DNA Mitocondriale

DNAmitocondriale

Il DNA mitocondriale è presente all’interno dei mitocondri, organuli deputati alla  fosforilazione ossidativa (i.e. insieme di  reazioni biochimiche che producono energia sotto forma di ATP).

DNAmitocondriale

In ogni mitocondrio si trovano da 2 a 10 copie di mtDNA. Il mtDNA differisce strutturalmente dal DNA nucleare in quanto è formato da una singola macromolecola circolare della lunghezza  di circa 16.5 Kb (1 Kb:1000 bp).

I geni che compongono il DNA mitocondriale

Comprende  circa 37 geni (il numero di geni è variabile a seconda delle specie):

– 22 geni codificano per i tRNA;
– 2 geni codificano per gli rRNA ;
– 13 geni  codificano  per i  complessi enzimatici  che  partecipano  alla  fosforilazione  ossidativa (in particolare la Citocromo Ossidasi I e la II):

Il mtDNA è formato da 2 filamenti: strand H (da “Heavy” = pesante) che comprende 28 dei 37 geni mitocondriali e strand L (da “Light” = leggero) che comprende i rimanenti 9.
L’unica sequenza (circa 1Kb) non codificante è detta D -Loop (o Control Region – CR) nei vertebrati, AT-Rich Region (talora detta CR) negli insetti.

La presenza della catena di trasporto degli elettroni con la sua capacità di produrre radicali liberi  e la presenza di  limitati sistemi di difesa, rendono il DNA mitocondriale facilmente danneggiabile: con un tasso di mutazione di circa 10 volte maggiore di quello nucleare.  Ciò fa sì che le diverse copie di mtDNA possano differire tra loro  anche all’interno  di  uno  stesso individuo fermo restando che essendo di derivazione materna non ci sono crossing-over tra gli stessi.

Il DNA mitocondriale  e gli studi di biologia molecolare

Il mtDNA  si presta molto bene a studi di biologia molecolare: è facile da isolare ed è presente in alto numero  di  copie. In  particolare  è  stato ben  caratterizzato  soprattutto  il  gene  codificante  per  la subunità I della citocromo ossidasi(COI), ritenuto particolarmente adatto per studi evoluzionistici e  per studi mirati alle identificazioni di specie: la sua sequenza è lunga, presenta un terminale catalitico conservato in tutti gli organismi aerobi, ed è formato da un’alternanza di regioni molto conservate e molto variabili.

La presenza delle regioni altamente conservate, studiate soprattutto per gli insetti, ha permesso di disegnare primers  universali utilizzabili   per   studi   evoluzionistici, tassonomici e diagnostici.

Poichè  il  mtDNA  presenta  variazioni  evoluzionistiche  più  frequenti  rispetto  al  DNA  nucleare  ed indipendenti da quest’ultimo esso è utilizzato soprattutto nello studio delle variazioni filogenetiche all’interno di una singola popolazione parassitaria così come tra popolazioni diverse.