterica, processo che tende ad attenuarsi in relazione alla posologia. L’efficacia di un antibiotico chemioterapico è correlata alla presenza del farmaco nell’organismo; occorre mantenere una quantità uniforme. Adesso si è presentata la teoria della terapia discontinua: dare picchi plasmatici sembra dare risposte migliori ed evitare la comparsa di resistenze. Col sulfamidico si ha resistenza batterica, dovuta alla capacità della cellula batterica di assumere l’acido folico dall’esterno. Si ha un’elaborazione del complesso che si forma, che deve essere idrolizzato dalla diirofolicoreduttasi. Per evitare resistenze si usano in associazione con farmaci che inibiscono l’acido diirofolico e tetraidrofolico. Si unisce quindi un agente che inibisce la tetraidrofolico reduttasi.

Sulfamidici intestinali

Cotrimossazolo.

Farmaco combinato, si hanno sulfaisossazolo e trimetoprim; unisce l’azione del sulfamidico e quella anti-thfreduttasi. Usato anche in infezioni gastrointestinali e quelle delle vie respiratorie.

Sulfametossipirimidina.

Ha un’azione più lunga del sulfaisossazolo.

Sulfadossima.

Azione lunghissima, viene somministrata 1 volta al giorno.

Sulfaguanidina e oftalilsulfatiazolo.

Azione locale, intestinale.

Sulfasalazina.

Non più antibatterico ma usata nella colite ulcerosa con attività antiinfiammatoria in quanto in vivo libera acido salicilico.

I sulfaminici

In generale i protagonisti dell’azione dei sulfamidici sono le infezioni delle vie urinarie: cistiti ricorrenti  per contagio da E.coli (anche nella matrice ossea in caso di osteoporosi e osteoartriti), aspetti particolari come tracoma, malattia oculare, germe congiuntivale che può provocare cecità. I limiti di questi farmaci sono per le tossicità particolari: nel distretto renale vengono acetilati nel fegato; i metaboliti sono composti poco idrosolubili che nel passaggio attraverso il rene, soprattutto nel punto in cui si ha un’elevata concentrazione di urina, possono precipitare, precipitazione fastidiosa perché può dare origine a coliche renali, i cristalli hanno anche capacità di perforazione dell’epitelio. Per evitar questa tossicità il sistema è semplice, basta bere molto soprattutto nel periodo estivo in quanto una parte di liquidi è espulsa col sudore e l’urina si può ridurre. Provocano fotosensibilità, è sconsigliata l’esposizione al sole, può provocare orticaria e prurito; determinano mielotossicità, anemia sul midollo emopoietico.